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8 consigli che vi faranno digerire meglio

di Silvia Cutolo • Pubblicato 8 Giugno 2019 Aggiornato 30 Aprile 2020 14:45

La cattiva digestione dipende soprattutto da ciò che mangiamo e dal nostro stile di vita: ecco 8 consigli che vi aiuteranno a digerire meglio.

Le difficoltà digestive sono raggruppate sotto il termine generico dispepsia, ossia cattiva digestione, i cui sintomi tipici si localizzano nella parte superiore dell’addome e sono: bruciori di stomaco, lo stile di vita incide direttamente sulla digestione e la influenza rigurgito acido, eruttazioni, alitosi, dolore alla parte alta dell’addome, senso di digestione lunga e laboriosa. Tali sintomi non sono affatto da sottovalutare, specialmente se sono frequenti o insorgono tutte le volte che mangiamo. Infatti, potrebbero indicare anche patologie importanti come la gastrite, l’ulcera gastrica o duodenale. Si stima che circa il 30-40% degli italiani soffra di disturbi digestivi e il forte aumento e la capillare diffusione di questo problema nei Paesi industrializzati testimonia come la dispepsia sia un disturbo legato alle abitudini di vita e dietetiche tipiche del mondo occidentale. Pertanto, modificando il nostro stile di vita e ponendo attenzione soprattutto alle abitudini alimentari, possiamo combattere o prevenire questo fastidioso disturbo. Ecco allora qualche consiglio pratico che può essere utile nella gestione della dispepsia… 8 modi per digerire meglio.

  1. Mangiare lentamenteLa dispepsia è favorita dal consumare i pasti frettolosamente e con una scarsa masticazione. Quando mangiamo, insieme al cibo, si ingeriscono anche grandi quantità di aria (aerofagia) che si accumula poi nello stomaco e nell’intestino, rendendo gli alimenti che abbiamo mangiato più faticosi da digerire. Calcolate una media di 40 masticazioni a boccone.
  2. Eliminare le cattive abitudini alimentariI pasti troppo abbondanti, ricchi di grassi o fritti, così come l’abitudine di saltare il pranzo per poi recuperare abbuffandosi a cena, l’eccesso di cibi speziati, caffè e bevande gassate, sono alcune abitudini alimentari che possono favorire l’insorgenza della cattiva digestione.
  3. Evitare di bere alcoliciL’alcol è un altro fattore che predispone alla dispepsia e non è affatto vero che aiuta a digerire come spesso si crede assumendo un amaro a fine pasto.
  4. Non fumareLa nicotina, una volta entrata nell’organismo, aumenta la produzione di succo gastrico nello stomaco e riduce la produzione di prostaglandine, cioè sostanze normalmente protettive dello stomaco che stimolano i muscoli gastrointestinali e riducono la produzione di acido. Inoltre, fumare riduce anche la produzione di bicarbonato, che riveste le pareti dello stomaco, neutralizzando l’azione dei succhi gastrici.
  5. Fare attività fisica regolareL’esercizio fisico stimola la peristalsi (cioè il complesso delle onde di contrazione delle pareti degli organi cavi che condizionano o facilitano il transito del loro contenuto) e aiuta a digerire. Tuttavia, meglio non intraprendere intensa attività fisica subito dopo aver mangiato, altrettanto importante è evitare di coricarsi a stomaco pieno. Dopo aver consumato il pasto, si consiglia di fare una passeggiata a ritmo moderato in quanto, rilassando la muscolatura, favorisce lo svuotamento dello stomaco.
  6. Verificare la concomitanza di altre infezioniA volte la dispepsia è riconducibile alla presenza di Helicobacter pylori, causa di gastrite e ulcere. In questo caso è fondamentale rivolgersi al proprio medico per definire un trattamento specifico di eradicazione con terapia antibiotica.
  7. Evitare ogni tipo di stressSe siete frequentemente stressati, il vostro apparato digerente potrebbe funzionare male: in questo caso è utile imparare ed eseguire esercizi anti-stress (come meditazione o yoga).
  8. Rassicurarsi sulla natura benigna della sindromePiù del 70% dei soggetti con dispepsia non presenta alcuna patologia all’atto dell’endoscopia ed è quindi classificata come dispepsia funzionale. Solo in caso di segni e sintomi di allarme (calo ponderale, vomito, nausea, disfagia, ecc.) è opportuno procedere con ulteriori accertamenti come la gastroscopia diagnostica.