Home Bevande Un giro per la Slovenia attraverso le sue cantine

Un giro per la Slovenia attraverso le sue cantine

di Alessandro Meo 1 Agosto 2019 15:07

Siamo stati in Slovenia per un giro approfondito delle cantine più apprezzate: ecco le nostre scoperte e i nostri consigli.

La Slovenia è una terra verde, bellissima, abitata da un popolo che è abituato ad essere gente di confine e di conquiste, e sfoggia una mentalità aperta e lontana da ogni pregiudizio, molto più europea, ahimè, di molti italiani. un paese che vanta la stara trta, la vite più vecchia del mondo Partiamo dunque da Nova Gorica, città nata sul filo della frontiera nel secondo dopoguerra, per dare un centro importante a un territorio restato senza agglomerati urbani dopo che Gorizia, per anni punto di riferimento assoluto, è restata in territorio italiano. In città è da segnalare il Monastero di Kostanjevica, sede di una biblioteca antica, della tomba dell’ultimo re di Francia della dinastia dei Borboni e di un giardino botanico con una grande collezione di profumate rose Bourbon. Ma in un Paese che vanta la Stara Trta, la vite più vecchia del mondo (oltre 450 anni di età), situata nel centro della città vecchia di Maribor, come si fa a non parlare di vino e delle cantine in cui assaggiarlo? Ecco allora alcuni delle decine di produttori che fanno della Slovenia uno dei paesi più interessanti del panorama enologico mondiale. Piccola avvertenza: prima di arrivare in cantina è consigliata la prenotazione.

  1. MlečnikValter Mlečnik e suo figlio Klemen continuano la tradizione di famiglia: fin dal 1820, vinificano i vini bianchi lasciandoli per qualche giorno, dai quattro ai quindici, a contatto con le bucce. Questa macerazione porta una colorazione ben più intensa dei bianchi prodotti con i metodi più diffusi, ossia senza contato con le bucce. Oggi sono diventati quasi di moda, i cosiddetti orange wine, ma qui è una tradizione secolare. Una cantina piccola, circa 12.000 bottiglie prodotte, interessanti la Rebula, che regge bene un invecchiamento di qualche anno e Ana, dal nome della nonna, un blend di Sauvignonasse (denominazione locale del Tocai) Rebula e Malvasia Istriana.
  2. Batič. Miha Batič è un produttore che segue una visione molto personale riguardo la viticoltura: scelte biodinamiche, lavorazioni tradizionali per quanto riguarda le lunghe macerazioni, trattamenti in vigna tecnologicamente avanzati ma senza ricorrere alla chimica (è stato il primo in Europa a trattare le vigne con il sistema PCS, che eroga tra i filari solo aria calda per il controllo naturale delle malattie della vite). Tra i vini degni di nota Zaria, una cuvée di 7 vitigni autoctoni tra cui la Pinela che crescono nella stessa vigna e vengono raccolti insieme, la Rebula in purezza e Angel, un blend di Pinela, Chardonnay, Rebula e Malvasia alcuni dei quali macerati singolarmente. 
  3. Marian SimčičIl paesaggio di Brda è totalmente diverso da quello precedente. Certi scorci somigliano alle Langhe, poi magari dietro una curva intravedi un paesaggio che ti richiama la Toscana, ma guai a dirlo a voce alta: per gli abitanti, giustamente, è solo Brda. Percorrendo le strade si fa un continuo andirivieni tra Slovenia e Italia: il confine è proprio qui e da qualunque collina lo sguardo incorpora vigne slovene ed italiane, separate da pochi alberi o da un fosso quasi invisibile. Un panorama d’insieme si gode dalla moderna torre panoramica di Goniače, 144 gradini per una vista a 360 gradi su tutto il territorio. Bellissimo il borgo di Smartno, non perdetelo. In questa zona, Marian Simčič è uno dei nomi più importanti della produzione vinicola dell’intera Slovenia. Il valore dei suoi vini è internazionalmente riconosciuto già da diversi anni. Tuttavia la visita presso la sua cantina è una delle più interessanti per la passione e la professionalità con cui si è accolti da lui e da sua moglie Valerija. Tradizione e innovazione vanno di pari passo e i vini delle tre linee, a partire dalla base, la Classic, per passare alla Selections e finire alla linea top, la Opoka, sono dei piccoli capolavori.
  4. Buzinel. Una famiglia che si occupa di vino dagli anni ’60 del secolo scorso, ma che ha già raggiunto traguardi molto importanti per quanto riguarda la produzione vinicola. In realtà è solo una delle loro attività, dato che sono i titolari anche di uno dei più rinomati ristoranti di pesce della Slovenia, costruito proprio sopra la cantina. Dai dieci ettari di vigne producono sette etichette. Una curiosità: nel dicembre 2009 una gelata eccezionale, (che nell’intera zona di Brda non si è più ripetuta in seguito) ha fatto decidere ai Buzinel di produrre un icewine. Da quella scommessa è nato Ledana (Led vuol dire ghiaccio e Medana è il nome del villaggio in cui è situata la vigna) che è stato eletto miglior icewine dell’anno nel 2017 dalla rivista Decanter.
  5. Oton Reya. Personaggio atipico, Oton Reya interpreta la viticoltura con un approccio, parole sue, punk. I suoi vini, dal Sivi Pinot (Pinot grigio) dal colore quasi rosso (dato dalla macerazione a contatto con le bucce che cedono il colore al vino) alla Rebula e al Merlot, quasi tutta la piccola produzione viene venduta ai ristorati top della Slovenia, fra cui il celeberrimo Hiša Franko di Ana Roš, ma una visita in cantina può dare i suoi frutti. Piccola curiosità, l’appartamento panoramico sopra la cantina (che è possibile affittare per una vacanza) ha ospitato le riprese della fiction Volevo fare la rockstar che andrà in onda su Rai Due in autunno.
  6. Janko Štekar, paladino dei vini naturali, è un produttore da visitare (si può anche pernottare, è anche un’azienda agrituristica): da non perdere il suo Pinot Draga. 
  7. Edi Simčič, altro produttore storico, vanta una cantina bellissima, condotta dal figlio Aleks. I suoi vini sipossono sorseggiare anche soggiornando nell’esclusiva villa Alma Vista, della stessa proprietà, con piscina e spa privata.