World’s Best Female Chef 2022: vince la colombiana Leonor Espinosa
Chi è la migliore chef donna al mondo 2022? Il riconoscimento va alla colombiana Leonor Espinosa, proprietaria di Leo, a Bogotà.
Per la World’s 50 Best Restaurants è Leonor Espinosa, proprietaria del ristorante Leo a Bogotà e figura chiave del panorama enogastronomico colombiano, la vincitrice del premio World’s Best Female Chef 2022. Dopo Pìa Leòn, chef e proprietaria di Kjolle a Lima e co-proprietaria di Central sempre a Lima, anche quest’anno il riconoscimento rimane in America Latina. La chef colombiana Espinosa ritirerà il premio a Londra il 18 luglio, durante la cerimonia dei 50 Best.
Espinosa: chef autodidatta
Una storia curiosa quella della Espinosa. Dopo aver studiato economia e belle arti e aver lavorato come manager nel mondo della pubblicità, Espinosa ha sentito il bisogno di soddisfare il suo spirito creativo attraverso la cucina e, da autodidatta, è diventata chef. Nel 2005 ha aperto il suo primo ristorante, noto come Leo Cocina y Cava, puntando sulla contaminazione di cucina colombiana tradizionale e contemporanea. Nel 2015, il ristorante si è posizionato al primo posto della classifica dei 50 migliori ristoranti in America Latina, mentre nel 2020, la chef ha vinto lo Chef’s Choice Award. Oggi la sua insegna è al 46esimo posto nella classifica globale, in attesa delle novità di Luglio.
Eccellenza e ricerca
“Ora la mia voce si farà sentire un po’ di più. Si tratta di un riconoscimento che mi permetterà di continuare a utilizzare la cucina come importante leva di benessere sociale ed economico, soprattutto nei paesi in via di sviluppo.” Espinosa, nota per il suo impegno nel sociale, per la ricerca di materie prime locali e per la valorizzazione dei prodotti autoctoni colombiani, ha dichiarato che per lei la cucina è un fatto politico. Nel suo ristorante, situato nell’esclusivo quartiere Chapinero di Bogotá, propone un menu degustazione realizzato solo con prodotti del territorio in cui ogni piatto è un vero e proprio racconto della cucina locale. L’esperienza gastronomica si ispira al concetto Ciclo-Bioma e mette in relazione gli ingredienti con gli ecosistemi colombiani. Da Leo si possono assaggiare le formiche limonere giganti, i vermi mojojoy provenienti dalle foreste pluviali, la pulantana, seme tipico di una pianta del deserto colombiano, le noci di cacay e il cnopio, provenienti dalle colline ai piedi delle Ande. Inoltre, la fondazione Funleo, alla quale la chef lavora da anni per far conoscere le tecniche culinarie più antiche, come quelle degli indigeni e degli afro-colombiani, non è l’unico progetto a cui ha dato vita. Leonor ha anche creato un Centro Gastronomico nel Golfo de Tribugá, diventato luogo di riscatto per le persone affette da dipendenza o coinvolte nel traffico di droga e ha condotto campagne di sensibilizzazione sulle ricchezze culinarie della Colombia.
L’impegno con la figlia Laura
Non si può parlare della chef Espinosa senza citare anche la collaborazione con la figlia. Laura Hernández-Espinosa è capo sommelier del Leo e nel 2008 ha fondato con la madre l’organizzazione no-profit Funleo. Un impegno comune di ricerca su ingredienti, tecniche ancestrali e tradizioni. Ma non solo. La Fondazione sostiene anche il benessere economico e la salute delle comunità indigene, con programmi per migliorare la corretta alimentazione e l’uso di ingredienti autoctoni e sostenibili. Madre e figlia sono, dunque, figure chiave per la rinascita di tutta la cultura gastronomica del Paese.