Il secondo locale di Luca Catalfamo (e non solo la seconda sede di Casa Ramen) si potrebbe definire una trattoria giapponese, dove assaggiare piatti particolari da un menu che cambia spesso a seconda dell’estro dello chef. una trattoria giapponese dove provare piatti moderni proposti dall'estro dello chef Si può prenotare (la sera seguendo due turni), c’è un bel tavolo sociale, tavolini separati e posti a sedere al bancone, in un ambiente luminoso e arredato con grande semplicità. Il menu comprende una sezione di piatti principali, quella dedicata ai due ramen del giorno e agli extra. Ottimi i takoyaki bignè, rivisitazione delle frittelle di polpo giapponesi, qui sostituite da una leggera pasta choux. Da provare anche gli asparagi bianchi in tempura, i dumplings (squisiti quelli ripieni di maiale e gambero) e le costine di maiale, chiamate kakuni. Il ramen, com’era facile immaginare, è ottimo anche qui in via Ugo Bassi. La versione in brodo e vegetariana (dashi, ceci, verdure del mercato, cipollotti freschi, cavolo rosso e un uovo marinato) è abbondante e soddisfacente. Il black mazesoba, asciutto e con crema di sesamo nero, tocchetti chashu e caviale di salmone, è insolito e squisito. Il servizio è rapido e gentile. Il menu, fisso con possibilità di personalizzare in base alle proprie esigenze e alla propria fame, non supera solitamente i 35 euro.