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Bignè di San Giuseppe: i 5 migliori indirizzi di Roma nel 2015

di Teresa Monaco • Pubblicato 6 Marzo 2015 Aggiornato 2 Maggio 2017 17:10

Il 19 marzo si avvicina e già in tutte le pasticcerie di Roma è possibile comprare bignè di San Giuseppe. Ecco le nostre 5 migliori nel 2015.

Golosi, morbidi e carichi di crema pasticceria: i bignè di San Giuseppe sono la pietra miliare della tradizione dolciaria capitolina e adornano le vetrine delle pasticcerie con l’avvicinarsi della Festa del Papà. Il 19 marzo si avvicina e già in tutte le pasticcerie di Roma è possibile comprare bignè di San Giuseppe Ecco i migliori bignè di San Giuseppe a Roma per il 2015. La loro storia si perde nei meandri della Roma Antica  – quando, in onore del dio Bacco, si bevevano fiumi di vino e si friggevano nello strutto frittelle di frumento – per poi raggiungere la chiesa cattolica, in particolare la Chiesa di San Giuseppe dei falegnami al Foro, attorno alla quale si creava un mormorio di friggitori accaniti a vender le loro prelibatezze, irrorandole altresì con i versi di poeti come Belli, Zanazzo e Checco Durante, secondo i quali i bignè erano autori di veri miracoli: far camminare gli storpi, vedere i ciechi e parlare i muti!

Chiesa di San Giuseppe al Foro
Chiesa di San Giuseppe al Foro

Certo, c’è da dire che dolci simili sono presenti in tutta la Penisola, con qualche variante nel nome e nella forma: dai zippuli ca’ ricotta calabresi agli sfinci siciliani, dalle frittelle di riso umbre e toscane alle raviole emiliane, dai farsò piacentini e genovesi ai tzippulas sardi e chiaramente alle zeppole napoletane che, prendendo spunto da quelle di tradizione romana, si sono evoluti poi sotto i colpi di genio di Ippolito Cavalcanti o addirittura di Pintauro (lo stesso autore della sfogliatella). Detto ciò, per preparare i bignè di San Giuseppe in casa servono di norma burro, acqua, farina, uova e una buona dose di maestria e saggezza culinaria.

Zeppole

Il risultato ideale prevede che siano contornati da un alone croccante quasi impercettibile, soffici, asciutti e privi del retrogusto oleoso tipico delle fritture, ripieni abbastanza di crema pasticcera densa, dolce ma non sdolcinata. Non siete ferrati abbastanza in cucina? Allora non vi resta che seguirci, perché vi guideremo tra i 5 indirizzi migliori di Roma e, se ciò che mangerete non fa proprio camminare gli storpi, vedere i ciechi e parlare i muti, un miracolo lo fa di certo: rende felice il palato.

  1. bingè Pasticceria Cinque LunePasticceria Cinque Lune (Corso Rinascimento, 89). Un bomboniera d’altri tempi resiste al progresso da oltre un secolo, a due passi da Piazza Navona. La dolcezza della crema gialla, densa, fresca richiama i sapori dei dolci fatti in casa dalla nonna, quando l’orologio scoccava al suono di uova rotte su una fontana di farina bianca.
  2. Bignè RegoliRegoli (via dello Statuto, 60). Talvolta l’attesa può essere lunga quanto il piacere che si prova addentando le paste lievitate prodotte in questo piccolo laboratorio dall’insegna lineare, stile anni ’70, nota perlopiù per i suo maritozzi alla panna. Fermarsi di fretta e ordinare un bignè di San Giuseppe al forno è il modo migliore per trasformare una passeggiata in Piazza Vittorio in un’esperienza genuina, flebilmente croccante, decisa, che regala al gusto una nota vellutata e aromatizzata d’agrumi.
  3. Pasticeria AndreottiAndreotti (via Ostiense, 54/b). Elegante, ampio e tempestato di paste dolci e salate, predisposte con cura e senso artistico oltre i vetri del bancone vitreo. Tra questi tavoli, che hanno accolto lo stesso Ferzan Ozpetek, ci si lascia avvolgere da un manto di profumi intensi, che conducono dritti verso un bignè fritto paffuto, carico di zucchero a velo, che al primo impatto non lascia trasparire il tesoro di crema che custodisce, per poi lasciare che si disperda giù per la gola. Piccolo appunto: la nota del fritto non è proprio invisibile.
  4. Forno Giovannini BignèGiovannini (via Santa Maria Ausiliatrice, 4). Chi abita in zona Tuscolana non può fare a meno di sostare in questa pasticceria e il motivo è semplice: i bignè di san Giuseppe sono stracolmi di crema pasticcera, quella buona, fatta con le uova fresche. Praticamente la pasta ruvida, leggermente farinosa, è solo uno strato sottilissimo in confronto al ben di dio che si scatena all’interno.
  5. Forno RoscioliForno Roscioli (via dei Chiavari, 34). Il fuoco ardente, alimentato da passione e tradizione, riposa tra le vie limitrofe a Campo de' Fiori ormai da tempo immemorabile. Oltre a confezionare pane su misura, fritti, primi e secondi piatti, tra i dolciumi i bignè di San Giuseppe (fritti o al forno) sono un’autentica goduria. Ne abbiamo assaggiato uno in versione mignon: dorato, soffice, pieno di crema fatta esclusivamente con latte fresco.

Avete altri suggerimenti per assaggiare i migliori bignè di Roma?

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  • Serovina via Foursquare
  • Tony Assante