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10 Cose da NON FARE MAI quando si mangia in un ristorante STELLATO

di Agrodolce

Una cena in un ristorante stellato è un’occasione sempre speciale: per non rovinare tutto, ricordate di non fare questi 8 errori madornali.

È la prima volta che passate una serata in un ristorante stellato. Si tratta magari di un primo appuntamento o di una celebrazione importate o semplicemente coronate il vostro sogno di provare un’esperienza di alta cucina. Proprio in una serata così importante, però, vi viene qualche dubbio sul modo in cui ci si dovrebbe o non dovrebbe comportare quando ci si accomoda ad una di queste tavole. Non disperate, siamo qui per voi. Ecco quindi la lista delle 10 Cose da NON FARE MAI quando si mangia in un ristorante stellato.

Prenotare, ed eventualmente non cancellare

riservato

Poco importa quando: pensate sempre e in ogni caso a prenotare il tavolo. I ristoranti nelle guide con punteggi alti, essendo sotto gli occhi di tutti, sono spesso pieni (crisi permettendo). Una cena comincia sempre nel momento in cui alzate il telefono per prenotare un tavolo. Al tempo stesso, se un disguido procrastina il vostro appuntamento, non dimenticate per nessun motivo di annullare la vostra prenotazione: fareste perdere un tavolo al ristorante e non dareste una chance a chi sta in lista d’attesa.

Arrivare tardi

ritardo

Alcuni ristoranti, proponendo un menu degustazione, richiedono di arrivare a un orario preciso per non sballare le tempistiche del servizio della cucina. Se arrivate con 30-40 minuti di ritardo (in Italia si da sempre per scontato il ritardo accademico) non pretendete di mangiare questo o quel menu, che avrebbe richiesto una lunga preparazione.

Non fidarsi del sommelier

sommelier

Non si mette in dubbio la professionalità di chi è del mestiere, ma le incomprensioni sul vino sono una delle cose più frequenti durante le cene negli stellati. Se non sapete che vino prendere e avete un budget limitato, comunicate questo particolare al vostro sommelier in modo da metterlo in condizione di scegliere per voi la soluzione migliore. Altro particolare, quando vi viene offerto un aperitivo per cominciare, contate dai 12 € (più o meno) al calice e non lamentatevi a fine servizio di trovarvelo nel conto.

Fare gli arroganti sul tema vino

vino

Se decidete di scegliere il vino per conto vostro, cosa assolutamente plausibile, non vi resta che aspettare pazienti che venga servito a tavola. Non vi arrabbiate se, durante la serata, la bottiglia sarà tenuto lontano dal tavolo: è una prassi comune in questo genere di ristoranti. Il momento dell’assaggio serve a confermare che non ci siano imperfezioni. Nei ristoranti di alta cucina, il sommelier si assicura comunque di persona che il vino non ne abbia. Non esistono frasi del tipo: “Non mi piace, me ne porti un altro” se il vino scelto da voi è stato reputato privo di difetti. O magari sì, esiste pure, ma vi saranno addebitate entrambe le bottiglie con la prima a portar via. Inutile anche far roteare vorticosamente il vino nel bicchiere e pretendere di essere degustatori se non lo siete. Non passerete per esperti, ma per simpatici wannabe. La parola chiave è understatement.

Chiedere di modificare un piatto

menu

A meno che non si tratti di allergie, intolleranze o restrizioni dietetiche, cosa che comunque va comunicata al momento della prenotazione e ribadita all’inizio della cena dai camerieri, non fate mai richiesta di modificare un piatto a vostro piacimento. I cuochi non siete voi e un piatto è solitamente il frutto di un’estrema ricerca fatta sul prodotto e sugli equilibri gustativi. Se non vi piace un elemento, non ordinate proprio quella pietanza. Ma, se possiamo darvi un consiglio, a volte gli alimenti che comunemente non vi piacciono, nell’alta cucina potrebbero prendere tutta un’altra veste, regalandovi un emozione inaspettata. Buttatevi. 

Il menu degustazione fai-da-te

menu

Un menu è un menu. Non si tratta di una serie di piatti portati uno dopo l’altro a caso, ma è un percorso immaginato dal cuoco che ha il suo equilibrio lungo tutto il pasto. Dall’antipasto al dolce. Cominciare a negoziare dicendo: “Se levo il piccione e le chiedo il pesce e poi al posto del risotto facciamo lo spaghetto”, oltre a provocare profondo risentimento da parte della brigata di cucina, renderà di fatto meno interessante la vostra cena. Ergo, consultate sempre il menu durante la prenotazione per vedere se i piatti serviti nel ristorante sono affini ai vostri gusti.

Disturbare gli altri tavoli e lo staff di sala


Vi ricordate i Blues Brothers – in quel film capolavoro – quando nella famosa scena al ristorante stellato  urlano, schiamazzano e chiamano i camerieri con gesti orrendi ? Ecco, vi prego non lo fate. In questi posti si mantiene un decoro per sé e per gli altri e soprattutto si rispetta chi sta lavorando per voi. Intendiamoci: non è vietato fare un reclamo se serve, facciamolo però con un po’ di classe e di contegno. In verità, questa regola vale anche per bettole, fraschette, pizzerie, bar, trattorie di quartiere e via dicendo.

Me fa lo sconto dottò? 

conto

Un ristorante è un’impresa in cui lavorano molte, molte persone. Pensare che si paghi solo il costo cibo è una fesseria che nel 2023 speriamo sia stata superata. Nel conto finale ci sono tutti gli altri costi, quali: personale di cucina, servizio, prodotti, spese fisse, ricerca, affitto, materiali, bollette e via dicendo. Partite dal principio che avere un ristorante stellato è nella maggior parte dei casi un’attività in perdita: capirete da soli che pagare un conto è prima di tutto un principio di rispetto.

Il dilemma della mancia

mancia

La mancia non sono gli spicci che vi sono rimasti dalle sigarette e dal biglietto dell’autobus. La mancia dovrebbe essere una banconota che valorizza la professionalità di chi vi ha consigliato, servito e magari fatto passare una splendida serata. Se avete una banconota bene, altrimenti ringraziate cortesemente chi vi ha ospitato e ripromettetevi di lasciare la mancia la prossima volta.

Non andarci

Conosciamo un sacco di persone che scelgono di non andare in un ristorante stellato per motivi legati al portafoglio, al gusto o per il poco interesse per il cibo in generale e la scoperta di nuovi sapori. Ed è tutto assolutamente legittimo. Ma se invece avete curiosità per questo genere di ristorazione, non fatevi problemi di nessun tipo. Il ristorante di ricerca non è un luogo solo per Vip e ricchi, ma è un’esperienza alla portata di molti che forse vale la pena vivere almeno una volta nella vita. E gli chef, credetemi, non vedono di condividere con voi tutto quello che possono offrirvi in questo viaggio straordinario.