Perché non dovreste buttare l’acqua del riso
Proprio come l’acqua di cottura della pasta, anche quella di risciacquo e di cottura del riso non andrebbe mai buttata via. Riciclatela, infatti, per cucinare, assorbire i cattivi odori, ammollare i legumi, realizzare lievitati o sgrassare le pentole. Siamo sicuri che quando vi renderete conto di quanto sia utile nell’economia domestica, non la getterete più.
Se oramai siete entrati nell’ordine di idee di non gettare via l’acqua della pasta, allora perché continuare a buttare via quella del riso? Tanto quella di risciacquo quanto quella di cottura, in cucina, l’acqua del riso è infatti perfettamente riutilizzabile. Vediamo meglio quali sono i suoi utilizzi per riciclarla.
Perché bisogna lavare il riso
Lavare il riso è una regola che vale solo per alcune ricette, non per tutte. Nel risotto, per esempio, non serve. Ma perché in altri casi invece è necessario farlo? Una volta, quando il riso si comprava sfuso, serviva principalmente a rimuovere polvere ed eventuali detriti. Oggi, (anche) come allora, serve invece per lo più per eliminare parte dell’amido di cui il riso è particolarmente ricco.
Insomma, lavare il riso aiuta a ottenere chicchi ben separati tra loro e un risultato più morbido e leggero una volta cotto. Quindi risciacquate sì ma, se non volete disperdere troppi nutrienti nell’acqua, non troppo.
Come riutilizzare l’acqua di cottura del riso
Ecco spiegato, quindi, perché non bisognerebbe buttar via l’acqua del riso. A scanso di equivoci, qui stiamo parlando di quella di cottura che, ricca com’è di amido e nutrienti, è perfetta per essere riutilizzata in altre ricette. Come addensante, per esempio, nei piatti a base di carne: per aggiungere consistenza a stufati e spezzatini ma anche in un brodo, per un risultato setoso e in parte nutriente.
Poi, l’acqua di cottura del riso è molto utile anche per assorbire odori e sapori forti di pesce. Se ne avete a disposizione, perciò, potete utilizzarla per dissalare alici, sarde, sgombri e addirittura il baccalà: vi basterà circa una mezz’ora e se non otterrete la delicatezza data da un ammollo nel latte, ci andrete certamente vicino.
Esattamente come l’acqua della pasta, anche quella di cottura del riso (non salata) può essere riciclata anche per ammollare i legumi. Una volta fredda, metteteci dentro ceci, lenticchie o fagioli per tutto il tempo necessario alla loro reidratazione. Una volta utilizzata per l’ammollo però gettatela.
Infine, una piccola quantità di acqua di cottura del riso si può usare per realizzare anche impasti di pane, pizza e torte salate. Bisogna prima valutare, chiaramente, quanto sale contiene e quanto ne serva per la preparazione. Per il resto, si può poi aggiungere tranquillamente come parte liquida dell’impasto. Gli lievitati che si ottengono di solito risultano elastici e molto maneggiabili.
Come riutilizzare l’acqua di risciacquo del riso
Finora abbiamo parlato soltanto dell’acqua di cottura, ma anche quella di risciacquo del riso si può riciclare, almeno un po’. Quella del primo o del secondo lavaggio, infatti, pur non essendo utilizzabile per cucinare è perfetta per pulire i piatti prima di procedere al lavaggio. Grazie all’amido che contiene, sgrassa molto bene stoviglie, pentole e padelle. Che, ovviamente, andranno poi risciacquate.