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Crescione inglese, d’acqua e selvatico, tre piante, tante ricette

di Manuela Chimera 22 Aprile 2024 09:10

Si fa presto a dire crescione. In cucine ne esistono almeno di tre tipi diversi: crescione inglese o dei giardini, crescione d’acqua e crescione selvatico. Tre piante diverse, con tre gusti e note aromatiche differenti che permettono di creare numerosi piatti e ricette gustose (senza dimenticare l’uso in fitoterapia e nella medicina tradizionale)

Si fa presto a parlare di crescione. Questo perché ne esistono almeno di tre tipi. Abbiamo il crescione inglese o crescione dei giardini, il crescione d’acqua e anche il crescione selvatico. Tutte e tre queste piante fanno parte della famiglia delle Brassicaceae, quello che cambia è il genere, il gusto e l’uso in cucina. Poi ci sarebbe anche il crescione romagnolo o cassone, ma non è una pianta: si tratta di una specie di calzone il cui involucro è rappresentato dalla classica piadina romagnola, quella non sfogliata. Ma è delle piante che portano il nome di crescione che oggi vogliamo parlare.

Se invece siete interessati alla ricetta del cassone romagnolo, qui trovate la ricetta tradizionale con cui cimentarvi.

Crescione inglese o dei giardini, gusto e ricette

crescione giardini

Il primo di cui andremo a fare la conoscenza è il crescione dei giardini o crescione inglese. Noto anche come Garden cress, si tratta di una pianta della famiglia delle Brassicaceae appartenente al genere Lepidium. Infatti il suo nome scientifico è Lepidium sativum.

Crescione inglese, caratteristiche della pianta

Il crescione dei giardini è una pianta erbacea annuale di piccole dimensioni (arriva al massimo a 60 cm di altezza, ma di solito lo si raccoglie a un terzo della sua altezza massima), aromatica. Il fusto e le foglie sono di colore verde intenso, colore che schiarisce vicino alle radici. I fiori sono bianco-rosa.

Questa pianta è maggiormente coltivata nel Regno Unito, nei paesi scandinavi, in Francia e Olanda, mentre qui da noi non è molto diffuso. Dove si compra? Difficile trovarlo al supermercato .

Perfetto come coltura idroponica, per quanto riguarda la sua coltivazione, lo si può coltivare sia tramite semi che trapiantando le piantine. La semina avviene in primavera e può anche essere coltivato in vaso. Non va raccolto oltre maggio-giugno.

Tende a crescere molto rapidamente, in una o due settimane ha quasi raggiunto l’altezza ottimale di raccolto. Per questo motivo è spesso utilizzato per le analisi di fitotossicità.

Per quanto riguarda le proprietà del crescione dei giardini, è ampiamente usato nella medicina tradizionale indiana per le sue numerose capacità, fra cui:

  • azione depurativa
  • galattogoga
  • afrodisiaca
  • antistaminica
  • stimolante della diuresi

Per questo motivo i suoi semi sono spesso usati per curare le seguenti malattie:

  • asma
  • tosse
  • diarrea
  • bruciore di stomaco
  • scorbuto
  • riduzione della glicemia

Il crescione inglese ha poche calorie, è ricco d’acqua e di fibre. Inoltre contiene buoni livelli di vitamine (fra cui la vitamina A e la vitamina C) e di sali minerali, come ferro e potassio.

Ricette

Ma è l’uso culinario del crescione inglese che ci interessa. Lo possiamo tranquillamente usare crudo per insaporire le insalate, ma anche per farcire piadine o dare un gusto diverso dal solito agli antipasti. Lo si abbina spesso anche alle tartine, ai panini e tramezzini al formaggio, per via del suo gusto piccante. Inoltre si sposa benissimo con la senape e con le uova.

Se sfruttato come pianta aromatica, ecco che può insaporire formaggi, purè e preparazioni a base di patate. Nulla vi vieta, poi, di usarlo cotto, soprattutto lesso, nelle minestre o nelle zuppe, ma così facendo perde parte delle sue proprietà nutritive.

Crescione d’acqua, proprietà e ricette

nasturzio officinale, crescione d'acqua

Passiamo alla seconda pianta che porta il nome di crescione. Sempre afferente alla famiglia delle Brassicaceae, ecco il crescione d’acqua o Nasturtium officinale. Da non confondere con altri tipi di nasturzio non commestibili, ecco che il crescione d’acqua, noto anche come rorippa, schino, agretto, ascione, allegretto, arbuletta, erba da scorbuto, grisso, gressa o nasturzio acquatico, trova anche esso uso sia in cucina che in fitoterapia e nella medicina tradizionale di alcuni paesi.

Crescione d’acqua, proprietà e controindicazioni

Il crescione d’acqua è una pianta perenne spontanea che tende a vivere lungo i corsi d’acqua o nei terreni acquitrinosi. Ama l’ombra. I fusti possono essere sia eretti che prostrati, cavi e arrivano al massimo a una lunghezza di 100 cm. Le foglie sono verdi, molto carnose e lucide. I fiori sono piccoli e bianchi.

Può essere coltivato anche in Italia nell’orto: basta trapiantare i cespi delle piantine giovani trovate in giro. Inoltre lo si può anche coltivare in vaso.

Il crescione d’acqua ha ancora meno calorie rispetto a quello inglese, contiene buoni livelli di riboflavina, vitamina A, vitamina C e sali minerali (anche se non quanto il crescione dei giardini), ma contiene più calcio.

Fra le sue proprietà benefiche ricordiamo:

  • azione depurante
  • azione diuretica
  • espettorante
  • riduzione della glicemia

Tuttavia il suo utilizzo trova anche delle controindicazioni: non dovrebbe essere consumato da chi soffre di patologie renali o in caso di ulcere gastrointestinali.

Ricette

E in cucina? Beh, esattamente come nel caso del crescione inglese, anche quello d’acqua trova ampio impiego crudo nelle insalate. Difficilmente si preparerà un’insalata composta da solo crescione (anche se si può fare), di solito viene mischiato insieme alla lattuga, alle cicorie, alla rucola, ai ravanelli e ai pomodori. Questo perché dona ai piatti un gusto lievemente piccante e acre.

Tuttavia, soprattutto quando lo si raccoglie in natura, sarebbe meglio consumarlo cotto, dopo averlo ben lavato. Lo si può usare nelle zuppe, nelle minestre, nei minestroni, nell’acquacotta (qui nella versione con Bimby) o anche nelle frittate, visto che il suo gusto si abbina bene alle uova. Le foglie tritate, invece, sono usate per preparare le salse. E ricordiamo che in Italia lo troviamo spesso nel cassone romagnolo.

Crescione selvatico, proprietà e dove si trova

cardamine

Per completezza, ricordiamo che anche alcune piante del genere Cardamine, sempre appartenenti alla famiglia delle Brassicaceae, hanno l’appellativo di crescione. Tuttavia solitamente non sono usate a scopo culinario. Per esempio, abbiamo il Cardamine sativum o il Cardamine amara e il Cardamine pratensis, presente anche in Italia.

Solitamente le specie afferenti a questo genere si usano più che altro per il giardinaggio, non in cucina.

Crescione selvatico, caratteristiche

A seconda delle specie, il crescione selvatico lo si trova un po’ lungo tutto l’arco alpino. Da noi si coltiva soprattutto la Cardamine pratensis, ma non a scopo commestibile, solamente come pianta da bordatura o da riempimento. Pianta che si moltiplica velocemente, ama le zone ombrose e fresche.

Ricette

L’uso in cucina del crescione selvatico è molto, molto limitato. Un tempo la si usava come pianta aromatica per insaporire i piatti, ma adesso il suo uso è in declino.