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Come funziona la brocca per depurare l’acqua?

di Candy Valentino • Pubblicato 7 Maggio 2022 Aggiornato 18 Maggio 2022 14:07

Ne esistono di diverse marche e sulle tavole degli italiani sono sempre più in uso: ecco come funzionano le brocche per depurare l’acqua.

L’acqua è vita e idratarsi e dissetarsi è fondamentale per mantenersi in forma. Spesso, però, ci si trova disorientati tra le tante informazioni contrastanti che riguardano l’acqua potabile. Meglio quella minerale o quella di rubinetto? Nel caso della prima, ci sono molti fattori a determinare il livello qualitativo, dal materiale della bottiglia in cui è venduta, al residuo fisso presente. Nel secondo caso, la bontà dell’acqua varia molto in base alle regioni e alle città. Talvolta, infatti, si può avvertire il forte odore di calcare che incrosta facilmente i filtri dei rubinetti o dei disinfettanti utilizzati per depurare l’acqua. 

Quando si è a conoscenza del fatto che l’acqua potabile casalinga proviene da una fonte la cui qualità è stata verificata, l’utilizzo di un depuratore può essere la soluzione ottimale per filtrare al meglio il liquido e berlo senza preoccupazioni. A questo scopo, molti installano un depuratore in casa che, però, solitamente ha dei costi importanti e richiede una manutenzione annuale. L’alternativa pratica ed economica sono le brocche depuratrici. Il funzionamento di questi dispositivi è davvero semplice e si basa sull’utilizzo e il ricambio periodico di filtri da collocare all’interno della brocca. Questi sono in grado di trattenere le sostanze impure e potenzialmente dannose per l’organismo. Nella maggior parte dei casi, la loro prima funzione è quella di ridurre la durezza dell’acqua corrente e il calcare in essa presente. Difficilmente, invece, queste caraffe possono eliminare i metalli pesanti. L’efficienza di una brocca filtrante dipende anche dall’attenzione che si presta alla sua corretta e regolare manutenzione domestica.

Le cartucce o filtri vanno sostituiti puntualmente (in genere una volta al mese e dopo un quantitativo massimo di liquido filtrato, che viene indicato da un display). Inoltre, di solito l’acqua depurata va consumata entro un giorno. Le caraffe si distinguono tra quelle con sistema di filtraggio a carboni attivi e quelle con resine a scambio ionico. I carboni attivi assorbono le sostanze inquinanti, mentre le resine a scambio ionico scambiano, appunto, le sostanze nocive con altre innocue, attraverso una reazione chimica. Nessuna delle due tipologie di caraffa può depurare l’acqua non potabile dai batteri.