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Mangiare all’aperto in Sardegna: i nostri indirizzi preferiti

di Jessica Cani • Pubblicato 27 Maggio 2021 Aggiornato 3 Aprile 2023 13:53

Bianca, rossa, arancione e poi gialla, la Sardegna torna a riaprire i suoi ristoranti: ecco i nostri indirizzi preferiti per mangiare all’aperto.

Dopo mesi di fatica, la ristorazione in Sardegna ritorna a respirare. Prima regione italiana a essere stata dichiarata zona bianca già a marzo, l’Isola è poi ritornata ad affannarsi in zona rossa e a seguire arancione fino a domenica 16 aprile. Ora che manca meno di un mese all’estate e che le temperature invitano a trascorrere del tempo fuori casa, riprendono i pranzi e le cene rigorosamente all’aperto. Dal nord al sud Sardegna, vi consigliamo alcuni dei luoghi in cui gustare le tipicità locali. Ecco gli indirizzi in cui mangiare e bere all’aperto in Sardegna.

  1. Somu (piazza Due Vele – Baja Sardinia). A Baja Sardinia si rinnova Somu. Al suo secondo anno nell’indirizzo in Costa Smeralda, dopo il suo già promettente avvio a Oristano, Salvatore Camedda ha creato per il 2021 due menu degustazione che raccontano in maniera differente la sua filosofia enogastronomica. Un menu improntato sulla territorialità, dove prevalgono i sapori della Sardegna più autentica, come bottarga di muggine, bue rosso e casizolu. L’altro più orientato verso il desiderio di sperimentare e innovare, avvalendosi di ingredienti d’eccellenza frutto della ricerca e dell’amore per gli accostamenti originali, come i bottoni con ripieno di aglio nero, il brodo di liquirizia, coste e Fiore Sardo. La carta si presenta con tre proposte con attenzione anche alle scelte vegetariane. La carta dei vini, creata da Giacomo Serreli, conta oltre 200 etichette fra locali, nazionali e internazionali. Aperto a pranzo e a cena, anche con possibilità di asporto. 
  2. Pizzeria Framento (corso Vittorio Emanuele II, 82 – Cagliari). 3 spicchi Gambero Rosso e al 30° posto della 50 top pizza, la pizzeria Framento si trova in una delle vie più centrali e caratteristiche di Cagliari. Dietro il progetto c’è Pierluigi Fais che ha scelto di dare centralità alle materie prime della Sardegna attraverso un’accurata ricerca di piccoli produttori locali. Così troviamo in menu le pizze con s’oìa pistada (le olive pestate con prezzemolo e aglio), la vinaigrette di sapa, i capperi di Selargius, il fiore sardo o la pancetta nostrana. La selezione prevede anche una ricerca di prodotti d’eccellenza da tutta l’Italia. Le pizze sono cotte nel forno a legna e prevedono una lunga lievitazione. Aperto a pranzo e a cena.
  3. Orto Ristorante (via Flumendosa – Santa Margherita di Pula). A Pula, a pochi km da Cagliari, Ortoristorante è un’oasi immersa nel verde, circondata da alberi da giardino e fiori. Qui è stata sviluppata un’idea di ristorazione basata su piatti ispirati alla tradizione locale, soprattutto di pesce e vegetariani, avvalendosi di materie prime ricercate e provenienti dal proprio dall’orto, per una cucina improntata sulla sostenibilità e la stagionalità. Dal polpo con patate alla fregula, dalle seppie ai piatti alla griglia, la proposta racconta in maniera innovativa i sapori e la ricercatezza del luogo.
  4. Agriturismo Furfullanu (via Case Sparse, 58 – Nurallao). Conoscere la cucina della Sardegna significa lasciarsi guidare dalle tipicità locali, che spesso cambiano di zona in zona, se non di paese in paese. Una meta spesso poco considerata, a torto, è il Sarcidano, terra di altipiani e vallate, nuraghi e piccolo borghi. Fra questi c’è Nurallao dove si trova l’Agriturismo Furfullanu, un’azienda a conduzione familiare in cui coesistono ristorazione, ospitalità, agricoltura e allevamento. In cucina e in sala la famiglia Sionis offre e racconta le specialità locali, dalle più alle meno conosciute, come i tallarinus, cappellini conditi con strutto, zafferano e casu axedu. Interessanti anche le etichette, ugualmente prodotte dal vigneto Santu Teru della famiglia.
  5. Antica Dimora del Gruccione (via Michele Obinu, 31 – Santu Lussurgiu). L’Antica Dimora del Gruccione a Santu Lussurgiu è una perla dedicata a chi vuole scoprire il Montiferru, un’area della Sardegna di grande interesse dal punto di vista enogastronomico. Il Gruccione è un albergo diffuso il cui spazio principale risale al 1800 e che è stato ampliato successivamente, anche con ristorante nel giardino alberato. Aperto alle prenotazioni anche agli ospiti esterni, in cucina Sara Congiu è in grado di raccontare le materie prime locali con un menu che cambia ogni giorno, a partire dal casizolu, un formaggio vaccino a pasta filata Presidio Slow Food che ritroviamo spesso nei piatti del Gruccione in diverse espressioni.
  6. Ristorante Calamosca (viale Calamosca, 50 – Cagliari). A Cagliari la cucina di mare si rinnova con la tecnica di Alessio Signorino, che dopo l’importante esperienza all’Enoteca Pinchiorri a Firenze è tornato nella sua terra natale. Oggi lo troviamo al Ristorante Calamosca, che si affaccia davanti allo splendido mare cittadino. Qui, accanto ai piatti classici come le bavette con arselle e bottarga o la Calamosca 1952, ovvero bavette con zafferano, cozze, arselle e calamari, Signorino ha portato la sua impronta con piatti innovativi come il calamaro a Bologna, ripieno di crema di mortadella e pistacchi, o il tentacolo di polpo croccante e ceci. 
  7. Panificio Calabrò (corso Vittorio Emanuele, 138 – Sant’Antioco). Andiamo nel sud ovest della Sardegna, nel Sulcis Iglesiente, e attraversiamo l’istmo che separa il resto della Sardegna dall’isola di Sant’Antioco. Qui oltre a uno splendido mare e alla storia fenicio punica che è ancora possibile ammirare grazie ai reperti archeologici rimasti, troviamo nella via principale il Panificio Calabrò, che è molto più di un panificio. Attività storica risalente all’inizio del ‘900, oggi il panificio Calabrò è anche sala per le colazioni, con un’ampia selezione di viennoiserie francese e lievitati, piccola cucina, con selezione di materie prime locali, panificio, bottega e, durante l’estate, anche organizzatore di eventi nelle vigne dei produttori dell’area circostante. Aperto dalla mattina alla sera per chi vuole assaggiare un pezzo di quest’area meno battuta dai turisti ma perla rara da visitare.
  8. Spirits Boutique (via Cavour, 7 – Olbia). La cena fuori o l’aperitivo hanno assunto un valore prezioso in quest’ultimo anno e il dopocena in un cocktail bar ha preso le forme di un viaggio nell’immaginario. Per questo abbiamo pensato di inserire come ultimo indirizzo un luogo per trascorrere (finalmente) il fine serata all’aperto. Andiamo a Olbia in una via defilata del centro, dove troviamo lo Spirits Boutique di Emilio Rocchino. Da anni cura una linea propria chiamata Macchia Mediterranea che conta diverse etichette fra gin, vermouth bianco e rosso preparati con vermentino di Gallura docg e mirto, o ancora la vodka al pane carasau. I cocktail di Rocchino, eccentrico personaggio dal fare elegante e baffi arricciati, sono la massima rappresentazione di una Sardegna in cui bere bene non solo è possibile, ma può anche essere estremamente legato al concetto di territorialità grazie a botaniche ricercate, come nel caso del Mediterranean side, a base di Macchia gin Selvaggio, Macchia Vermouth bianco, miele di asfodelo, succo di limone, menta.