Ricette con Alchechengi
L’alchechengi – nome scientifico Physalis alkekengi – anche conosciuta come Alkekengi o alchechengio, è una pianta facilmente riconoscibile per le bacche di colore arancione, che ne rappresentano l’unica parte commestibile. Originaria dell’Asia e dell’Europa, deriva il suo nome dall’arabo al-kakang che significa “vescica”, curiosità che spiega le sue spiccate capacità diuretiche.
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Le bacche dell’alchechengi possono essere mangiate sia crude sia cotte e si prestano a diverse preparazioni culinarie. Il gusto ricorda quello del lampone e si possono utilizzare sia nella preparazione di dolci che in aggiunta a un piatto salato. La pianta di Alchechengi può vivere dai 3 ai 10 anni in un clima preferibilmente umido; in genere il frutto matura a fine estate: può esser aperto facilmente a mani nude, si usa in cucina in diversi modi ed è anche uno degli alimenti più usati dalla medicina cinese, date le sue numerose proprietà. Per via del suo particolare colore arancio, l’alchechengi è molto utilizzato da chi realizza coloranti naturali.
Se leggermente essiccate, le bacche dell’alchechengi possono essere messe sottaceto o in salamoia e, se spremute, si trasformano in un fresco e salutare succo. Le foglie dell’alchechengi possono essere velenose e se ingerite, soprattutto quando sono crude, causano vomito e diarrea. Questo frutto si conserva in frigorifero al massimo per un paio di giorni coperto con un panno di cotone e si può anche congelare eliminando preventivamente il calice. Per prepararlo correttamente bisogna rimuovere la membrana e lavare accuratamente ogni bacca.
Le bacche sprigionano un sapore leggermente acidulo che ricorda quello degli agrumi con i quali questo frutto condivide diverse proprietà.
L’alchechengi è un alimento prezioso che si adatta a diversi usi: si può impiegare per preparare la marmellata o per decorare un dessert ricoperto di cioccolato fondente. È possibile mangiare le bacche anche da sole: si possono aggiungere nell’insalata o utilizzare nella preparazione di gelati, sorbetti e crostate. Il frutto è ottimo per arricchire le macedonie e, grazie al sapore acidulo, per fare una marinata.
Questo frutto orientale è ricco di sostanze preziose e per questo motivo è utilizzato nella medicina cinese come rimedio naturale per curare diversi disturbi. Contiene infatti una grande quantità di vitamina C, acido citrico e tannini che lo portano a essere un toccasana contro il raffreddore, l’influenza e tutti i tipi di infezioni incluse quelle alle vie urinarie. Favorisce la diuresi poiché è in grado di ridurre la quantità di acido urico presente nel sangue e, secondo l’uso popolare, tra le sue proprietà terapeutiche vi è anche la capacità di combattere la ritenzione idrica, i calcoli renali e vescicali. Per sfruttare al meglio le sue preziose proprietà se ne potrebbe preparare un decotto utilizzando però le bacche essiccate in vendita in erboristeria.
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Trifle di panettone con frutti esotici
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Come fare la frutta brinata
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