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Fast food: in Italia costano di più?

di Nadine Solano 13 Gennaio 2022 15:30

Confrontiamo i prezzi in Italia e nel mondo di 5 famosi fast food: Burger King, McDonald’s, KFC, Five Guys e Domino’s. Da noi costano di più?

Gli amanti dei fast food lo sanno bene: è una passione da soddisfare con regolarità. Ovunque ci si trovi. E chi viaggia, una volta giunto a destinazione inevitabilmente sente l’esigenza di localizzare almeno un punto vendita della propria catena prediletta. Ma quali sono le differenze di prezzo fra l’Italia e l’estero? Vediamo di chiarire un po’ le idee.

Burger King

Cominciamo dalla celebre catena americana Burger King, il cui anno di nascita è il 1954. Dopo soli 3 anni è entrato in scena il panino di punta, il Whopper, tutt’ora un must: in Italia costa poco più di 5,50 euro. Arriva quasi a 5 il Double Cheese Bacon, anch’esso parecchio noto e gettonato. C’è da dire che fra grandi classici, versioni premium, novità e Italian Kings, la proposta è decisamente ricca. I panini più costosi? Il Pecorino & Scamorza Burger Double e il Parmigiano Reggiano Burger Double, 10 euro in media; si tratta però di veri giganti con dentro ben 300 grammi di carne. Le patatine semplici costano quasi 3 euro, quello arricchite da bacon e salsa cheddar quasi 4. Per una porzione da 6 di King Nuggets occorrono quasi 5 euro, mentre 3 sono sufficienti per le bibite da 0,45 L. In media, considerando il cambio dollaro-euro, negli Usa c’è una maggiorazione compresa fra 0,50 e 1 euro; sostanzialmente vale per tutti prodotti nel menu. In Gran Bretagna vale invece il contrario, cioè facendo il paragone con l’Italia si paga all’incirca 0,50-1 euro in meno per gli stessi prodotti.

McDonald’s

Passiamo a McDonald’s, un’altra istituzione. La proposta si arricchisce costantemente di novità, riguardanti soprattutto i panini, ma i cult restano invariati. Anche in questo caso, facciamo qualche esempio. Sul suolo italico un Big Mac costa all’incirca 4,50 euro, un Gran McChicken poco più di 5, il Double Cheeseburger circa 2,50. Le patatine, a seconda del formato, hanno un prezzo compreso fra 1,50 e 2 euro, mentre per una porzione da 9 di Chicken McNuggets si richiedono quasi 5,50 euro. Ci sono poi i prodotti salvaeuro come l’hamburger e il milkshake. Un paio di euro è sufficiente per una Coca Cola, normale o Zero. Facendo il paragone con i punti vendita britannici e statunitensi, sostanzialmente non emergono grandi differenze; al massimo, si paga l’equivalente di 20 centesimi in più. In Francia, o perlomeno in determinate città francesi come Parigi, il discorso cambia: il surplus, nel caso di diversi prodotti, oscilla mediamente fra i 50 e gli 80 centesimi. A volte si va anche oltre. Se la vostra meta è invece la Svizzera o la Norvegia, mettete l’anima in pace e la mano al portafoglio: vi basti sapere che un Big Mac costa rispettivamente 8 e 7 dollari circa. Ovvero poco più di 7 e 6 euro.

KFC

KFC, ovvero Kentucky Fried Chicken, dopo McDonald’s è la seconda catena di fast food più grande al mondo. La sua specialità è il pollo marinato e poi fritto: in Italia un bucket per 2 persone costa fra i 15 e i 18 euro, mentre per un menu bucket da 4 persone occorrono all’incirca 30 euro. La proposta relativa ai panini è limitata, comunque siamo fra i 4 e i 5 euro. I menu composti da panino, contorno e bibita costano mediamente 6,60-7 euro; il prezzo delle varie box meal, alcune delle quali comprendono la pannocchia, è pari a 11-12 euro. Per quanto riguarda le bevande, c’è il servizio Free Refill: si acquista cioè il bicchiere e poi si ha la possibilità di riempirlo più volte, senza limiti, scegliendo fra i prodotti alla spina disponibili. Negli Usa e in Gran Bretagna si metta in conto 1 euro in più, a prescindere dalla portata richiesta. Negli altri Paesi europei, invece, non ci sono rilevanti differenze di prezzo.

Five Guys

Five Guys è una catena statunitense nata nel 1986, quindi più recente di altre. Per il momento, in Italia ci sono soltanto due ristoranti: uno a Milano, in corso Vittorio Emanuele II, e l’altro a Roma, Stazione Termini. Le peculiarità di questo brand? L’utilizzo di ingredienti freschi e una lavorazione hand made. Proprio per questo, i prezzi sono parecchio più elevati rispetto alla media generale. In Italia i burger costano fra i 9 e i 12,50 euro, a seconda della tipologia; le patatine fra i 4 e i 7 euro, dipende dal formato. Per i sandwich occorrono 5-6 euro. Per la Coca Cola c’è la formula free, si paga la prima volta (4 euro) e poi si può riempire il bicchiere all’infinito. Una bottiglietta di acqua costa 3 euro. Può sembrare strano, ma facendo il paragone nei paesi dell’Unione Europea (quindi non solo il nostro) i prodotti di Five Guys costa circa il 30% in più che in Gran Bretagna e negli Usa.

Domino’s Pizza

Domino’s is offering 50 percent off menu-priced pizzas when customers order online Dec. 2-8.

Un’altra catena americana, la cui specialità è però la pizza. Punta molto sul delivery ed è presente soprattutto nel Nord Italia, principalmente in Lombardia, Piemonte, Emilia-Romagna; nella Capitale si contano 3 punti vendita e comunque l’obiettivo è quello di superare, in tutto il Bel Paese, quota 800. I pezzi forti, naturalmente, sono le tipiche pizze a stelle e strisce: Cheeseburger, Pepperoni Passion e Hawaiana. D’altra parte è elevato il livello di personalizzazione, nel senso che si può scegliere una base e poi completarla con gli ingredienti che si preferiscono. I prezzi vanno in media da 5 a 10 euro; vero anche che chi aggiunge molto ingredienti può superare tale cifra. Spesso, però, vengono messe in campo interessanti promozioni; ad esempio la pizza con 2 ingredienti a 4,95 euro. Il prezzo di una porzione di spicchi di patate equivale a 2 euro, per gli stick di pollo (5 pezzi) ne servono 6. E le bibite? La Pepsi da 0,33 L, per esempio, costa 2,30 euro. Negli Usa si fa una distinzione fra pizze Small, Medium, Large e X-Large, i prezzi vanno da 5,99 dollari (quindi poco più di 5 euro) a 11,99 dollari (circa 10,60 euro); tutto sommato non c’è quindi un grande divario, e questo vale anche per le altre portate. Nel resto dell’Europa, sostanzialmente c’è un allineamento.