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Scandalo da scontrino particolarmente alto, ma imparare a leggere il menu no?

di Chiara Impiglia 28 Luglio 2022 12:00

In un locale esclusivo di Porto Cervo, un cesto di frutta può costare 200 euro. Ma se imparassimo a leggere il listino dei prezzi?

È il Nikki Beach di Porto Cervo, in Costa Smeralda, il nuovo protagonista delle pubblicazioni social di Gianmarco Di Ronza, il tiktoker di Napoli già noto per aver speso 78 euro per una colazione a Capri. Sembra che le location chic ed esclusive siano i suoi posti preferiti durante i viaggi in giro per il mondo e, soprattutto, sembra che l’intento del ragazzo sia più quello di scatenare commenti sul web che di stimolare delle denunce sociali.

Nell’ultimo intervento sulla piattaforma social del 23 luglio, Di Ronza ha mostrato uno scontrino da 821 euro: 95 euro per un piatto di sushi, 10 euro per una bottiglia d’acqua, 36 euro per un piatto di tonnarelli allo scoglio, 275 per una bottiglia di champagne da 75 cl, 205 euro per il lettino e 200 per un cesto di frutta. Tutte cifre altissime, al limite dell’assurdo, che fanno riflettere ma quella che più ha fatto scandalo è l’ultima, quella del cesto di frutta.

“Ho speso 200 euro per un cesto di frutta” ha detto il ragazzo per evidenziare una cifra così alta in relazione al prodotto offerto, soprattutto se confrontata a quella dei tonnarelli allo scoglio sicuramente più pregiati. Dopo il suo commento, i follower hanno dato inizio a una vera e propria discussione ed ecco quindi tutta una serie di commenti, più o meno polemici. In molti hanno risposto che sono d’accordo con lui, altri invece hanno criticato proprio il TikToker. “Io non capisco perché ci sia ancora gente che ci va. Basta controllare il listino e passa la paura” ha scritto un utente. “Se vai in Sardegna 200 euro dovrebbero essere spicciolo. Altrimenti la mangi a casa la frutta” ha poi sottolineato un altro. E alla fine, per concludere la disputa con una risata qualcuno ha scritto “A Napoli con 200 euro apri un fruttivendolo”. Sicuramente, siamo tutti d’accordo sull’ inadeguatezza del costo di 200 euro per della frutta, per quanto questa possa essere ottima e di qualità. Ma ci sorge anche spontanea una domanda: non sarebbe forse utile imparare a leggere il menu così da evitare di spendere cifre choc come queste?