Le pettole sono un antipasto della cucina pugliese. Sono piccole sfere irregolari di pasta lievitata fritte in olio bollente. In passato le pettole pugliesi si preparavano in occasione di varie ricorrenze, da San Martino, giorno in cui si festeggia l’arrivo del vino nuovo, alla Vigilia dell’Immacolata, perché considerate un piatto di magro. Oggi invece si preparano tutto l’anno e vengono solitamente servite come antipasto. L’origine di questo piatto è purtroppo sconosciuta, come spesso avviene per le ricette tramandate di famiglia in famiglia. Le pettole si possono gustare al naturale oppure farcite in svariati modi: tradizionalmente si inserisce una acciuga sott’olio all’interno di ogni frittella, per renderle dolci basterà intingerle nel miele o nel vincotto o spolverizzarle con lo zucchero. L’importante è che siano fragranti fuori e morbide dentro. Il segreto sta tutto nell’impasto che dovrà essere molto morbido e ben lievitato. Per formare le pettole ci vuole una certa manualità perché si deve prelevare un po’ di impasto con la mano sinistra, stringere il pungo e farne fuoriuscire una piccola parte, poi con la mano destra si deve staccare la pallina e buttarla nell’olio. Chi non ha tanta padronanza potrà utilizzare due cucchiai.
Variante Pettole
Potete arricchire l’impasto delle pittule con pomodorini, olive e capperi, con acciughe, con baccalà o con cavolfiore lesso o renderle dolci intingendole nel miele o nello zucchero dopo la cottura.