Home Guide di cucina Avvelenamento da alluminio: può avvenire in cucina?

Avvelenamento da alluminio: può avvenire in cucina?

di Giovanni Mercadante 13 Marzo 2024 07:00

L’OMS di recente si è espressa sulle possibilità che un avvelenamento da alluminio possa avvenire in cucina, utilizzando fogli di alluminio o anche solo per il contatto con padelle per cuocere e riscaldare. In verità è un’ipotesi assolutamente rara.

Uno dei dibatti più comuni al livello di salute in cucina è la possibilità di contatto e quindi di avvelenamento da alluminio. In una ricerca pubblicata dall’International Journal of Electrochemical Science, un gruppo di scienziati ha analizzato l’uso dell’alluminio per la cottura e la preparazione dei cibi.  Come sappiamo, l’alluminio si può trovare anche nelle pentole, nelle padelle e in tantissimi altri utensili da cucina e anche lì qualche contaminazione insediata potrebbe avere luogo. 

Una buona notizia ve la diamo subito: il corpo umano riesce a espellere piccole quantità di alluminio in modo efficiente, quindi l’esposizione minima non è un problema. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha stabilito un limite entro il quale si può dormire sonni tranquilli: 40 mg per ogni chilogrammo di peso corporeo al giorno. Ma noi umani, normalmente, ingeriamo più alluminio rispetto al limite stabilito. Vediamo nel dettaglio cos’è l’avvelenamento da alluminio e come possiamo superarlo. 

In cosa consiste l’avvelenamento da alluminio

I disturbi da avvelenamento da alluminio si manifestano con insonnia, ansia, amnesia, cefalea, calo dell’attenzione, depressione e instabilità emotiva. Si possono verificare problemi alle ossa a causa del mal assorbimento di calcio, fosforo e fluoro. Un altro sintomo sono i dolori muscolari, ma i danni peggiori possono avvenire al livello degli organi. Possono verificarsi infatti problemi a livello renale e danni al fegato.

Dove si trova l’allumino 

In alcuni cibi seppur in piccola parte, è presente alluminino. Per esempio nel mais, formaggio giallo, sale, erbe aromatiche, spezie e tè. Le pentole che usiamo in cucina, quelle in acciaio inox, possono essere fonte di contatto perché realizzate con alcuni strati di questo metallo. I cibi che sono stati cotti in questi recipienti possono essere contaminati così come quelli conservati nei fogli più comuni che compriamo in ogni supermercato. I dati ci suggeriscono che diversi milligrammi di alluminio possono essere trasferiti al cibo in questi modi. Ci sono

Come ridurre i rischi

alluminio

Come comportarsi, dunque, per ridurre al minimo i rischi? Per quanto riguarda la cottura con pentole e padelle, solitamente l’alluminio è ossidato con uno strato che ne impedisce il passaggio al cibo che si sta cucinando. Cucinare il cibo con la carta stagnola è invece un’altra cosa. Il foglio di alluminio, monouso, non ha quello strato inerte che ne impedisce il passaggio e quindi vi è una migrazione di alluminio nel cibo durante la cottura che è sopra il limite stabilito dall’OMS. In particolare, l’alluminio penetra più facilmente in cibi acidi e liquidi come limone e succo di pomodoro e spezie.  Secondo questa ricerca, quindi, l’utilizzo della carta stagnola per cuocere i cibi è altamente sconsigliato; al contrario, invece, è sicuro per conservare cibi freddi ma sempre per un limitato periodo di tempo.

Conclusione

In conclusione, l’avvelenamento da alluminio è una seria preoccupazione per la salute pubblica, poiché l’esposizione e l’assunzione eccessiva di questo metallo possono avere effetti dannosi sul corpo umano. È importante prestare attenzione alla quantità di alluminio presente negli alimenti, nelle bevande e nei prodotti di consumo che utilizziamo quotidianamente. Mentre l’alluminio è presente in molti oggetti di uso comune, è fondamentale limitare l’esposizione attraverso pratiche come l’uso di utensili di cottura non reattivi, l’evitare di conservare o cucinare alimenti acidi in contenitori di alluminio e il leggere attentamente le etichette dei prodotti per identificare eventuali additivi contenenti alluminio. Inoltre, è importante mantenere un equilibrio nella dieta e consumare una varietà di alimenti per ridurre al minimo il rischio di assunzione eccessiva di alluminio. La consapevolezza e l’informazione sono fondamentali per proteggere la nostra salute e quella delle generazioni future da questa potenziale minaccia.