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Mangiare farine di insetti: la stretta del Governo in 4 decreti

di Lorenza Fumelli 24 Marzo 2023 14:31

Il Governo ha approvato 4 decreti allo scopo di regolamentare le vendita delle farine di insetti, in particolare di larve, grilli, tarme e locuste. Il principio guida è la consapevolezza degli acquirenti: tutti devono sapere cosa stanno acquistando.

La notizia del giorno è che il Governo ha firmato 4 decreti per regolamentare la vendita delle farine di insetti che troveremo presto negli scaffali. Riguardano in particolare grilli, larve, tarme e locuste. Prima di addentrarci in questa serie di dichiarazioni a corollario dei decreti, vale la pena ricorda che gli insetti, inconsapevolmente, li abbiamo sempre mangiati. Non stiamo parlando unicamente del famoso colorante di Cocciniglia (super famiglia di insetti fitofagi compresi nell’ordine dei Rhynchota), di cui migliaia di bambini si sono nutriti tra caramelle, cioccolatini, confetti e bevande, ma della quantità incredibile di animaletti che negli anni abbiamo mangiato, perché finiti per sbaglio in altre conserve e farine. Inutile scandalizzarsi: è andata proprio così.

Insetti mangiati inconsapevolmente

“Sono pochi gli italiani a sapere che ogni anno in media il consumo inconsapevole di insetti si aggira sui 500 gr. Questi animali sono dei contaminanti alimentari comuni e la legge italiana ne tollera una piccola percentuale”. Queste sono le parole di Rosantonietta Scramaglia, docente Università IULM, che aggiunge “Ad esempio, un bicchiere di aranciata può contenere fino a 5 moscerini e una barretta di cioccolato fino a 8 parti di insetti; nell’insalata, nelle marmellate, nei succhi di frutta, nelle passate di pomodoro e nelle farine sono in genere presenti parti di insetti, e il colorante alimentare rosso E120 è estratto dalla cocciniglia”. Chiaro quindi che non stavamo esagerando nella nostra premessa: mangiamo insetti da sempre e non ci hanno mai ammazzato.

L’etichettatura delle farine di insetti

Ecco le parole di Francesco Lollobrigida, ministro dell’agricoltura: “Oggi sono stati firmati 4 decreti che riguardano 4 diverse farine derivanti da insetti, ovvero cibi non tradizionalmente presenti nell’alimentazione. Per quanto riguarda la farina di grillo, locusta migratoria, verme della farina e larva gialla, pensiamo serva un’etichettatura che specifichi in modo puntuale e visibile quali prodotti hanno derivazione da questi insetti“. La conferenza stampa è avvenuta in concerto con il ministro del made in Italy, Adolfo Urso, e della Salute Orazio Schillaci. I decreti sono stati firmati dai 3 ministeri.

Distinzione chiara sugli scaffali dei supermercati

Durante questo incontro è stato anche decretato che le farine di  grilli, larve, locuste e tarme debbano essere disposti su scaffali appositi all’interno dei negozi. Lo scopo, spiega Lollobrigida è che: “chi vorrà scegliere questi prodotti possa indirizzarsi lì e chi non vorrà farlo, come immagino la maggior parte degli italiani, potrà tenersi lontano. Con questo provvedimento –  ha aggiunto – in pieno accordo con le Regioni, garantiamo ai cittadini italiani la consapevolezza di quello che mangiano e facciamo dell’Italia una Nazione all’avanguardia in questo senso”. 

È evidente l’opinione dei ministri: pochissimi italiani vorranno assaggiare le farine di insetti, per questo andranno tenute ben separate dagli altri prodotti vegetali e dovranno essere ben riconoscibili dagli acquirenti. La dichiarazione infatti continua: “i cittadini devono sapere quello che mangiano, per questo prevediamo la certificazione in modo che chi vorrà consumarli potrà farlo ma chi non vorrà consumarli, potrà fare altrettanto”.

Consapevolezza per chi compra le farine di insetti

È il presidente del Consiglio Giorgia Meloni a chiarire ulteriormente questo punto in un tweet: “Il Governo ha presentato quattro decreti interministeriali che introdurranno etichette informative sui prodotti che contengono o derivano da insetti. I cittadini devono poter scegliere consapevolmente ed esser informati sotto ogni punto di vista”

L’unione Europea condivide i decreti italiani

“Le regioni italiane hanno contribuito in maniera decisiva a realizzare questi decreti che saranno notificati alla Commissione europea. Questo lavoro è avvenuto in un tempo straordinariamente celere e dimostrazione del fatto che il governo è coeso e lavora in collaborazione con le regioni per la tutela della specificità italiana e del made in Italy”.  A dirlo è sempre Adolfo Urso, ministro del Made in Italy, spiegando i concetti alla base di questa esigenza, ovvero: “il principio della trasparenza su cui si fonda la capacità di scelta di consumatori che devono sapere come un prodotto è stato realizzato, da dove proviene e con cosa è fatto”. Urso sottolinea anche che dietro questi provvedimenti c’è un consenso unanime, rafforzando l’idea di un approccio corretto e necessario per questo genere di prodotti.

I NAS faranno rispettare le nuove normative

Schillaci, ministro della salute, aggiunge: “Vigileremo con i Nas sul pieno rispetto delle disposizioni annunciate oggi, sia per quanto riguarda il divieto dell’utilizzo di farine di insetti in alimenti tipici della dieta mediterranea come pizza e pasta, sia per quanto riguarda la conformità dell’etichettatura dei prodotti che li contengono e che dovrà esser visibile e chiara. Chi acquista questi prodotti a base di farine di insetti deve e sapere che c’è un rischio di allergia anche se adesso non sappiamo quantificare quanto nello specifico”.

Conclusioni

Quello che sembra stare più a cuore al nostro Governo, dunque, è che ci sia la massima chiarezza su quello che un acquirente compra, soprattutto quando si stratta di alimenti a dir poco esotici. Senza dubbio è un atteggiamento che manifesta diffidenza e un bel grado di preoccupazione, condiviso in effetti da molti italiani. Aspettiamo di leggere i dati reali di vendita per vedere se tale sfiducia sia condivisa da tutti.