I pancakes non sono solo dolci: ecco 14 varianti salate dal mondo

    Così come la cheesecake, anche i pancakes, famosa preparazione anglosassone, hanno origini greche. La storia di queste specie di crêpes spesse e morbide inizia appunto nell’Antica Grecia dove c’era l’abitudine di gustare a colazione delle frittelle tonde a base di farina, olio d’oliva e acqua, cotte in padella e cosparse di miele. le frittelle possono essere anche un piatto salato La tradizione fu assimilata dai Romani e pian piano ha conquistato l’Europa, con varianti che ritroviamo ancora oggi in vari Paesi, come il Kaiserschmarrn austriaco. Grazie ai coloni europei, la ricetta dei pancakes ha raggiunto le coste americane e lì, con il tempo, ha subito un ulteriore modifica. È stato aggiunto il lievito, ingrediente che è ormai sempre presente nella preparazione di queste frittelle. Ma è l’unica interpretazione possibile oggi? Assolutamente no. Esistono persino proposte salate. Scopriamo allora tutte le varianti dei pancakes salati nel mondo.

    1. Cong You Bing o Scallion Pancakes: non solo Europa. I pancakes ormai hanno fatto il giro del mondo ed eccoci arrivati in Cina dove a queste frittelle al cipollotto è legata una storia particolare. Si narra che Marco Polo ne portò una in Italia e dicono che la ricetta abbia ispirato la nascita della pizza. Leggenda a parte, ricordano vagamente il pane naan indiano ma con l’aggiunta del cipollotto tritato che dona colore e sapore. In Cina questo pancake salato è gustato anche a colazione, insieme a una ciotola di congee.
    2. Okonomiyaki: è una delle ricette giapponesi più amate, anche in Italia. Anche in questo caso, il morbido disco dorato è salato. Per preparare l’okonomiyaki, infatti, si mescolano farina, uova e cavolo. A questi semplici ingredienti si possono aggiungere carote, cipollotto, formaggio, gamberetti essiccati, noodles, calamari, patate, funghi, polpo, foglie di shiso (un’erba aromatica), ecc. Tutte variazioni che possono essere legate a gusti personali, tradizioni di famiglia o ricette tipiche regionali. La superficie viene infine guarnita con maionese, ma anche bacon, germogli di soia, alghe, katsuobushi o zenzero sottaceto.
    3. Min Chiang Kueh: in Cina, a Singapore e in Malesia si cucina questa specialità che, da lontano, può ricordare un dorayaki giapponese. È conosciuto anche con il nome di Apam Balik e non viene farcito con la pasta di fagioli, ma con una specie di pesto di arachidi e zucchero anche se, la versione alla nutella (e a volte cheddar) è abbastanza richiesta. Altra differenza con la ricetta giapponese è che in questa preparazione non ci sono due dischi che combaciano come in un biscotto, ma uno solo piegato su se stesso.
    4. Necci: anche in Italia troviamo una ricetta per certi versi simile. In particolare in Toscana, sulla parte appenninica della provincia di Pistoia, frutto di una cucina povera che valorizza gli ingredienti locali. Alla base dei necci troviamo infatti la farina di castagne, che viene impasta con acqua e un pizzico di sale. I pancakes di farina di castagne sono cotti in padella con un filo d’olio, farciti e arrotolati. Come ripieno tradizionalmente si usava la ricotta, lo zucchero o i salumi locali, ma oggi potete assaggiare anche i Necci alla nutella.
    5. Bánh xèo: in Vietnam questa gustosa frittella si prepara invece con la farina di riso e viene aggiunto un ingrediente che dona un colore speciale. Stiamo parlando della curcuma. Una volta che l’impasto è pronto si frigge e infine si farcisce con saporiti tagli di carne di maiale, con i fagioli mungo, i gamberi, i germogli di soia e la cipolla. Viene riempita direttamente in padella, richiusa a metà e servita con una salsa agrodolce a parte.
    6. Rice pancakes: li chiamano anche Mandarin pancakes e sono famosi perché abbracciano una delle specialità cinesi tra le più conosciute al mondo, l’anatra alla pechinese. Sono cotti nel wok caldo e l’aspetto assomiglia a quello delle tortillas. Al momento di servire questi pancakes si riscaldano, si cosparge la superficie di salsa hoisin, tipica cantonese, e si aggiungono i pezzetti di anatra, il cipollotto e il cetriolo e si chiude come se fosse un burrito.
    7. Jeon: è il termine usato per indicare i pancakes coreani a base prevalentemente di verdure, una ricetta molto saporita da gustare a colazione, come contorno o come snack. Ne esistono di vario tipo. Per esempio, il Pajeon a base di cipollotto, da servire con una salsa di soia miscelata con aceto di riso, oppure il kimchijeon, con protagonista il famoso cavolo fermentato coreano, il kimchi appunto. C’è quello con le patate (Gamjajeon), con i peperoni (Gochujeon), ma anche con carne di manzo (Soegogi-jeon) o i gamberi (Saeujeon).
    8. Serabi: chiamata anche Kue ape, è una ricetta Indonesia, originaria di Giacarta. L’impasto viene preparato semplicemente mescolando farina, latte di cocco, zucchero di palma e lievito. Le riconoscerete subito perché, diversamente da altri pancakes, hanno il centro morbido, ma le estremità sottili e croccanti. Non solo. Sono spesso di un bizzarro colore verde perché aromatizzati con foglie di pandan, una pianta tropicale decisamente aromatica. Possono essere serviti con un dolce sciroppo o con l’oncom, una preparazione tipicamente indonesiana simile al tempeh.
    9. Boxty: in gaelico si chiamano bacstaí e sono particolarmente popolari nel nord-ovest della Repubblica d’Irlanda. L’impasto è arricchito da patate farinose grattugiate, un po’ come il tortel di patate del Trentino. È una ricetta semplice, di origine povera, ma decisamente appagante tant’è che ormai spesso si trova nei menu degli Irish Pub in giro per il mondo. Eppure in Irlanda non è solo uno snack da accompagnare a un boccale di birra, ma in certe zone dell’isola, fa parte della colazione tradizionale insieme a uova, verdure e pudding.
    10. Gromperekichelcher: anche in Lussemburgo è tradizione preparare delle tortine schiacciate con le patate grattugiate. È un piatto, però, più ricco e saporito di quello irlandese perché l’impasto è arricchito da scalogno, aglio, uova, prezzemolo e un pizzico di noce moscata. La pastella è fritta in padella e servita per strada come snack o come accompagnamento di piatti saporiti durante gli appuntamenti culinari importanti, come Natale o i festeggiamenti per la festa nazionale del Lussemburgo.
    11. Cachapa: protagonista di questa ricetta venezuelana è, invece, il mais. Non la farina di mais, come per la polenta, ma i suoi chicchi dorati che vengono pestati (o nelle versioni moderne, frullati) con il burro o il latte fino a ottenere una crema. Questa è semplicemente cotta in padella e le nostre cachapa sono pronte. Una preparazione facilissima, tant’è che è uno street food molto popolare per le strade del Venezuela. Di solito vengono farcite con formaggio fresco e chiuse a metà, come una piadina. Il ripieno può essere anche più sostanzioso come salsicce, prosciutto o semplici cubetti di peperoncini jalapeños conditi con il coriandolo fresco.
    12. Anjero: in moltissime case della Somalia, a colazione, si gustano questi pancakes chiamati anche Canjeero o, soprattutto in Yemen, Lahoh. Come ogni grande tradizione, ogni famiglia e ogni territorio ha la sua ricetta che custodisce gelosamente. C’è chi usa la farina di mais e chi quella di sorgo, chi ci aggiunge le uova. Chi gusta questi pancakes a colazione con burro e zucchero o miele e una tazza di tè e chi li preferisce come companatico insieme a zuppe e stufati di carne.
    13. Blodplättar: in Scandinavia, soprattutto in Svezia, esiste una ricetta molto particolare. L’impasto dei pancakes viene, infatti, arricchito da sangue di maiale. In un Paese come il nostro, abituato al sanguinaccio, non stupisce più di tanto, ma per alcuni questo è uno dei piatti più schifosi al mondo. Altre caratteristiche della pastella sono l’uso della farina di segale e di una cipolla, precedentemente tritata e saltata in padella. Come avviene per le famose polpette svedesi, anche questi pancakes salati vengono serviti con una salsa dolce al mirtillo rosso.
    14. Palacsinta: è il nome di una delle più famose ricette ungheresi ovvero dei pancakes sottili, che possono essere sia dolci che salati, serviti da soli o come parte di interessanti preparazioni. Dall’antipasto al dolce sono sempre presenti sulle tavole ungheresi. La Rakott palacsinta, per esempio, è una torta di pancakes alternati a strati di confettura, noci tritate, formaggio morbido, crema o semi di papavero. C’è poi la Sonkás mágnáspalacsinta, farcita con prosciutto cotto e sour cream, e la Gundel palacsinta, inventata dall’omonimo ristoratore di Budapest. Si tratta di pancakes tagliati a strisce, ricoperti di noci tritate e arrotolati su se stessi. Prima di servire viene arricchito il tutto con cioccolato fuso.
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