Home Mangiare Chiude il Pont de Ferr: è la fine di un’era per i Navigli?

Chiude il Pont de Ferr: è la fine di un’era per i Navigli?

di Alessandra Gesuelli

Chiude definitivamente il Pont de Ferr, uno dei locali che hanno segnato la storia dei Navigli e di Milano.

Da romana a Milano, il Pont de Ferr sui Navigli, in Ripa di Porta Ticinese, è stato uno dei primi punti di riferimento in città. Volevo imparare a capire Milano, partendo da uno dei suoi luoghi più storici e amati. In questi giorni la notizia è che purtroppo questo vero simbolo dell’enogastronomia milanese, dopo 35 anni, chiude definitivamente. Se ne va così un altro pezzo della ristorazione tradizionale della città. Un segno anche di grandi cambiamenti per i Navigli, sempre più alla ricerca di una nuova identità, al momento confusa tra alcuni, contatissimi, locali di qualità e troppa offerta assordante.

Una storia lunga una vita

La notizia la dà proprio lei, Nostra Signora dei Navigli, la proprietaria Maida Mercuri in un comunicato che inevitabilmente genera domande: “Il mio Pont de Ferr chiude per sempre”. Maida ha infatti deciso di vendere le mura e chiudere la storica insegna. Tra i motivi già circolati ci sono quelli legati alle difficoltà economiche di questi ultimi due anni, prima di Pandemia e poi dopo, per cercare il personale giusto per ripartire, che volesse ancora credere nel suo progetto, il tutto mentre i Navigli da tempo sono cambiati profondamente e forse lei ha voglia di fare altro. Una visionaria, Maida, quando, nel 1986, la più giovane donna sommelier Ais d’Italia, sceglie di mettersi in proprio. Dice di no a Sirio Maccioni, che la vuole responsabile sommelier al ristorante-culto Le Cirque di New York, perché ha una idea molto precisa in testa: servire con il supporto di pochi piatti iper-tradizionali i migliori vini italiani e francesi al bicchiere. Diventa così in poco tempo un punto di riferimento sui Navigli per la ristorazione meneghina. Siamo nel cuore di Milano, nella Milano ancora popolare delle case di ringhiera, dei cortili in cui si condivide tutto, dai ritmi sempre uguali, di artisti e poeti come Alda Merini. La sfida la vince lei: con una cantina di vini e distillati tra le più importanti di Milano, proposta a prezzi giusti per i più giovani e gli appassionati, che affollano i suoi tavoli. Bicchieri di Sassicaia e Tignanello, Barolo e Amarone accompagnano piatti come la stufatina di asinella, le pappardelle alla maremmana, pancette della Val Tidone e le tome stagionate.

Negli anni, si sono aggiunti gli champagne, scovati tra le etichette meno conosciute, e i distillati, tra tutti il whisky, che hanno fatto del Pont de Ferr il luogo d’elezione dei collezionisti. La cucina cresce, grazie a una seria di scelte che dicono molto dell’intuito imprenditoriale di Maida Mercuri: è lei a chiamare il giovane talento Matias Perdomo, a guidare la cucina, e nel 2011, il Pont de Ferr conquista la stella Michelin. Nel frattempo il locale si è fatto bello, interni curati e aria da bistrot contemporaneo che ha conquistato anche le nuove generazioni. Adesso quel tempo è finito. Maida ha resistito finora con la sua ristorazione storica e d’autore e ora pensa al futuro, ai viaggi. E la sua preziosa cantina? La porta via con sé e chissà che non la ritroveremo ancora protagonista della scena enogastronomica di Milano.