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USA: la crisi del pollo preoccupa i consumatori

di Claudia Bartoli

Negli USA arriva la crisi del pollo: difficoltà nell’approvvigionamento, mancanza di personale e altri fattori causano l’aumento dei prezzi.

Negli States mancano i polli, e ovviamente non stiamo parlando di cittadini americani poco svegli, ma dei volatili che costituiscono parte integrante e fondamentale dell’alimentazione dall’altro lato dell’Oceano Atlantico. Infatti, in USA il pollo, sia arrosto che fritto e con varie salse viene, o meglio, veniva consumato in abbondanza come portata principale dei pasti casalinghi o servito tra le proposte di pub, ristoranti e fast food. Così come sta succedendo in Gran Bretagna in cui fattori come Brexit e l’avvento del Covid-19 hanno portato ad una crisi generale dei prodotti agroalimentari come il latte e, appunto, il pollo. La crisi del pollo colpisce, causa covid, duramente anche i fratelli americani, interessando in particolar modo alcuni Stati, come ad esempio l’Arizona. Il problema dell’approvvigionamento dei volatili che interessa l’intera filiera, dagli allevamenti, passando per coloro che lavorano la carne fino all’industria dei trasporti, si riversa, inevitabilmente, sulle tavole dei consumatori. Infatti, porta con sé rincari sulla carne bianca che si stanno riversando sul portafoglio delle famiglie, soprattutto di quelle più numerose e con redditi più bassi. Infatti, il pollo è anche un alimento che si poteva acquistare a prezzi inferiori rispetto ad altre tipologie di carne. I genitori statunitensi si trovano, quindi, in difficoltà: cosa serviranno ai loro bambini insieme alle irrinunciabili french fries?

Oltre alle famiglie che dovranno preoccuparsi dei pasti casalinghi, la penuria di pollame si riversa anche su ristorazione e fast food; infatti, grandi catene come Kentucky Fried Chicken e A&W si vedono costrette ad apportare modifiche ai menu storici per sostituire i piatti a base di pollo. Sembra che la carenza di pollame sia destinata a protrarsi anche durante e dopo le feste natalizie e che su più di una tavola americana grande assente sarà l’amato chicken. Il problema è ovviamente serio e tocca con particolare importanza le classi sociali più svantaggiate. Secondo il Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti, appunto, una confezione di pollo in offerta sarebbe aumentata, rispetto al 2020, di un dollaro per libra, creando non poco sconforto negli americani che hanno sempre contato sull’abbondanza e sui prezzi bassi di questo tipo di carne.