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Brocca per depurare l’acqua: i pro e i contro

di Candy Valentino 10 Giugno 2022 09:00

Le caraffe per depurare l’acqua ad uso domestico hanno aspetti sia positivi sia negativi. Prima di acquistarle bisogna fare attenzione.

Di recente vi abbiamo illustrato le diverse tipologie di brocche per depurare l’acqua e i differenti sistemi di filtraggio sfruttati, dandovi così qualche consiglio per un utilizzo ottimale di questi prodotti. Da quando i primi modelli sono stati messi in commercio, però, si è discusso molto sulla validità delle caraffe filtranti. Gli addetti al settore ad affermare che alcuni di questi dispositivi non funzionano come dovrebbero sono stati tanti e il dubbio che più si è insinuato tra le persone è quello secondo cui alcune aziende produttrici abbiano lucrato su un principio poco efficace per guadagnarci. Negli anni sono state apportate delle modifiche e ci sono state delle evoluzioni ma bisogna ancora considerare sia gli aspetti positivi sia quelli negativi prima di procedere all’acquisto.

Brocca per depurare l’acqua: i PRO

L’acqua del rubinetto di casa spesso è ricca di cloro, sostanza che non solo serve a mitigare la carica batterica e virale ma anche la presenza di alghe e funghi, presente sin dalla fonte e che aumenta nel percorso all’interno delle tubature, delle pompe di rilancio e dei serbatoi. Il trattamento con i carboni attivi vegetali effettuato dalle brocche riesce a trattenere le particelle di cloro e iodio, mettendo in atto un procedimento simile a quello della microfiltrazione effettuata tramite il filtro montato sotto il lavello. La differenza è che sfrutta il primo sfrutta la pressione atmosferica invece di quella dell’acqua corrente. L’odore e il sapore dell’acqua, poi, risultano decisamente migliori e più gradevoli e anche il colore è più cristallino. Un altro aspetto positivo da non sottovalutare quando si usa la brocca è che l’acqua si può trasportare in modo pratico dove si preferisce. Infine, si tratta di un dispositivo piuttosto economico e alla portata di tutti.

Brocca per depurare l’acqua: i CONTRO

Quando si acquista una brocca filtrante di plastica, dopo un po’ di tempo questo materiale presenterà rigature e segni di usura e sarà necessario sostituirla. Inoltre, è importante fare sempre attenzione a dove la si ripone perché, se è esposta ai raggi solari o sta vicino a fonti di calore, potrebbe rilasciare agenti inquinantiAl momento dell’acquisto, quindi, bisogna verificare che il prodotto sia conforme al D.M. 7 febbraio 2012, n. 25 e al TÜV SÜD come garanzia di un sistema di trattamento dell’acqua privo di alterazioni delle proprietà organolettiche. Però, il difetto principale nel funzionamento delle brocche per depurare l’acqua è che sono lente e si deve attendere che tutto il liquido passi poco alla volta attraverso i filtri fino al completo riempimento della caraffa. Se si ha molta sete o si hanno numerosi ospiti a tavola, soddisfare rapidamente l’esigenza di dissetarsi può essere un problema. Pertanto, diventa utile preparare un po’ d’acqua in anticipo, da tenere pronta all’uso all’interno di altre bottiglie. Inoltre, un altro elemento a sfavore sono le cartucce che durano al massimo un mese e vanno sostituite e smaltite ogni volta nel modo adeguato, trattandosi di agenti inquinanti.