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La strana storia della nascita del pancarrè

di Nadine Solano 25 Aprile 2021 10:00

Il pancarrè è un alimento comune in tutte le case, ma sapevate che si narra sia nato per nutrire i boia torinesi? Ecco perché.

Difficile che in casa manchi il pancarrè. È un prodotto versatile, si sposa egregiamente con i più svariati ingredienti, è perfetto per preparare un pranzo al volo e come salvacena. Ma non tutti conoscono la sua storia, che potrebbe essere anche una leggenda popolare e in ogni caso è ricca di fascino. I protagonisti? I boia di Torino.

I boia torinesi e l’odio dei cittadini

Doverosa premessa: al contrario per esempio dei grissini, non c’è alcun documento, né prova ufficiale che testimoni l’origine torinese del pancarrè. i boia erano odiati e temuti e non erano affatto graditi nelle botteghe alimentari Di contro, è invece certo che la presenza dei boia ha segnato in modo significativo la storia del capoluogo piemontese. Il più famoso, nonché l’ultimo, fu Pietro Pantoni, che come tutti gli altri uomini che ricoprirono il medesimo ruolo dovette fare i conti con il profondo disprezzo nutrito nei suoi confronti da parte di tutti i cittadini. I boia conducevano una vita di totale solitudine, non riuscivano quasi mai a sposarsi (proprio Pantoni è una delle rare eccezioni) ed erano soprannominati fauss, che in dialetto piemontese significa falso. Boja fauss è un’espressione ancora oggi comune ed esprime rabbia, o più semplicemente stupore. Ma torniamo agli esecutori di giustizia. Sicuro è anche che nelle botteghe alimentari non erano affatto graditi, anzi spesso i commercianti si rifiutavano – o ci provavano – di vender loro del cibo. Ed è proprio a questo punto che la storia s’intreccia con la leggenda.

La trovata dei panettieri

Si dice – ma non esistono fonti storiche attendibili – che nel XV secolo Amedeo VIII di Savoia promulgò un editto il cui scopo era quello di costringere i fornai a vendere il pane anche alle persone sgradite, quindi ai boia. Pare che mise nero su bianco la seguente frase: “O accettate il boia come cliente o diventerete clienti del boia”. I fornai obbedirono, sì, ma relativamente. Escogitarono cioè un altro modo per esprimere la loro ostilità e il loro sdegno verso i giustizieri: presero l’abitudine di porgere loro le forme di pane al contrario, capovolte. Secondo una superstizione del tempo, arrivata fino ai giorni nostri, il pane a faccia in giù porta parecchia sfortuna.

Amedeo VIII intervenne nuovamente e vietò tale pratica. Allora i testardi panettieri ebbero un’altra idea ancora: inventarono un nuovo tipo di pane, a forma di mattone, con entrambe le facce uguali, e lo servirono esclusivamente ai boia. Che non poterono più protestare in alcun modo. Sarebbe nato così il pancarrè: credete a questa storia oppure no?

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