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Il miele in favo: cos’è e come utilizzarlo

di Alessia Dalla Massara • Pubblicato 20 Dicembre 2019 Aggiornato 19 Ottobre 2021 16:59

Il miele in favo è la forma più pura e grezza di miele, un concentrato benefico da consumare comunque con moderazione.

Gli amanti del miele sapranno raccontarvi a occhi chiusi le differenze di consistenza e sapore di ciascuna varietà: da quello di acacia a quello di castagno, passando per il millefiori e quello di sulla, il miele in favo è la forma più grezza e pura in cui consumare il miele ci rendiamo subito conto della complessità di questo prezioso alimento. Che le api si diano un gran da fare è ormai ben risaputo, la loro operatività in termini di efficienza e produttività ha pochi uguali nel regno animale: ma qual è il primo passo di questo lungo e laborioso processo? Il miele come siamo abituati a gustarlo deriva dal favo, ossia un raggruppamento di celle esagonali di cera costruito dalle api per conservare miele e polline o per ospitare le loro larve. Quando si parla del miele in favo, quindi, ci si riferisce alla sua forma grezza e più pura, non soggetta ad alcun trattamento industriale o processo di lavorazione. L’estrazione di questo tipo di miele avviene semplicemente togliendo l’opercolo di cera che chiude le celle, conservando quindi tutti gli enzimi che, di solito, sono distrutti durante le fasi di riscaldamento e filtraggio usati per la produzione del miele commerciale.

Proprietà

Il miele in favo è un vero toccasana per la salute: contenendo anche polline, propoli e pappa reale è una riserva importantissima di vitamine e antiossidanti, per non parlare delle straordinarie proprietà antimicrobiche e antibatteriche svolte da alcuni enzimi, come la glucosio ossidasi. Quanto alle proprietà organolettiche, rispetto alle tipologie di miele lavorate industrialmente, quello grezzo possiede una consistenza più strutturata e presenta un gusto più persistente e leggermente meno dolce. Motivo per cui è bene consumarne con parsimonia considerando che potrebbe rivelarsi piuttosto impegnativo affondare più di due cucchiai in una sola volta.

Come si usa

Tra i vari modi per gustare il miele in favo, sicuramente quello di consumarlo così com’è – senza abbinamenti – è la scelta migliore per assaporarne al massimo gusto e profumo. Tuttavia, se vi risulta stucchevole mangiarlo al cucchiaio, potete sperimentare una serie di accompagnamenti interessanti. Innanzitutto potete usarlo come dolcificante aggiungendolo, per esempio, nello yogurt o negli impasti di torte e crostate al posto dello zucchero. Oppure, spalmatene un velo sopra dei toast e guarnite con della frutta non troppo dolce (come kiwi o frutti rossi). Ricordatevi, inoltre, che la consistenza particolarmente tenace del miele in favo risulta perfetta anche per aggiungerlo in piccoli pezzi insieme ai cereali o al gelato. Ottimo anche l’abbinamento con i formaggi stagionati e come condimento per insalate preparate con verdure dal gusto amarognolo, come rucola e scarola.

Conservazione

Per quanto riguarda la conservazione, potete mantenere il vostro miele in favo a bassa temperatura anche per periodi piuttosto lunghi: l’eventuale cristalizzazione lo rende comunque commestibile e riutilizzabile.