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CARNE ROSSA: quando e quanta mangiarne?

di Manzo, Torreggianti 23 Novembre 2023 19:00

La carne rossa, quindi quella di manzo, cavallo o agnello, dovrebbe essere inserita nella dieta senza esagerare. La quantità raccomandata da consumare può variare in base alle linee guida dietetiche e alle esigenze individuali. Tuttavia, organizzazioni come l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) forniscono alcune indicazioni generali sulla quantità di carne rossa che può essere inclusa in una dieta equilibrata.

La carne rossa fa male? Di per sé sicuramente no. Dipende dal consumo che se ne fa. Pur vantando ottime capacità nutrizionali, infatti, contiene molto colesterolo e trigliceridi. Negli anni, dunque, molti studi condotti nel tempo hanno dimostrato che un eccessivo consumo di carne rossa, soprattutto quando lavorata, comporta un aumento dei rischi di sviluppare patologie, come il diabete di tipo 2, problemi cardiovascolari e alcune forme di tumore. Per contro è una fonte di proteine ad alto valore biologico, che contiene gli amminoacidi essenziali, oltre a sali minerali, vitamine e ferro.

Quali sono i tipi di carne rossa?

Carne al banco frigo del supermercato

Ci sono diversi tipi di carne rossa, derivati da vari animali. Alcuni dei tipi più comuni:

  1. bovino: (vitello, vitellone, manzo, bue e vacche) questa è una delle più consumate al mondo. Le varietà includono tagli come la bistecca, il filetto, la carne macinata e altri tagli derivati da parti diverse;
  2. maiale: tra i vari tagli ci sono le costole, il prosciutto, la spalla e la salsiccia;
  3. cavallo e puledro: raccomandata non più di una volta alla settimana, povera di grassi e ricca di ferro;
  4. agnello, pecora e capra: sia la carne di agnello che quella di capra sono spesso considerate carni rosse;
  5. cervo e altre carni selvatiche: alcune persone includono la carne di cervo, bisonte, cinghiale e altre carni selvatiche nella categoria.

È importante notare che il colore rosso della carne è influenzato dalla presenza di mioglobina, proteina che trasporta l’ossigeno ai muscoli.

La carne rossa fa male alla salute?

carne rossa su tagliere

In alcune fasi della vita, come quelle della crescita, i nutrienti apportati dalla carne sono molto importanti. Ma già qualche anno fa, nel 2015, la IARC, l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro dell’OMS aveva definito la carne rossa come probabilmente cancerogena e quella lavorata come insaccati e salumi sicuramente cancerogena. Ne aveva, perciò, indicato le quantità massime da consumare settimanalmente: 300g circa di carne rossa, in porzioni da circa 90g ciascuna e dunque 3 volte e mezzo a settimana, e al massimo una porzione da 50g di salumi e insaccati.

Il concetto di consumo eccessivo è stato ripreso poi anche dalla Harvard Medical School americana. In una pubblicazione, alcuni autori avevano preso in considerazione il consumo medio corretto di carne rossa settimanale sia in Europa, sia in Nord America. Il numero giusto? Dalle 2 alle 4 porzioni a settimana.

Quanta mangiarne a settimana?

carne rossa tagliata

E adesso veniamo a noi, aiutandoci con la piramide alimentare della dieta mediterranea. Se alla base, infatti, ci sono tante porzioni di verdure, frutta e cereali con cui comporre i pasti principali, il consumo giornaliero prevede anche latte e derivati (preferibilmente a basso contenuto di grassi), oltre a 3-4 porzioni di olio d’oliva e 1-2 porzioni di frutta a guscio. Per la carne bisogna salire più su, verso la punta: il pollame è intorno alle 1-2 porzioni ogni sette giorni e la carne rossa ancora più su, con meno di 2 porzioni a settimana.

Qual è la migliore carne rossa?

Il Kobe beef è un marchio registrato e depositato in Giappone dall’Associazione per la promozione, distribuzione e marketing della carne di Kobe, capitale della prefettura di Hyogo. Contraddistinto appunto dalla mole e dalla pezzatura del manto, che è di colore nero, appartiene alla razza Tajima ed è anche noto come wagyu. La carne del manzo di Kobe è ritenuta la migliore al mondo: si citano come caratteristiche il sapore vellutato quasi burroso. Nonostante la quantità notevole di grasso marmorizzato (che supera anche il 20 per cento), sotto l’aspetto nutrizionale si nota una elevata componente di polinsaturi che non concorrono all’aumento del colesterolo (l’apporto è inferiore rispetto alle carni rosse a cui siamo abituati). Dunque non rappresenta un ostacolo per la nostra alimentazione. Più problematico può essere il suo costo, che può raggiungere addirittura il prezzo di 1000 euro al chilo.

Qual è la carne rossa magra?

Carne rossa magra

Le carni rosse magre maggiormente consumate sono la fesa, il girello, la noce e la sotto-fesa del bovino; il vitello, in particolare il filetto; tutti i tagli del cavallo; coscio e lombo sgrassato del maiale. Tutte rappresentano un’ottima fonte di proteine ad alto valore biologico, vitamine del complesso B, ferro bio-disponibile, fosforo, provitamine e amminoacidi.

Che carne rossa mangiare a dieta?

La carne rossa è una componente fondamentale nelle diete dimagranti, in quanto la sua inclusione in uno stile di vita sano ed equilibrato può aiutare a perdere del peso, grazie all’elevato contenuto proteico e al potere saziante. I tagli raccomandati sono tutti quelli del cavallo/puledro, e del bovino filettoscamone e noce, perché poveri di grassi rispetto agli altri. Inoltre, tra i salumi va segnalata la bresaola, ricca di proteine e quasi priva di grassi.

Conclusione

In conclusione, la carne rossa rappresenta una fonte nutrizionale essenziale. Tuttavia, è fondamentale tenere conto delle raccomandazioni delle autorità sanitarie. Numerosi studi hanno infatti evidenziato che il suo consumo, in particolare quella trasformata, può essere associato a rischi per la salute, come malattie cardiovascolari e alcune forme di cancro. Le linee guida consigliano di limitarne l’assunzione e di optare per tagli magri. Inoltre, integrare la dieta con una varietà di fonti proteiche, comprese alternative vegetali, può contribuire a garantire uno stato di benessere ottimale.