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Il Food Revolution Day di Jamie Oliver

di Francesca Martinengo 15 Maggio 2015 09:07

Il 15 maggio 2015 è il Food Revolution Day, iniziativa organizzata dal celebre chef inglese Jamie Oliver per sostenere la corretta educazione alimentare.

Nel mondo oltre 42 milioni di bambini sotto i 5 anni sono obesi e “anche in Italia non scherziamo: siamo al terzo posto in Europa e al quinto nel mondo”, dice Marcela Senise, Ambassador torinese di Food Revolution, progetto ideato e voluto dallo chef inglese Jamie Oliverjamie oliver si è sempre dato da fare per l'insegnamento della corretta educazione alimentare dei bambini Cuoco celeb, proprietario di una catena di 29 ristoranti, di cui in particolare uno, Fifteen, nasce come progetto per la riabilitazione alla vita di 15 ragazzi disagiati che riscattano attraverso la passione per il lavoro nel ristorante stesso diventando chef o maître di sala. Jamie è un convinto sostenitore della buona e sana alimentazione e innamorato dell’Italia e della sua cucina e da 15 anni cerca di rivoluzionare il modo di mangiare partendo dall’insegnamento di una corretta educazione alimentare ai bambini. Per prevenire lo stato di salute del mondo ricco, dove l’obesità è ai primi posti delle voci di spesa sanitaria e fra le cause principali di problemi e complicanze cardiache: “Con l’aumento a ritmi allucinanti di problemi legati al sovrappeso non è mai stato così importante educare i bambini sul cibo, spiegando da dove viene e come influenza i loro corpi”, racconta Jamie.

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Food Revolution Day, che quest’anno si terrà in tutto il mondo il 15 maggio , è una piccola, grande rivoluzione che rimbalza sui social a suon di post su Facebook e su Instagram, e di tweet con l’hashtag #foodrevolutionday, oggi 15 maggio è il food revolution day, una piccola rivoluzione che rimbalza su tutti i social oltre a una raccolta firme su scala mondiale per rendere l’educazione alimentare materia di studio obbligatoria nelle scuole primarie. La petizione ha funzionato nel Regno Unito: dal settembre scorso la disciplina è divenuta obbligatoria nel curriculum formative scolastico. Anche in Giappone, Brasile, Svezia, Paesi Bassi, Brasile e Messico sono state adottate strategie simili, ma c’è ancora tanto da fare: ad esempio in Italia, Paese del buon mangiare per eccellenza, dove tutto (o quasi) tace. Quest’anno Jamie porterà la raccolta di firme sul tavolo del G20, e porrà il problema all’ordine del giorno: “Perché il diritto alla salute, alla felicità e al benessere deve essere la nostra priorità: non importa dove vivi e in quale fase della vita sei. Vi prego di firmare la petizione e insieme cambieremo il mondo”, ha spiegato Jamie Oliver.

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Una rivoluzione pacifica che parte dal cibo e dalla sua consapevolezza: il Food Revolution Day verrà festeggiato e ricordato worldwide con iniziative ed eventi off e online: come il No Waste Contest della sezione torinese di Food Revolution, Food Revolution Day Turin, che sta raccogliendo ricette con relative foto della cucina del riciclo (dalla polpetta alla panzanella con pane raffermo, per intenderci) e proprio il 15 maggio metterà in rete tutte le foto delle ricette ricevute.