Gradisce un amaro? Ecco i nostri 15 AMARI preferiti da ordinare al ristorante
Quali sono i migliori amari da ordinare al ristorante? Molti di voi avranno sicuramente il proprio amaro preferito, quello che reputano il migliore o, magari, quello che sono certi di trovare più o meno ovunque. Tuttavia, ogni tanto è bene provare qualcosa di nuovo. Nel nostro elenco troverete qualche chicca in più che vi permetterà di sperimentare qualcosa di diverso ma delizioso.
L’amaro, un rito imprescindibile dopo aver consumato un pasto ricco e sostanzioso, aiuta a digerire stimolando i processi metabolici (non a caso prima si acquistava in farmacia), pulisce il palato siglando la fine effettiva del pranzo o della cena, prolunga la serata o, ancora, si palesa come atto di cortesia da parte del ristoratore nei confronti del cliente, a cui spesso viene offerto. Pertanto, sceglierlo con attenzione è importante.
Ottenuto mediante l’infusione di alcune erbe nell’alcool, in Italia ne produciamo davvero tantissimi in ogni angolo dello Stivale. Per questo motivo, capire quale amaro ordinare al ristorante può rivelarsi un’impresa davvero ardua. Vi proponiamo allora una lista nella quale, se mancano i più famosi come l’Amaro del Capo, l’amaro Montenegro, il Cynar e così via, sono presenti invece dei nomi meno noti ma, fidatevi, da provare.
Amaro Unnimaffissu
Nato nel 2013 dalla fissazione della famiglia Siciliano, l’amaro Unnimaffissu esprime tutta la bellezza della Trinacria, sia nel nome che nel gusto: il mix equilibrato di arancia, carruba e fico d’India rende infatti omaggio a tre degli ingredienti più caratteristici dell’Isola.
Sorseggiare questo amaro significa ricordare la storia di una terra che, abitata da innumerevoli popoli, è famosa proprio per la presenza di determinati alimenti. Dagli agrumi, che trovarono il loro habitat solo in questa calda terra già nel I secolo, ai fichi d’India, probabilmente importati dai Saraceni, fino al carrubo, pianta simbolo delle zone mediterranee.
Amaro Amara
Prodotto al cospetto dell’Etna, l’Amaro Amara è il fiore all’occhiello di Rosso Sicily, un’azienda agricola dedita alla produzione di agrumi e in particolare dell’arancia rossa siciliana. Quest’ultima, infatti, è proprio la protagonista assoluta di questo amaro che, prodotto in piccole quantità, è esclusivamente fatto con le arance rosse di Sicilia IGP coltivate presso gli aranceti di Contrada San Martino, raccolte, selezionate e sbucciate a mano e infine infuse con alcool ed erbe spontanee.
Amaro Milone
Premiato nel 2022 in occasione del World Liqueur Award, l’amaro Milone made in Crotone è caratterizzato da un gusto molto deciso per via delle note di china, assenzio e liquirizia. Prodotto dal liquorificio Lacinio, il nome è un omaggio al lottatore greco Milone di Crotone e a tutta la forza prorompente della Magna Grecia.
Amaro del ciclista
Prodotto da Casoni, l’amaro del ciclista lascia un gusto persistente al palato grazie alla combinazione di venti erbe botaniche che gli conferiscono note rotonde e decise.
Mzero
La freschezza delle coste calabresi si ritrova in un bel bicchiere di Mzero, un amaro prodotto da Raffaele Cammarella a Diamante, un borgo che si affaccia sulla Riviera dei Cedri, gli stessi che si ritrovano nel liquore. Realizzato accostando l’aromaticità degli agrumi alla sapidità dell’acqua di mare, questo è il primo amaro preparato con l’acqua del Mar Mediterraneo, una particolarità che ve lo farà amare e che nel 2021 gli ha fatto meritare il World Liqueur Award.
Amaro Formidabile
Creato nel 2015 a Roma da Armando Bomba e Franco Spagnoli, l’amaro Formidabile si lascia apprezzare per via del del suo profumo che esala note di erbe di montagna, bergamotto, fiori di genziana, anice e rabarbaro, per il suo colore ambrato e soprattutto per il mancato intervento di additivi e coloranti nel processo di macerazione a freddo in alcool di grano.
Amaro Importante Jefferson
Nato presso il Vecchio Magazzino Doganale, nel comune di Montalto Uffugo (provincia di Cosenza), l’amaro premiato nel 2018 come il migliore al mondo affonda le radici del suo nome nella storia di un capitano naufragato in Calabria nel 1871. La ricetta di quello che lui stesso definì Amaro Importante fu successivamente rimaneggiata così che divenne godibile ai palati odierni. Il gusto che esplode in bocca è un avvicendarsi di limoni IGP di Rocca Imperiale, arance dolci e amare di Bisignano raccolte nel giardino di famiglia, bergamotti di Pellaro, origano della Palombara e rosmarino di Bisignano.
Amaro Unicum
Inventato nel 1790 da József Zwack, l’amaro Unicum è un amaro ungherese a base di piante medicinali che inebria l’olfatto e il palato con sentori di frutti di bosco, prugna, alloro, ginepro, cacao e chiodi di garofano accostate ad aromi di tabacco e cuoio.
Amaro del Vecchio Abruzzese
Realizzato con un’antica ricetta, l’amaro del Vecchio Abruzzese viene fatto con erbe raccolte e altre sostanze vegetali amaricanti raccolte principalmente sulle montagne d’Abruzzo.
Benefort
Prodotto in maniera completamente naturale dalla distilleria Alpe in Valle d’Aosta miscelando oltre 20 tipi di fiori, radici ed erbe, l’amaro Benefort deve il suo nome all’Artemisia absintium, che in dialetto valdostano si chiama appunto benefort. Il suo gusto? Deciso e godibile.
Settemmezzo
Si chiama come il gioco di carte, quello che fa fare nottate, litigi e risate ed è dedicato alla Basilica di San Luca, simbolo di una città studentesca aperta e vivace qual è Bologna, che dal Colle della Guardia su cui si trova la basilica si guarda tutta. L’amaro Settemmezzo si ottiene con un’infusione in alcol di origine agricola e in acqua del Mare Adriatico di carciofino violetto di San Luca, chinotto siciliano ed altri infusi ed estratti naturali.
Doragrossa
Doragrossa è l’amaro di Torino ed è ereditiere del nome dell’attuale via Garibaldi, nonché di un’antica preparazione e cultura dell’amaro, un tempo venduto in farmacia per le sue qualità digestive. Così, oltre alla persistente essenza di rabarbaro, è fatto con genziana e ginepro, sentori di liquirizia, tanaceto e vaniglia.
Amaro Palent
Ottenuto da coltivazione biodinamica e dall’infusione a freddo di una pianta rarissima come il genepy, tutelata all’interno del progetto dell’Arca del Gusto della Fondazione Slow Food e caratteristica della zona di Cuneo, l’amaro Palent è molto particolare.A inventarlo, il proprietario di un rifugio sito presso la Valle Maira, Matteo Laugero, che unendo il genepy a un mix di radici, erbe e piccoli frutti ha creato un amaro raro ma apprezzato.
Jagermeister
Si va sempre sul sul sicuro ordinando un bicchiere di amaro Jagermeister al ristorante. Caratterizzato perlopiù da profumi e sentori di menta, scorza d’arancia e cannella, con il suo fare delicato e lievemente amarognolo in cui si nascondono aromi di frutta secca questo liquore avvolge letteralmente il palato.
Amaro Del Mago
Creato da Marcello Trentini, chef del ristorante stellato Magorabin (in quel di Torino), l’amaro Del Mago ha un sapore di chinotto, china, cola, scorza di arancia e radici di liquirizia.
Conclusione
Ecco quali sono secondo noi i migliori amari da ordinare al ristorante. Vi consigliamo di provare a chiederli a fine pasto e di cercare di assaporarli tutti. Se in questa lista non trovate il vostro preferito, scriveteci sui nostri canali social, saremo lieti di cercarlo e assaggiarlo.