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Le mandorle fanno male?

di Carlotta Mariani 22 Giugno 2022 11:00

Le mandorle sono ricche di proprietà ma ci sono casi in cui possono rivelarsi pericolose. Scopriamo quando fanno male e perché.

Siamo abituati a sentir dire che dovremmo mangiare più frutta secca dato che è ricca di proprietà benefiche per il nostro organismo. Pur di seguire queste indicazioni siamo anche pronti a fare anche dei sacrifici, visto che non si tratta di ingredienti economici. Ma quando succede di leggere che le mandorle fanno male che cosa significa? Forse tutta la frutta secca è consigliata tranne le mandorle? Facciamo chiarezza. Ci sono solo tre casi specifici per cui possiamo dire che le mandorle facciano male: il consumo eccessivo, le allergie e l’ingerimento di mandorle amare. Analizziamo meglio queste tre situazioni.

Mandorle sì, ma senza esagerare

Le mandorle non sono altro che semi commestibili. Ne esistono di diverse varietà, la più comune è il Prunus dulcis, da non confondere con il Prunus amygdalus (di cui parleremo più avanti). Per essere una materia prima vegetale, può vantare un discreto contenuto di proteine, di vitamine B1, B2, E e PP e sali minerali (magnesio, manganese, calcio, fosforo, rame e zinco). La buccia inoltre è ricca di fibre e antiossidanti. Attenzione però perché le mandorle sono ingredienti calorici, prive di colesterolo ma in grado di apportare importanti dosi di trigliceridi. Quindi fanno male? Assolutamente no, solo bisogna farne un uso intelligente, soprattutto se si è in sovrappeso o se soffrite di gastrite. La dose giornaliera consigliata è di 10-15 mandorle al giorno, che comunque non sono poche.

Attenzione alle allergie

Quella alla frutta secca è una delle allergie più diffuse. Si parla spesso delle reazioni allergiche causate dalle arachidi o dalle noci ma anche le mandorle possono creare dei problemi in soggetti predisposti. Il tipo e la gravità degli effetti possono poi variare da persona a persona. L’allergia alle mandorle può manifestarsi con un semplice fastidio alla gola o una forma di prurito in bocca, con l’orticaria, la tosse fino ad arrivare a vomito, diarrea e persino allo shock anafilattico. Se dopo aver mangiato questo alimento avete uno di questi problemi, rivolgetevi al medico per poter fare un test allergologico oppure, nel caso di reazioni gravi come l’angioedema (un rapido gonfiore), recatevi direttamente al pronto soccorso. Con le allergie non si scherza.

Mandorle amare

Come abbiamo accennato, le mandorle sono i semi di varie varietà botaniche e non tutti sono commestibili. Anzi, alcuni sono tossici come quelli del Prunus amygdalus comunemente chiamate mandorle amare. Il particolare sapore è dovuto a una sostanza chiamata amigdalina che, nel processo intestinale si trasforma in diverse molecole tra cui il cianuro. Ne avete mai sentito parlare? È un composto chimico velenoso. Questo è proprio il caso in cui le mandorle fanno male e possono persino essere fatali. L’avvelenamento da cianuro può provocare mal di testa, vomito, difficoltà respiratoria, tachicardia, convulsioni, perdita di coscienza. Per sviluppare sintomi gravi non ne sono necessarie grandi quantità, si parla di 6 – 10 mandorle per i bambini e di una cinquantina per gli adulti. Potreste obiettare che le mandorle amare vengono usate in cucina. Il loro consumo infatti è pericoloso ma la cottura, soprattutto la bollitura prolungata, fa perdere la tossicità di questi semi per cui, in piccole quantità, si possono usare come ingredienti. Poche gocce di estratto di mandorle, usato per esempio per preparare gli amaretti, non sono pericolose. Alcuni studi hanno definitivamente sfatato anche la correlazione benefica tra l’amigdalina e i tumori, per cui usare le mandorle amare per usi terapeutici non è considerato un fatto scientifico valido.