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Pompia sarda, un agrume da valorizzare

di Nadine Solano 29 Maggio 2018 09:18

La Pompia Sarda, coltivata solo in alcuni comuni della Sardegna, è un agrume particolare diventato Presidio Slow Food: scopritelo su Agrodolce.

È mostruosa (infatti il nome scientifico è Citrus mostruosa), sembra il pessimo risultato di qualche esperimento di biogenetica. Ha la buccia rugosa e irregolare, colore giallo acceso. Mai come in questo caso, però, l’abito non fa il monaco. Perché la pompia sarda è in realtà un concentrato di virtù.

Le origini

pompia

Poco conosciuta, annoverata fra i frutti più rari al mondo, la pompia è coltivata soltanto nei comuni di Siniscola, Posada, Torpè e Orosei. Cresce spontaneamente su un albero molto simile all’arancio ma con i rami spinosi, e arriva a pesare anche 700-800 grammi, a volte persino di più. È un frutto secolare, tuttavia ci sono ancora dubbi circa le sue origini: secondo la teoria più accreditata è un ibrido nato in epoca medievale, un incrocio fra agrumi locali (con ogni probabilità tra cedro e limone) anche se alcuni studiosi tendono a considerare l’accoppiata cedro-pompelmo. Una cosa è certa: la sua rinascita è avvenuta alla fine degli anni Novanta, quando a Siniscola è stato deciso di impiantare una coltivazione estensiva per realizzare un progetto di agricoltura sociale. Poi, nel 2004, con il Presidio Slow Food la pompia è diventata un prodotto pregiato.

Come si usa

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La polpa è assai succosa, però il sapore risulta parecchio acido (molto più del limone, per intenderci), quindi è un po’ difficile consumarla come un qualsiasi altro agrume. In compenso la si utilizza per la preparazione di marmellate, granite, gelati, sorbetti. è protagonista di liquori e di dolci tradizionali sardi come l'aranzata Spalmata sulle carni, inoltre, crea un contrasto di sapori molto gradevole. La scorza della pompia e l’albedo, ovvero la parte bianca sottostante, sono invece rispettivamente usati per produrre ottimi liquori e due dolci tradizionali sardi, cioè la Pompia Intrea e l’Aranzata. Il primo, marchio di riconoscimento di  Siniscola, è una sorta di candito: comprende fra gli ingredienti anche il miele e in alcuni casi uno sciroppo di zucchero e acqua; richiede inoltre un processo di lavorazione piuttosto lungo e complesso. Si serve principalmente in occasione dei matrimoni: un tempo era il regalo per i testimoni di nozze e i padrini dei propri figli. La S’Aranzata è invece a base di pompia caramellata, mandorle dolci e miele.

Altri utilizzi

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Grazie al suo succo molto acido e corrosivo, nei tempi andati la pompia è stata molto utilizzate per lucidare il rame, l’ottone e l’oro. Da diversi studi condotti dall’Università di Sassari, inoltre, è emerso che questo agrume può avere un ruolo interessante in campo medico e cosmetico. Dalla scorza, cioè, si estrae un olio essenziale con proprietà antinfiammatorie, antibatteriche e antimicotiche, che quindi potrebbe essere utile per curare affezioni delle mucose delle vie respiratorie (in primis allergie). Le sperimentazioni condotte finora hanno dato esiti molto incoraggianti e una start-up sarda ha creato una linea di cosmetici con indicazione terapeutica per patologie della pelle e della mucosa orale.

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