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COCOMERO e ANGURIA: ecco i segreti che non conoscevi

di Alessio D'Aguanno 11 Luglio 2023 09:20

Il cocomero o anguria (Citrullus Ianatus) è il frutto di una pianta annuale della famiglia delle Cucurbitaceae. All’interno della buccia, coriacea, si trova una polpa rossa dolce con tanti semi neri, racchiusa da un piccolo strato bianco e amaro, l’albedo. Il frutto si consuma nella stagione estiva e si apprezza per l’elevato contenuto di acqua, di vitamine e sali minerali. In cucina, si utilizza sia in ricette dolci che salate. Insieme al melone, è il frutto dell’estate.

Il cocomero o anguria (Citrullus Ianatus) è il frutto di una pianta annuale della famiglia delle Cucurbitaceae, alla quale appartengono cetrioli, zucche, zucchine e melone. All’interno della buccia, piuttosto coriacea, si trova una polpa rossa dolce con tanti semi neri, racchiusa da un piccolo strato bianco e amaro, l’albedo. Il frutto si consuma nella stagione estiva e si apprezza per l’elevato contenuto di acqua, di vitamine e sali minerali. In cucina, il cocomero si utilizza sia in ricette dolci che salate, oltre che in cocktail, ghiaccioli, sorbetti e granite. Insieme al melone, è il frutto più strettamente legato alla stagione estiva per l’alto contenuto idrico.

Qual è la differenza tra cocomero e anguria?

Nessuna. Sono due termini che vengono utilizzati per indicare lo stesso frutto. Anguria viene utilizzato al nord Italia, cocomero al centro e sud Italia.

A cosa fa bene il cocomero?

Il cocomero è ricco di acqua e contiene le vitamine A, B6, C e i sali minerali potassio, magnesio e fosforo. Le vitamine A e C hanno un’azione antiossidante, mentre la B6 previene l’invecchiamento, le malattie e stimola le funzioni cerebrali. Il potassio abbassa il rischio di calcoli renali e il livello della pressione arteriosa, il magnesio allevia la fatica mentale e fisica e il fosforo aiuta ossa, denti e cellule a rimanere in salute.

Quando non mangiare l’anguria?

In caso di reflusso o gastrite, perché l’elevato contenuto di acqua rende poco digeribile il frutto.

Quanto cocomero si può mangiare?

600 g al giorno, suddivisi in tre porzioni da 200 g l’una. Come per gli altri frutti e verdure, è bene alternare le varietà, per assicurarsi di assumere tutti i minerali e le vitamine.

Quante fette di anguria al giorno?

Una-una e mezza, in base al peso, che non deve mai superare i 200 g per porzione.

Cosa contiene la parte bianca del cocomero?

La citrullina, un amminoacido non essenziale utile sia per prevenire le patologie cardio-circolatorie che per esaltare la libido o migliorare le prestazioni sessuali.

Come si riconosce un buon cocomero?

Dalla buccia coriacea e opaca, dal rumore sordo che fa quando si batte, dal picciolo secco, e dalla elevata quantità di macchie marroni sulla sua superficie.

Perché non mangiare i semi dell’anguria?

Perché un consumo eccessivo di semi, in particolare se masticati, può dare problemi a livello intestinale, sia di stitichezza, che di diarrea. È bene evitarli del tutto, invece, in caso di diverticolite.

Quando mangiare il cocomero?

Lontano dai pasti, perché potrebbe risultare difficile da digerire se assunto al termine di un pasto.

Quante vitamine ha l’anguria?

B1, B2, B3, B5, B6, B8, B9, C.

A cosa fa bene l’anguria rossa?

L’anguria rossa riduce il rischio di diabete e tumori, grazie alla presenza del licopene, un antiossidante presente anche nel pomodoro, ma in quantità minore.

Perché si batte l’anguria?

Per verificare se è arrivata a pronta maturazione. Se il suono che restituisce è sordo, allora è pronta per essere mangiata.

Cosa fare con i semi di anguria?

I semi di anguria possono essere essiccati e sbriciolati per essere aggiunti in zuppe o tisane, in infusione. In alternativa, si possono anche usare in pasticceria per arricchire torte, oppure in panetteria, per aggiungere un tocco di colore e gusto al pane.

Come si mangia la buccia del cocomero?

Sottaceto, in confettura, in composta o candita.

Quali sono le migliori angurie?

Non ci sono criteri oggettivi per definire la migliore anguria. È bene sottolineare, però, che in Italia vi è una sola anguria certificata, l’Anguria Reggiana IGP. Coltivata in Emilia-Romagna, in 20 comuni della provincia di Reggio-Emilia, si apprezza per la polpa croccante e molto dolce. La buccia è liscia o lievemente rugosa, di colore verde grigio nella varietà tonda (Ashai Mijako) e verde medio brillante in quelle ovale (Crimson) e allungata (Sentinel).

Come si fa a vedere se l’anguria è dolce?

L’anguria è dolce se l’area d’appoggio, quella in cui il frutto è stato a contatto con il terreno (e quindi non ha preso il sole) è grande e di colore giallo intenso, se il picciolo è secco ed eventualmente anche riccio, perché ciò significa che è stato raccolto da tempo. Infine, la buccia deve essere opaca e non lucida, perché con la maturazione la pruina, responsabile della patina, scompare, e le macchie marroni presenti sulla buccia sono indice del numero di volte in cui le api hanno impollinato il fiore. Più sono, più il frutto sarà dolce.

Cosa succede se mangi la parte bianca del cocomero?

La parte bianca del cocomero (albedo) è più amara della parte rossa e, per questo, viene tendenzialmente scartata, ma ha tante proprietà benefiche: diuretiche, antiossidanti e antinfiammatorie.

Che gusto ha il cocomero?

Ha un gusto dolce e più o meno aromatico a seconda della presenza di sostanze aromatiche.

Cosa fare con il cocomero?

Sorbetti, torte, confetture, ghiaccioli, cocktail, granite, macedonia, insalate, gazpacho e antipasti freddi.

Come scegliere la migliore anguria?

Ascoltando il rumore che fa quando si batte, controllando la secchezza del picciolo, l’opacità della buccia e la quantità di macchie marroni sulla sua superficie.

Che rumore deve fare l’anguria per essere buona?

Un rumore sordo, che identifica la maturità del frutto. Nel caso il suono fosse troppo basso, l’anguria avrebbe superato lo stadio di maturazione ideale.