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La birra batte il vino e i cocktail: è la bevanda preferita dai consumatori

di Chiara Impiglia

La birra è in cima alle scelte dei consumatori. Preferita a vino e cocktail sembra che il suo business continuerà a crescere.

I risultati di uno studio commissionato dall’Osservatorio Birra all’Istituto Piepoli, realizzato in collaborazione con Partesa, hanno rivelato che i consumatori preferiscono la birra a vino e cocktail. Chiara o artigianale, la bevanda che si ricava dal luppolo batte il vino sia bianco sia rosso che finisce al terzo posto tra le preferenze dei clienti. Al quarto posto si collocano cocktail e spirits, al quinto lo spumante.

È stata l’intervista di 200 gestori e proprietari di ristoranti, pizzerie, bar, pub, hotel e locali del Paese che ha permesso di evidenziare attese, investimenti e speranze per il futuro degli addetti ai lavori di un settore che conta oltre 300mila esercizi pubblici. Per contrastare le difficoltà durante e dopo la pandemia, il comparto della birra ha rivisto le sue strategie di business e adesso inizia a ottenere i primi risultati. Prima di tutto, ha avuto inizio l’apertura verso nuovi canali di vendita quali asporto e delivery, adatti a privilegiare orari più flessibili per proporre ai consumatori un’offerta food&beverage all-day. A quanto pare, i momenti dedicati al consumo di cibi e bevande stanno diventando più fluidi. Non esiste più la sequenzialità data da colazione, spuntino, pranzo, aperitivo e cena ma una richiesta continua in cui la birra trova sempre più spazio. “Queste nuove occasioni di consumo, sempre nel segno della convivialità e della cultura di prodotto, premiano la birra” afferma Massimo Reggiani, AD di Partesa, “parliamo di una bevanda poco o per nulla alcolica, leggera e trasversale, già amatissima dagli italiani e perfetta per conquistare queste nuove occasioni di consumo”.

I risultati della ricerca hanno confermato un calo di fatturato rilevante per colpa del virus “Dalla ricerca di Osservatorio Birra emerge molto chiaramente il grande sforzo umano e imprenditoriale che i gestori dei punti di consumo hanno dovuto affrontare in questi ultimi anni” commenta Reggiani “uno sforzo che Partesa, così come tutti i distributori, ha sostenuto durante la pandemia e che continua a sostenere oggi, garantendo flessibilità, maggiori servizi e consulenza, il tutto con il prezioso supporto dei birrifici. Ora, in questo scenario senza precedenti nella storia recente, è indispensabile lavorare uniti”. Il peso strategico della birra ha un valore condiviso di 4.385 milioni di Euro e il 60,6% dei rispondenti allo studio dice che ce ne sarà sempre di più nel futuro dei loro locali: nelle previsioni a 5 anni la quota di chi dipenderà per metà degli incassi da questa bevanda passerà dall’attuale 16,7% al previsto 30,2%.