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Tutti i tipi di lievito di birra

di Marta Manzo 19 Maggio 2023 17:00

Pur essendo sempre lo stesso prodotto, un fungo formato da colonie di Saccharomyces Cerevisiae, di lievito di birra ne esistono diversi tipi. Perché, in effetti, viene confezionato in differenti modalità. Ecco quali sono.

Partiamo dall’inizio. Nonostante esistano più tipi di lievito di birra, di base non è altro che un microscopico fungo, in organismo unicellulare che si riproduce in colonie attraverso un processo di gemmazione. Risponde, infatti, al nome scientifico di Saccharomyces cerevisiae e si coltiva su un substrato di malto – solitamente orzo germogliato – finché, una volta terminato il processo di moltiplicazione, viene lavato, essiccato a una temperatura che non supera i 40°C ed è pronto per essere utilizzato.

Come agente lievitante per la panificazione, soprattutto, ma anche per la vinificazione e la produzione di birra. Pur essendo sempre lo stesso prodotto, dicevamo che di lievito di birra ne esistono diversi tipi. Perché, in effetti, viene confezionato in almeno 3 modalità: fresco, secco e disattivato. Vediamole più nel dettaglio.

Che cos’è il lievito di birra fresco?

 
Venduto in panetti da 25g, da sbriciolare e sciogliere in una parte liquida tiepida per essere attivato prima di essere mescolato alla farina, il lievito di birra fresco è una specie di panetto di colore tra il beige e il grigio chiaro, che ha una consistenza abbastanza morbida da sbriciolarsi in parti solubili nell’acqua.

Che cos’è il lievito di birra secco?

Il lievito di birra secco è un lievito di birra liofilizzato, a cui hanno sottratto tutta l’acqua e ridotto in polvere per aumentarne la conservazione. In questo modo, infatti, ha il vantaggio di mantenersi a lungo, se opportunamente conservato in ambiente fresco e asciutto. Si presenta sotto forma di polvere o granuli contenuti in bustine o barattoli e in genere si utilizza riattivato: in acqua tiepida e zucchero, solitamente, e dopo qualche minuto forma una schiuma che indica che è pronto per l’uso.

Quali sono le differenze tra il lievito di birra secco e fresco?

 Mentre nel lievito di birra fresco l’umidità totale si aggira intorno al 70 per cento, in quello secco scende fino a circa l’8 per cento. Questo consente, come dicevamo poco più su, di allungarne la shelf life – quello fresco, conservato in frigorifero non dura più di 7-10 giorni al massimo – oltre a rendere possibile un utilizzo più rapido, visto che non ha bisogno del tempo di attivazione.

Lievito di birra disattivato: il lievito alimentare

Conosciuto anche come nooch o nutritional yeast, il lievito alimentare – o nutrizionale – è sostanzialmente un lievito disattivato, che deriva da un ceppo di Saccharomyces cerevisiae, e che viene venduto come prodotto alimentare. Si tratta, in buona sostanza, di lievito di birra essiccato e disattivato, appunto – quindi non in grado di far lievitare alcunché – utilizzato prima solo come integratore, ora sempre più spesso in cucina come insaporitore e sostituto alimentare. Del formaggio grattugiato, soprattutto, da chi segue un’alimentazione vegana o da chi ha problemi con i prodotti lattiero-caseari. Ne avevamo scritto qui.

Qual è il miglior tipo di lievito di birra? 

Su quale possa essere il miglior tipo di lievito di birra, se fresco o disidratato, non esiste una risposta univoca. Molto dipende, infatti, dalla ricetta che si sta preparando. Per esempio qui vi avevamo raccontato di come, a confronto con quello madre, per la pizza fatta in casa il lievito di birra risultasse più confortevole.