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Diete strane: quella del gruppo sanguigno

di Silvia Cutolo • Pubblicato 10 Settembre 2015 Aggiornato 28 Aprile 2020 15:41

Il professor Peter J. D’Adamo ha inventato 20 anni fa la dieta del gruppo sanguigno: come funziona e le sue validità scientifiche.

La dieta del gruppo sanguigno, o emodieta, è un regime alimentare ideato dallo statunitense Peter J. D’Adamo, che nel 1996 pubblicò il suo libro Eat Right 4 Your Type (L’alimentazione su misura) in cui spiega nel dettaglio di cosa si tratta e come seguirla. Il dottor Peter J. D’Adamo sostiene che ogni gruppo sanguigno corrisponda a una particolare esigenza alimentareAnche in Italia questo regime alimentare è attivamente promosso da diversi medici o naturopati, tra i quali il più famoso è senza dubbio il dottor Mozzi. Secondo questo modello alimentare per impostare una dieta sana ed efficace bisogna tener conto del gruppo sanguigno del soggetto poiché l’idea di base è che la razza umana può essere divisa in quattro gruppi, corrispondenti ai gruppi sanguigni formatisi durante l’evoluzione della specie, ognuno con esigenze alimentari diverse. Quindi un individuo con un determinato gruppo sanguigno ha un’affinità verso alcuni alimenti piuttosto che altri.

Gruppi sanguigni

Il gruppo sanguigno è una caratteristica determinata geneticamente e i diversi tipi si differenziano per le glicoproteine presenti sulle cellule del sangue, quando una ventina d’anni fa si scoprì che queste glicoproteine sono presenti anche su cellule dell’intestino e che l’attività di alcuni enzimi varia in base al gruppo sanguigno di appartenenza, D’Adamo ci costruì sopra un’ipotesi secondo cui il gruppo sanguigno sarebbe rivelatore delle abitudini alimentari dei nostri antenati, per cui mangiare in modo da evitare cibi poco digeribili perché inconciliabili con le glicoproteine presenti sulle nostre cellule sarebbe il modo migliore per ridurre il rischio cardiometabolico e restare sani più a lungo.

Peter J. D’Adamo
Peter J. D’Adamo

Inoltre specifiche proteine che legano zuccheri presenti in alcuni cibi, le lectine, sarebbero responsabili di intolleranze e fastidi se non sono compatibili con il gruppo sanguigno. L’ipotesi ha convinto parecchi e, secondo questa teoria, a ciascun gruppo sanguigno (0, A, AB e B) corrispondono caratteristiche genetiche ancestrali che incidono sul sistema immunitario, il metabolismo, il peso forma, la predisposizione a intolleranze, allergie e altre patologie e, in definitiva, determinano qual è l’alimentazione migliore da seguire. Così, tendendo conto del fatto che i gruppi sanguigni sono nati in diverse epoche storiche, D’Adamo stila un profilo per ogni gruppo comprensivo di un elenco di alimenti divisi in 3 categorie: benèfici, ovvero dei veri e propri farmaci-alimenti; indifferenti, cibi che servono a saziare e mantenere il giusto apporto calorico; e da evitare, ovvero gli alimenti nocivi per quel particolare gruppo sanguigno.

GRUPPO 0 – IL CACCIATORE

Il cacciatore

È il gruppo più antico, ed è quello dei primi uomini che si procuravano il cibo cacciando. Le persone appartenenti al gruppo zero hanno un sistema immunitario molto reattivo. L’apparato digerente è robusto e ha un ambiente interno acido in grado di tollerare un leggero stato di chetosi (alterazione del metabolismo dovuta a una dieta ricca di proteine e grassi e povera di carboidrati). Secondo D’Adamo le persone con gruppo sanguigno di tipo 0 stanno bene seguendo una dieta ricca di proteine animali, verdure e legumi, abbinata a un programma di attività fisica intensa; mentre non tollerano bene i prodotti caseari, i cereali contenenti glutine e alcuni legumi (ad es. lenticchie) perché l’organismo, pur essendosi evoluto, non si è ancora adattato a questi alimenti. Questo gruppo sanguigno è programmato per reagire alle situazioni stressanti con una vera e propria esplosione di energia fisica e il modo migliore per scaricare tutta l’energia a disposizione è sottoporsi a un esercizio fisico pesante. Le attività migliori per il gruppo 0 sono pertanto: aerobica, sollevamento pesi, arti marziali, jogging, nuoto, tapis-roulant, step, ginnastica ritmica, bicicletta (o cyclette), camminate, danza, pattinaggio.

GRUPPO A – L’AGRICOLTORE

Agricoltore

Il gruppo A è l’agricoltore ed è comparso soltanto in tempi successivi quando l’uomo conobbe l’agricoltura modificando la propria dieta. È caratterizzato da un sistema immunitario sensibile alle infezioni. Un’alimentazione salutare per le persone di gruppo A è composta principalmente da frutta, verdura, pesce e uova. Per molti aspetti sono l’opposto del gruppo 0: il loro sistema digerente presenta un ambiente interno scarsamente acido che non tollera la chetosi e non riesce pertanto ad assimilare bene la carne rossa, che viene immagazzinata sotto forma di grasso. Anche i latticini sono poco tollerati e possono rallentare il metabolismo. Quindi dovrebbero evitare carne, grano, latte e derivati favorendo invece un’alimentazione a base di legumi, verdure, frutta fresca e secca, semi oleosi e cereali. Infatti, secondo D’Adamo, le persone con il gruppo sanguigno A si sentono meglio seguendo una dieta vegetariana, eredità tramandata dai loro antenati che erano diventati stanziali, contadini e poco aggressivi. Le persone di tipo A sono molto sensibili alle situazioni stressanti, soprattutto a livello mentale e ciò causa ansia, iperattività e irritabilità, pertanto ottengono benefici praticando attività di tipo distensivo e rilassante come e yoga, camminata veloce, arti marziali, golf, nuoto, danza, sport aerobici (leggeri) e stretching.

GRUPPO B – IL PASTORE E IL NOMADE

pastore

Il gruppo del nomade, il B, si sarebbe formato in seguito ai notevoli mutamenti climatici; sarebbe comparso circa 10.000 anni fa tra le popolazioni mongoliche e caucasiche dell’Asia centrale. Si trattava di popolazioni nomadi che, in quanto tali, si dedicavano soprattutto alla pastorizia. Il loro regime dietetico era basato prevalentemente sul consumo di carni, cereali, latte e prodotti caseari in genere. Questo gruppo è originario di antiche tribù che dovettero adattarsi al clima delle montagne e le persone facenti parti del gruppo B sono dotate di caratteristiche uniche, con un sistema immunitario più evoluto in grado di resistere ai cambiamenti e alle aggressioni che colpiscono le società più sviluppate, come i disturbi cardiovascolari e i tumori. Di contro sono più soggetti a patologie autoimmuni e a malattie del sangue. Le persone appartenenti a questo gruppo possono seguire una dieta molto varia e bilanciata, poiché il loro sistema digerente si adatta bene ai cambiamenti di alimentazione. Secondo il dottor James D’Adamo, la dieta comprende “il meglio del regno animale e vegetale”, inoltre sono le uniche persone a tollerare latte e derivati, privilegiando latticini magri e di capra. Di contro digeriscono male alcuni tipi di cereali, specialmente quelli con il glutine e devono evitare, o almeno ridurre al minimo, il consumo di alcuni alimenti come: pollo, pomodoro, cachi, i formaggi grassi stagionati, alcuni tipi di legumi e di frutta secca. Ai soggetti di questo gruppo viene suggerita un’attività fisica leggera con un’importante componente mentale: nuoto, Tai Chi Chuan, arti marziali, jogging, camminata veloce.

GRUPPO AB – IL MODERNO O L’ENIGMATICO

hipster

Si tratta del gruppo sanguigno più giovane e più raro, è presente in meno del 5% della popolazione. È nato dalla mescolanza dei gruppi A e B, presenta alcune caratteristiche affini a entrambi ed è chiamato da D’Adamo l’enigmatico proprio per la difficoltà di definirlo con precisione. Nelle persone con gruppo AB il sistema immunitario è resistente alle malattie infettive e l’apparato digerente ha una tolleranza generale abbastanza alta, ma possiede anche la scarsa acidità tipica del gruppo A, che gli rende difficile digerire la carne rossa. Presenta inoltre le stesse intolleranze del gruppo B verso granoturco, grano saraceno, sesamo e frumento. Lenticchie e arachidi sono invece ben tollerate grazie alla parte A che, in questo caso, predomina. In generale possiamo dire che il gruppo AB si sposa bene con una dieta equilibrata che può spaziare un po’ su tutto: carne, pesce, verdura, frutta, frutta secca e anche alcuni latticini, con le dovute attenzioni soprattutto per la carne rossa e il burro. Per quanto riguarda la gestione dello stress, la tendenza è la stessa del gruppo A: l’adrenalina colpisce il sistema nervoso e la reazione è principalmente emotiva, con tendenza a stati d’ansia e irritabilità. Quindi, come per il gruppo A, la soluzione è un’attività fisica che aiuti a rilassarsi: yoga, camminata veloce, Tai Chi, golf, nuoto.

VERO O FALSO?

Vero o falso

È difficile dire con certezza se questo programma alimentare funziona davvero poiché non ci sono attualmente evidenze scientifiche a sostegno dell’associazione tra il gruppo sanguigno e le esigenze nutrizionali e quindi non può essere ritenuto un regime alimentare scientificamente valido. Inoltre sono numerose le evidenze che lasciano dubitare della validità scientifica di questa dieta, per esempio è noto che l’intolleranza al lattosio è causata da una condizione genetica completamente separata dal tipo di gruppo sanguigno, ed è altrettanto noto che è sconsigliato seguire una dieta chetogenica per lunghi periodi. in molti hanno studiato e analizzato la dieta di Peter J. D'Adamo ma sembra che ci siano poche prove scientifiche del suo funzionamento Inoltre non c’è alcun nesso tra le suddivisioni fatte dal naturopata e l’evidenza scientifica, non c’è nessuna forzatura data dal tipo di sangue a essere vegetariani o carnivori e, allo stato attuale delle conoscenze, non c’è motivo di ritenere certi tipi di cibo più adatti a un gruppo sanguigno piuttosto che a un altro. Che le basi scientifiche di questa proposta alimentare siano praticamente inesistenti lo ha spiegato anche una revisione degli studi sul tema pubblicata dall’American Journal of Clinical Nutrition e lo ha poi confermato una ricerca su Plos One pubblicata a Gennaio 2014. A coordinare la ricerca è stato Ahmed El-Sohemy, docente di nutrigenomica all’università di Toronto, il quale ha deciso di analizzare la teoria di D’Adamo per capire se potesse avere o meno delle basi scientifiche coinvolgendo circa 1500 persone nel suo studio e concludendo che l’aderenza ai regimi diversi proposti nella dieta del gruppo sanguigno si associa in alcuni casi a profili cardiometabolici positivi (è il caso di quella per il tipo A, che prevede soprattutto vegetali, o la AB che consiglia uova e pesce come fonte di proteine), ma senza alcun legame con il gruppo sanguigno di appartenenza. In pratica è il tipo di alimentazione proposto a essere di per sé più salutare e questo può spiegare perché vi siano persone che affermano di stare meglio seguendo la dieta del gruppo sanguigno.

Ahmed El-Sohemy
Ahmed El-Sohemy

In pratica, se è vero che alcuni regimi suggeriti da D’Adamo possono essere salutari, non c’è alcun motivo per associarli ad un determinato gruppo sanguigno perché quest’associazione, alla prova dei fatti, non esiste. Sarebbe quindi semplicistico elaborare una dieta prendendo in considerazione come unico fattore l’appartenenza ad uno dei quattro gruppi sanguigni, senza invece tener conto dell’enorme variabilità individuale. La soluzione ottimale, alla luce dei fatti, è che ogni persona comprenda se stessa, le proprie esigenze e inclinazioni rispetto all’alimentazione e allo stile di vita e solo così, sulla base di queste conoscenze, può essere elaborata una corretta alimentazione, bilanciata e personalizzata.

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