Latte di soia fatto in casa
15 Febbraio 2018
Il latte di soia autoprodotto è molto proteico ed è adatto alla preparazione del tofu, della maionese e delle besciamelle. Si può conservare in una bottiglia di vetro chiusa e riposta in frigorifero anche per 3 o 4 giorni. L’okara, la parte solida che resta dalla lavorazione del latte, si può utilizzare per preparare polpette, focacce o biscotti. Se non la utilizzare subito, riponetela nei contenitori e surgelatela per utilizzarla, poi, all’occorrenza. Durante la preparazione prestate attenzione: il latte di soia monta facilmente e basta un attimo perché trabocchi dalla pentola.
Preparazione Latte di soia
Lavate la soia sotto l’acqua corrente. Trasferitela in un contenitore di vetro con l’imboccatura larga, riempito di acqua, e lasciate la soia in ammollo per 8-10 ore.
Trascorso il tempo di ammollo, la soia ha quasi triplicato il suo volume. Eliminate l’acqua, lavate di nuovo la soia e trasferitela in una pentola piccola. Versate all’interno 500 ml di acqua fresca. I restanti due litri di acqua versateli in un tegame grande e mettete sulla fiamma.
Con l’ausilio del minipimer, quindi, frullate la soia contenuta nella pentola piccola e riducetela in crema.
Appena l’acqua nel tegame grande bolle, spegnete la fiamma e versate all’interno la soia frullata, molto lentamente e facendo attenzione a non scottarvi.
Sempre a fuoco spento, date un’altra frullata al composto. Aggiungete il sale e cuocete per quindici minuti a fiamma bassa.
Trascorso il tempo di cottura, spegnete la fiamma e filtrate il latte nel secondo tegame grande, utilizzando un colino a trama fitta che trattenga tutta la parte solida (okara). Attendete che il latte perda calore e trasferitelo in bottiglie di vetro sanificate.
E il mondo dovrebbe cominciare a mangiare meglio.
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