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Il tè adesso si beve (anche) frizzante

di Carlotta Mariani • Pubblicato 4 Luglio 2019 Aggiornato 20 Ottobre 2021 17:08

Un’alternativa interessante a una bottiglia di vino o di birra, un mercato in crescita legato al mondo della salute: scoprite che cos’è il tè frizzante.

Negli ultimi anni il tè ha dimostrato di essere una bevanda estremamente versatile e adatta a seguire (o a dettare) le mode del momento. Mettiamo allora un attimo da parte la tazzina con i biscottini a casa della nonna e scopriamo una delle ultime tendenze, ovvero il tè frizzante. Sì, avete sentito bene. Bevande (di solito) pronte da bere, in bottiglia o lattina, che uniscono il piacere delle bollicine di certe bibite allo slogan del tè come bevanda benefica. In più, questa novità si inserisce in un altro fenomeno, quello di proposte alternative all’alcol, come gli amati mocktail. Per il mondo occidentale non è immediata l’idea di pasteggiare con un tè, caldo o freddo, ma se ci aggiungiamo le bollicine la cosa si fa più interessante.

Attenzione alla salute

Potete provare voi a casa, miscelando tè freddo e acqua frizzante o acqua tonica oppure esistono aziende, soprattutto europee, statunitensi e canadesi che realizzano prodotti già pronti. I tè di Copenaghen prendono ispirazione dal mondo del vinoNel 2012 in Italia, ci aveva provato Lipton con la sua lattina di Lipton Ice Tea Sparkling al gusto limone e lime. Nella capitale danese in questi anni sta prendendo sempre più piede la Copenhagen Sparkling Tea Co. che produce tè frizzanti biologici analcolici o leggermente alcolici presentandoli in bottiglie identiche a quelle di un prosecco. E il mondo del vino è la loro ispirazione anche nella formulazione della ricetta. Alcune referenze infatti contengono una base di vino bianco, mentre i prodotti non alcolici, sono arricchiti di succo d’uva. Sul sito vengono date indicazioni per l’abbinamento con il cibo. Al momento vengono distribuite in Danimarca, Svezia, Irlanda e Regno Unito. In Svezia anche l’antica torrefazione Lofbergs si è dedicata a questo mercato con una bevanda vivace a base di tè verde biologico, aromatizzata alla menta e lime, mango e peperoncino oppure limone e zenzero.

Il biologico è una chiave importante nella promozione di questo tipo di prodotti, ma c’è un’altra parola chiave: zucchero. Molti lo considerano un grande nemico e cercano di ridurne il consumo in ogni modo. Ecco che allora anche il tè frizzante, nato come proposta salutista, è attento a queste esigenze. L’azienda Minna, per esempio, si propone con tè biologici senza zucchero. La dolcezza viene data con l’aggiunta di estratti e aromi, tutto sempre rigorosamente bio. Ci sono poi due ragazzi newyorkesi che hanno fondato un’azienda, la Sound, che produce prodotti che sono persino certificati come non OGM.

Kombucha

C’è un’altra bevanda a base di tè, leggermente frizzante, considerata un elisir di lunga vita, che sta conquistando tutto il mondo, Italia compresa. È il kombucha. Ne avete mai sentito parlare? Gli appassionati di kombucha si scambiano consigli e ingredienti per prepararlo in casaUn prodotto che si ottiene facendo fermentare tè nero, zucchero e un ammasso di lieviti e batteri che si chiama scoby. In Italia a dicembre 2018 a Bolzano è stato aperto il primo kombucha bar del nostro Paese all’interno del ristorante Castel Flavon, grazie alla passione per le fermentazioni dello chef Mattia Baroni. Questa bevanda ha dalle proprietà probiotiche e disintossicanti, ha effetti positivi sulle articolazioni e l’apparato gastro-intestinale e sembra riesca a ridurre il colesterolo LDL e la glicemia. Il kombucha si può trovare già pronto, in bottiglia di vetro, oppure si può preparare in casa. Esistono gruppi di Facebook affiatatissimi dove gli appassionati si scambiano consigli e scoby. Un fenomeno che ricorda molto quello della pasta madre di qualche anno fa.

Esiste una variante che si chiama Jun Tea in cui viene usato tè verde e lo zucchero viene sostituito dal miele. Si tratta sempre di una bevanda fermentata, come il kombucha, e quindi è caratterizzata da simpatiche bollicine che rendono la nostra esperienza con il tè più divertente e intrigante. Al momento in Italia non si trova Jun Tea già pronto da bere.

Quando il tè incontra l’alcol

Ci sono infine tè che possono diventare frizzanti ma che non possiamo proprio definire un toccasana per la salute. Non per questo però sono da considerare meno interessanti, anzi. Stiamo parlando di alcuni cocktail a base tè (magari con l’aggiunta di prosecco) oppure della birra al tè. La statunitense Sierra Nevada Brewing Co., per esempio, propone da tempo una IPA profumata al tè al bergamotto. Nel 2018 in Italia è nata la Hato Beer, la birra al tè verde ovvero una lager con l’aggiunta di estratto di tè verde. In Giappone, patria del matcha, mescolano questo tè alla birra creando delle spumeggianti bevande verdi. E questo sembra essere solo l’inizio.

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