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Meduse, le mangeremo anche noi in futuro?

di Nadine Solano 30 Maggio 2016 14:24

Le meduse sono utilizzate nella cucina tradizionale asiatica da secoli, ma adesso si possono trovare anche da noi, ecco tutto quello che c’è da sapere.

La medusa è, per tutti, sinonimo di fastidiose bolle sulla pelle che rovinano una giornata al mare, o, per i più letterati, quella figura mitologica che pietrificava chiunque incrociasse il suo sguardo e come chioma aveva un covo di serpi. composta per la maggior parte di acqua e proteine, la medusa si utilizza anche in cucina Ma questa creatura gelatinosa, composta per la maggior parte di acqua e proteine e appartenente al plancton, può essere utilizzata anche in cucina: il suo utilizzo come pietanza fa parte da millenni della tradizione culinaria orientale, in particolare della Cina e del Sud Est Asiatico, e, da qualche tempo, anche l’Occidente ha cominciato a conoscerla sotto questo punto di vista. Italia compresa. Il Cnr Ispa di Lecce ha puntato i riflettori sulle virtù di alcune specie in particolare, come ad esempio la velella velella. Fondamentale è però saper fare distinzioni, visto che alcune specie sono invece tossiche.

Velella velella jellyfish
Meduse della specie Velella Velella

Proprio per questi motivi le autorità europee stanno valutando l’idea di inserire le meduse nella lista dei novel foods, i nuovi cibi autorizzati. Nel nostro paese, però, non si trovano ancora in commercio meduse autoctone o europee, Le meduse fanno molto bene alla salute, contenendo proteine e antiossidanti ma è possibile reperirle nei negozi specializzati nella vendita di cibi asiatici, essiccate e già trattate. D’altra parte, c’è la consapevolezza che a causa di una questione culturale non assisteremo mai a un boom di meduse nelle cucine italiane. Non entreranno a far parte della quotidianità e di tutti i menu, tuttavia ci sono buone possibilità che diventino una sorta di specialità, dando vita a piatti da consumare in determinate occasioni: alcuni ristoranti di Roma e Milano, ad esempio, già le propongono. Una sia pur parziale diffusione sarebbe già un grande passo avanti, soprattutto perché le meduse fanno molto bene alla salute: l’alto contenuto di proteine si traduce in un’efficace azione antiossidante e addirittura alcune specie, come la Cassiopea mediterranea, possono svolgere una significativa attività anti-cancro, in particolare contro le cellule di carcinoma mammario umano. Le meduse sono inoltre dietetiche perché povere di lipidi e carboidrati, migliorano la circolazione cardio-vascolare, aiutano ad abbassare il livello di colesterolo e proteggono sia la pelle che le articolazioni.

Medusa della specie Cassiopea mediterranea
Medusa della specie Cassiopea mediterranea

Anche se in natura sono animali urticanti, diventano commestibili pulendole nel modo giusto, ossia eliminando i tentacoli, dove sono posizionate le cellule urticanti, dette cnidociti, e mantenendo il cappello, che è la parte innoqua e quindi commestibile. In Giappone le meduse vengono utilizzate per preparare sushi e tempura, in Thailandia vengono trasformate in particolarissimi spaghetti, in Cina vengono essiccate e salate oppure fritte, in Vietnam si mangiano crude in insalata. Lo chef italiano stellato Gennaro Esposito ha addirittura creato una ricetta ad hoc: il carpaccio di meduse marinate con mozzarella di bufala, pesto e zucchine. Per preparare una gustosa ricetta con meduse nostrane, che hanno una consistenza simile al polpo, per prima cosa è necessario eliminare i tentacoli e marinarle con sale e zucchero. Dopo averle scolate, sciacquatele prima con acqua di mare e successivamente con acqua dolce. Provatele cotte in padella, infarinate e fritte oppure condite con olio e salsa di soia.