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Grissini stirati: la ricetta torinese

I grissini stirati sono una ricetta piemontese molto sfiziosa: si preparano in pochi passaggi e con pochi ingredienti.

di Alessandra Rosati 3 Ottobre 2022

Il grissino  è uno dei prodotti gastronomici torinesi più famosi del mondo.

Che differenza c’è con i grissini stirati?

Il grissino stirato si differenzia dal grissino tradizionale per la sua formatura, non più arrotolata manualmente, ma allungata tendendolo dai lembi, che conferisca la prodotto friabilità. Ideali come snack da sgranocchiare da soli o per accompagnare salumi e formaggi in un aperitivo o un buffet, si possono conservare in sacchetti per alimenti conservando intatta la loro fragranza per più giorni.

Ingredienti per 6 persone

  • Preparazione 40 min
  • Tempo di riposo 60 min
  • Calorie 420 Kcal x 100g
  • Difficoltà media

Come preparare: Grissini stirati

  1. Versate nella ciotola dell’impastatrice l’acqua, il lievito di birra, il malto, la farina e iniziate ad impastare. Quando l’impasto è strutturato aggiungete 50 gi di olio extravergine di oliva e il sale. Continuate ad impastare fino a quando l’impasto risulta liscio ed omogeneo.

  2. Sagomate l’impasto dandogli la forma di un rettangolo, spennellatelo con dell’olio extravergine di oliva, avvolgetelo nella pellicola e lasciatelo lievitare in un ambiente tiepido per circa 1 ora.

  3. Preparate un piatto con la semola. Con un coltello oppure con una spatola affilata, tagliate la pasta, dal lato corto, in piccoli filoncini larghi 1 cm circa.

  4. Passate ogni filoncino nella semola, prendete le estremità di ogni filoncino e tiratele fino a raggiungere la lunghezza della teglia che utilizzerete per infornarli.

  5. Disponete i grissini distanziati tra loro su una teglia rivestita di carta da forno. Cuoceteli a 200°C per circa 20/25 minuti, fino a quando inizieranno a dorarsi.

Variante Grissini stirati

Se vi piacciono i grissini ecco qualche ricetta:

Dove nasce il grissino?

Il nome grissino, deriva dalla parola piemontese ghërsa, che indica il classico pane della tradizione di forma allungata. Tradizione narra che Antonio Brunero, fornaio della corte, creò questo tipo di pane per il piccolo Vittorio Amedeo II nel 1679 che non digeriva la mollica del pane comune. Il fornaio allora ne realizzò un tipo che non prevedesse la mollica e cosi nacque il grissino. I grissini piacquero cosi tanto che divennero molto diffusi sia in Piemonte che nel resto d’Italia, grazie anche alla loro facilità di conservazione e di digeribilità.