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Come usare gli oli essenziali in cucina?

di Nadine Solano

Avete mai provato a utilizzare gli oli essenziali in cucina? Profumano i piatti, ne intensificano il sapore e permettono di creare magnifici abbinamenti.

Gli effetti benefici degli oli essenziali sul nostro corpo e sulla mente sono ormai noti. E sono tante le persone che li hanno introdotti, in un modo o nell’altro, nella loro routine quotidiana. Oppure che li usano all’occorrenza. Di contro, ancora in pochi sanno che gli oli essenziali si possono anche utilizzare in cucina.

Per profumare i più svariati piatti, innanzi tutto. Ma anche per intensificarne i sapori o per creare originali combinazioni. In certi casi, inoltre, usarli per cucinare diventa un altro modo per usufruire dei loro poteri. Approfondiamo la questione.

Quanto e come

Due raccomandazioni importanti. Innanzi tutto, si tenga presente che gli oli essenziali puri sono molto concentrati. Bisogna quindi usarne quantità assai ridotte. Gocce, nel senso letterale del termine. Considerando 100 grammi di cibo, basta una sola goccia. Al massimo due, ma non di più.

Secondo: mai unire direttamente l’olio essenziale agli altri ingredienti. Occorre usare sempre un vettore. Che non può essere l’acqua, perché nell’acqua non si sciolgono. Serve una sostanza grassa; l’olio è perfetto, ma vanno bene anche il burro, il miele e le uova. Le creme.

Altra questione fondamentale: gli oli essenziali si aggiungono solo a fine cottura oppure si usano a freddo. Il calore non solo influisce negativamente sulle loro proprietà e sull’aroma, per quanto può renderli tossici.

Come abbinarli

Gli oli essenziali sostituiscono le spezie, le piante aromatiche e gli aromi in generale. Ciò significa che si possono utilizzare negli stessi modi. L’olio essenziale di basilico, prezzemolo, origano e maggiorana, per esempio, mescolati con l’olio di oliva arricchiscono le insalate e i sughi. Ma con le verdure crude si sposano egregiamente anche l’olio di limone, finocchio, zenzero.

Per insaporire le carni e i legumi, invece, perfetti sono quelli di rosmarino e alloro. La cannella impreziosisce i piatti a base di zucca e gli impasti dolci; gli oli di agrumi regalano un tocco di raffinatezza al pesce, ai formaggi freschi e alle carni bianche. Questi sono soltanto esempi, ma il principio è semplice: si ricreano gli abbinamenti tradizionali e/o collaudati, anche assecondando le proprie abitudini e preferenze.

Giocare con i contrasti

Organic mint essential oil in small bottle and green leaf of peppermint. Extract of herbal spearmint oil as natural treatment in homeopathy.

Sempre a proposito di abbinamenti, poi si può andare oltre. Chi ama il food pairing e i contrasti netti, trova negli oli essenziali un’inesauribile e intrigante fonte d’ispirazione. La parola d’ordine è sperimentare. Provate per esempio a mettere l’olio essenziale di basilico in una macedonia di frutti di bosco e quello di limone nelle zuppe di legumi e cereali. Personalizzate la crema pasticcera con l’olio di cananga o regalate una nota inedita alla carne di maiale con l’olio di arancio dolce. E soprattutto, lasciatevi guidare dalla creatività.

Favoriscono la digestione

Vogliamo sottolineare che alcuni oli essenziali, come la cannella e la noce moscata, se aggiunti nelle pietanze aiutano a digerire meglio. Altri rendono più digeribili i piatti molto ricchi e gli alimenti robusti. Per esempio l’anice, il coriandolo e il cumino riescono ad alleggerire le portate a base di legumi, perché riducono la formazione di gas intestinali e svolgono un’azione detox.

Conclusione

Utilizzare gli oli essenziali in cucina può essere una valida alternativa alle spezie in polvere: questo perché gli oli essenziali favoriscono anche la digestione e donano un sapore intenso agli alimenti. Voi li avete mai utilizzati in cucina?