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Nuovi trend: i drink che ci tireranno su nel 2021

di Stefania Leo • Pubblicato 18 Gennaio 2021 Aggiornato 19 Gennaio 2021 10:42

Il settore del beverage è destinato a crescere, soprattutto nel 2021: abbiamo raccolto le tendenze principali che guideranno i drink quest’anno.

Nessuno si era illuso che il 1° gennaio 2021 avremmo vissuto in un mondo in cui la parola Covid sarebbe diventata solo un ricordo. Abbiamo brindato, facendo magari cin cin in direzione del gatto e siamo andati a dormire, magari dando un’occhiata al carrello dei liquori, per assicurarci di avere a disposizione un po’ di conforto liquido. Secondo una recente indagine della Global Alliance Market Research il settore del beverage è destinato a crescere. E quali sono i trend per il 2021?

  1. Tra i trend più interessanti ci sono i cocktail già pronti, detti anche canned cocktail e ready to drink, consegnati in lattina o in bottiglia, direttamente a casa: dato che non c’è più la possibilità di godersi un drink in compagnia, in un locale, è la soluzione più comoda per non sbagliare dosi e miscelazione. In Italia vanno alla grande anche le bustine, come quelle di Nio, e in bottigliette come la linea Nonsolococktails di Mattia Pastori. Persino nelle box di Foodbeats è inviato, a richiesta, un aperitivo per la cena, magari un Margarita, già miscelato e pronto da bere. 
  2. Grande attenzione è posta anche alla sostenibilità ambientale. Saranno sempre più richiesti gli ethical cocktail, realizzati con ingredienti e componenti eco-friendly, molto amati dai millennial. Ma cosa sono? I drink etici sono innanzitutto a base di ingredienti biologici, fatti con frutta, verdura o scarti alimentari. Ma sono anche liquori indipendenti, fatti da distillerie che si dedicano alla realizzazione di distillati da fonti etiche e sostenibili. Si parla di ethical cocktail se le bottiglie sostengono il commercio equo e solidale. Sono drink che limitare gli sprechi, tanto da arrivare a produrre bevande da scarti, come la birra ottenuta da pagnotte e croste inutilizzate dai panifici.
  3. Il 2021 segnerà anche il ritorno dei vintage cocktail, che secondo una ricerca dell’American Beverage Association (ABA) non sono mai stati davvero fuori moda. Via libera ai drink anni Ottanta che abbiamo amato e non possiamo dimenticare: Negroni Sbagliato, Sex on the Beach, Cosmopolitan e il famigerato Angelo Azzurro.
  4. Tra i vari cocktail che domineranno il 2021, ci saranno anche quelli a base di whiskey. Secondo un’indagine dell’IWRS (Indonesia Whiskey Research), infatti, il mercato di questo distillato raggiungerà gli 86,38 miliardi di dollari entro il 2027. Siamo abituati a sorbire il whiskey semplicemente on the rocks, con ghiaccio, ma la verità è che questo superalcolico è presente in molte ricette della mixology, come l’Old Fashioned, il Manhattan e il Julep.
  5. Aumenterà anche la richiesta di cocktail a base di vino, rosso in primis, dal sapore frizzante e dolce, come attestato da una ricerca dell’American Wine Society pubblicata su Fox News. Questo trend spiana la strada al tanto atteso – e già in atto – ritorno del vermouth nel retroscaffale dei bar. Avevate iniziato a pensare di avere il permesso di fare schifezze a base di vino rosso e Coca-Cola? Fermatevi subito!
  6. A fare da contraltare a questo diluvio di superalcolici, ci saranno gli hard seltzer cocktail, bevande dal basso contenuto calorico, contenenti acqua gasata, aromatizzazione di natura fruttata e una moderata componente etilica. Sono prodotti con un processo di fermentazione a freddo e naturale, in modo simile alla birra tradizionale. La differenza decisiva sta nell’uso dello zucchero anziché del malto d’orzo per la fermentazione. Per questo il contenuto di zuccheri e carboidrati è basso, con una gradazione alcolica gestibile (in media circa il 5%), che la rende la bevanda ideale e versatile per diversi momenti della giornata.
  7. Spazio anche ai drink elaborati, i cosiddetti elevated cocktail. Sono realizzati con gli ingredienti più vari: dalla cannabis ai funghi, fino ad arrivare alla carne. La tecnica di partenza per realizzare quest’ultimo, di moda ormai anche in Italia, si chiama fat washing, letteralmente “lavaggio del grasso”. Si fa una fusione delle essenze del grasso animale (o anche vegetale) da aggiungere al superalcolico. La miscela è poi shakerata, fatta riposare a temperatura ambiente per qualche ora e congelata: in questo modo la parte grassa in superficie si solidifica, mentre l’alcool sottostante rimane liquido. L’ultimo passaggio è il più decisivo: si va a bucare il grasso e a filtrare il superalcolico, facendo attenzione a non farlo intorbidire. Hai mai provato un Bacon-washed Bloody Mary? Realizzato con vodka, a volte alleggerita con una birra pilsner, in cui viene marinato il grasso affumicato del bacon, il drink è guarnito con uovo di quaglia, cappero e una fettina di salamino piccante. Un pasto completo, insomma.
  8. Anche il tequila, celebre distillato d’agave che ha dato vita a numerosi cocktail nel corso degli anni, tornerà alla ribalta. Abbiamo visto come molte star (Dwayne “The Rock” Johnson, Michael Jordan e George Clooney) se ne siano appassionate. Importantissima anche la produzione di tequila bio o quelle produzioni in cui l’acqua pulita è recuperata dalla produzione di tequila e riutilizzata. Alcune distillerie si sono impegnate a ridurre gli sprechi, riutilizzando le fibre di agave rimanenti come concime fertilizzante. Chissà se siamo pronti a tornare agli shottini di tequila, sale e limone sul divano di casa.
  9. Andranno alla grande anche i tropical cocktail, bevande dal sapore estivo e dall’aspetto colorato che infondono un senso di spensieratezza e voglia di ritorno alla normalità. 
  10. Il parere dell’espertoSecondo Fabio Camboni, bar-manager del Kasa Incanto Cocktailbar di Gaeta (LT), i cocktail della rinascita prevedono tre ingredienti fondamentali: semplicità, fantasia ed energia, il tutto miscelato in modo energico e visionario. “Prevedere è sempre molto complesso perché le variabili sono infinite, ma ritengo che le persone abbiano bisogno di ritrovarsi in un ambiente conviviale e lasciare al barman il lavoro che da sempre lo identifica, soprattutto dopo un 2020 nebuloso. Il post pandemia vedrà senza dubbio l’ascesa di drink realizzati con ingredienti freschi, ma soprattutto healthy, con un occhio di riguardo alla personalizzazione e territorialità. Dovranno essere attraenti, avere dei colori rilassanti o vibranti, che influenzino l’umore e portino le persone in un viaggio virtuale alla scoperta di posti esotici“.