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Underkitchen, il food delivery (dal valore sociale) che mancava

di Salvatore Spatafora • Pubblicato 11 Marzo 2022 Aggiornato 16 Marzo 2022 15:24

Underkitchen è la startup di food delivery che porta piatti tradizionali di tutto il mondo nelle case degli italiani.

Cheap flights, good food. Portiamo piatti da tutto il mondo al divano di casa tua”. Con questo slogan lo scorso 1° marzo ha fatto il suo debutto ufficiale Underkitchen.it, start up innovativa a valore sociale nata con la missione di creare un network di cucine per il mercato del food delivery, localizzate esclusivamente nei laboratori delle Scuole Alberghiere Italiane. In pratica attraverso Underkitchen è possibile ordinare online, comodamente da casa, piatti della cucina globale preparati secondo la più fedele tradizione gastronomica del paese d’origine. Ci siamo fatti spiegare meglio il progetto dal suo fondatore e amministratore delegato Carlo Schiavone: “Underkitchen vuole innovare il food delivery rendendolo accessibile a tantissimi utenti che oggi, anche per una questione di costi esorbitanti, ne sono completamente tagliati fuori.

Come funziona Underkitchen?

Per prima cosa ci si collega al sito oppure si scarica l’app Underkitchen. In home page apparirà il city board, ovvero un tabellone come quello degli aeroporti con l’indicazione delle destinazioni per cui è possibile imbarcarsi per questo viaggio culinario senza muoversi da casa (boarding). Al momento il servizio è attivo solo in Italia: ogni città è abbinata a una destinazione internazionale, Parigi, Sao Paulo, Beirut, New Delhi e tante altre. Si clicca sulla città scelta, perché incuriosisce dal punto di vista gastronomico, e subito appaiono i piatti abbinati. Accanto a ogni destinazione è poi indicato il flight status, ovvero le condizioni commerciali alle quali quel piatto viene venduto.

Come ti è venuta questa idea?

Osservando il mondo del food delivery, mi sono reso conto che il modello a cui siamo abituati è stato importato dalle grandi metropoli del mondo dove, in pochi chilometri, c’è un’altissima concentrazione di ristoranti e la distanza tra il ristorante e il domicilio di consegna è compresa in breve tragitto. In Italia invece è diverso: i rider il più delle volte devono percorrere chilometri e chilometri, di notte e al freddo, prima di arrivare a destinazione. Questo comporta che i cibi arrivino in ritardo e non più caldi, soprattutto nei giorni in cui c’è maggiore richiesta. Una situazione dunque che genera malcontento tra i clienti. Dal punto di vista dei ristoratori le cose non vanno meglio, in quanto si lamentano degli elevati costi richiesti da queste piattaforme.

E a cosa hai pensato?

Mi sono chiesto dove avrei potuto produrre del cibo buono e di qualità ma riducendo i costi. Ho subito pensato alle scuole alberghiere: avrei potuto dare un senso alle esercitazioni degli studenti, spesso fini a se stesse, e contemporaneamente fare formazione. Abbiamo iniziato l’anno scorso con un corpo docenti multiculturale composto da chef provenienti da tutto il mondo: marocchini, indiani, messicani, italiani da cui i ragazzi hanno potuto apprendere tutti i segreti delle diverse cucine.

Quindi Underkitchen ha un valore sociale?

Questa attività viene svolta dagli studenti fuori dagli orari di lezione e oltre ad arricchire il loro bagaglio culturale e professionale, possono convertirla in crediti per l’alternanza scuola-lavoro. Valore sociale non solo per i ragazzi: Underkitchen vuole infatti diffondere la cultura gastronomica internazionale sia all’interno degli istituti alberghieri italiani (assente nei programmi di studio) che nei consumatori che utilizzano il nostro servizio: vendiamo solo i piatti più caratteristici e iconici dei paesi di tutto il mondo. Ma non finisce qui.

Cos’altro?

Allo stesso tempo, grazie a questa soluzione – la preparazione nelle scuole alberghiere appunto – riusciamo ad abbassare i costi del prodotto per l’utente finale. Ci poniamo dunque come un bridge tecnologico tra un settore anacronisticamente fuori sincrono con i tempi, ovvero quello della scuola professionale, e il mercato ipertecnologico e consumer oriented del food delivery. Il prodotto scelto da Underkitchen per il food delivery non è il piatto-pronto, che comporta costi di produzione e logistica difficilmente comprimibili che finiscono per essere pagati dall’utente finale, ma il prodotto sottovuoto, abbattuto artigianalmente, e consegnato in un packaging rigenerabile in cinque minuti.

Quindi niente pizza, kebab o hamburger?

Esatto. L’offerta di Underkitchen non include junk food, ma solo le ricette della tradizione popolare di una determinata cultura o Stato estero. La nostra è una scelta culinaria educazionale, che vuole mostrare agli studenti, alle loro famiglie e alla comunità locale in generale, culture e mondi diversi. Noi vendiamo un viaggio, i piatti che si possono ordinare con Underkitchen non si trovano facilmente al ristorante o nelle classiche piattaforme di food delivery. I piatti di Underkitchen costano un terzo rispetto ai nostri competitor e li consegniamo entro 24h dall’ordine. Dunque possiamo dire che è un modello di food delivery sostenibile, sociale e inclusivo, che taglia fuori le multinazionali del settore. Altro dato importante è che non sfruttiamo i rider ma ci affidiamo a operatori di logistica internazionale.

Qualche esempio di piatto?

La città di Albuquerque ospita la comunità di serpenti a sonagli più affettuosi del mondo ed è la culla del Breaking bad, un piatto Tex Mex che ben rappresenta la fusione di due culture gastronomiche, la zona del sud-ovest degli Stati Uniti e il Messico. A Kingston invece c’è il Bob Marley was a brother, pietanza classica della cucina creola in onore del grande cantautore e chitarrista giamaicano considerato il re del reggae. E ancora Kuala Lumpur con Sandokan loves this, una cremosa salsa satay malese servita insieme a petto di pollo e riso. I nostri servizi di spedizione espressa riescono a consegnare allo stesso indirizzo fino a 20 piatti nelle 48/72 ore successive all’ordine.

E quando il box arriva a casa cosa si deve fare?

I piatti vengono preparati artigianalmente, messi in buste sottovuoto, abbattuti e trasportati in box termici. Successivamente l’intera busta andrà rigenerata in acqua bollente per pochissimi minuti o in alternativa nel microonde, e il piatto sarà pronto. Ogni ordine prevede anche una busta sottovuoto contenente 70g di riso precotto.

Quante scuole e città sono attualmente coinvolte?

Il progetto pilota è stato portato a termine nei laboratori di cucina di Multicenter School di Pozzuoli, che sono anche uno dei soci fondatori di Underkitchen. Nel 2021 abbiamo iniziato a definire le procedure didattiche, produttive e logistiche del progetto e ovviamente a formare i ragazzi. Dal primo marzo di quest’anno siamo partiti con l’offerta di Underkitchen, disponibile attualmente per gli utenti di Milano, Roma, Bologna, Napoli e Cosenza. Nelle prossime settimane arriveremo anche in altre città italiane (Verona, Parma, Firenze, Latina, Beneventano, Caserta, Salerno, Bari e Lecce) e dal 20 giugno nelle principali città europee. Da oggi le scuole alberghiere e professionali italiane, che vorranno trasformarsi in un’impresa moderna e globale, potranno accedere al network di Underkitchen e valorizzare le proprie risorse e i propri studenti, nello sviluppo di un progetto socialmente e culturalmente innovativo.

Parliamo di prezzi.

Sono davvero competitivi. Invece che spendere soldi in pubblicità abbiamo preferito, in questa fase di lancio del progetto, partire con una promo per farci conoscere. Si tratta della World Tour Combo (disponibile fino al 31 marzo): cinque piatti da tutto il mondo per un incredibile viaggio gastronomico dal divano di casa e a un prezzo straordinario, solo 16€. Ci sono il Chili con carne da Mexico City, il pollo Kung Pao da Saigon, il Thai chicken curry da Bangkok, il Cajun da New Orleans (piatto tipico della Luisiana) e infine il Jerk chicken da Kingstone, il piatto più famoso della Jamaica.