Home Cibo Cos’è il CIBO SINTETICO e perché non piace alla Coldiretti

Cos’è il CIBO SINTETICO e perché non piace alla Coldiretti

di Marta Manzo

Poche settimane fa, negli USA, è stata approvata la commercializzazione del cibo sintetico. Ma sappiamo di che cosa si tratta?

Galeotta fu la decisione della Food and Drug Administration (FDA) che, negli Stati Uniti, ha fornito un prima via libera alla commercializzazione di nuggets di pollo coltivati dalla startup californiana Upside Foods, fondata da Uma Valeti e Nicholas Genovese nel 2014 con il nome di Memphis Meat

Da lì, a cascata, anche da noi una levata di scudi: una petizione nazionale di Coldiretti, che ha già raccolto oltre 250mile firme, dichiarazioni ufficiali del Governo per contrastarne la produzione, delibere regionali (già firmate) di contrasto ai pericoli legati al suo uso e alla produzione, smentite ufficiali della Commissione Europea al sostegno di progetti di studio e ricerca in materia. Insomma, a quanto pare, il cibo sintetico sembra essere un grande e grosso spettro pronto a minacciare l’alimentazione di milioni di italiani. Ma che cos’è esattamente? Sull’argomento, in effetti, c’è ancora gran confusione. Perché il termine, ahinoi, è un grosso contenitore in cui ricadono diversi tipi di alimenti e lavorazioni. 

Cos’è esattamente il cibo sintetico?

C’è la fake meat, finora forse la più famosa ma conosciuta con tanti nomi differenti, oltre che al centro di investimenti multimiliardari. Questa è una carne vegetale – quindi vegetariana e spesso vegana – che si ottiene con sostituti vegetali, arricchiti da aromi, capaci di restituire sapore e consistenza della vera carne. Ecco come nascono quindi gli Impossible Foods o la Beyond MeatC’è poi, però, anche la clean meat: la carne coltivata in laboratorio che, invece, si ottiene da clonazione delle cellule staminali estratte dagli animali – che non vengono quindi macellati – e poi riprodotte in vitro. Ecco come nasce, per esempio, la Future Meat, dell’omonima società israeliana che lavora su cellule di pollo e agnello e burger di manzo.

Oltre alla carne, c’è chiaramente anche il pesce sintetico: la scarsità e il rischio di estinzione di molte specie ittiche fan sì che, da anni, si stia lavorando a una loro versione di laboratorio che risponda alle richieste del mercato. Upside Foods, di cui sopra, è una di quelle realtà che fin dal 2015 lavora alla realizzazione del cell-cultured seafood, cioè di pesce coltivato. Come fa anche Wildtype Foods che, come si legge sul sito, vuole proprio reinventare i frutti di mare, a partire dal cosiddetto salmone da sushi, non pescato e non contaminato né da metalli pesanti né da microplastiche. Esattamente come per la carne, quindi, esiste anche il pesce sintetico vegetale. Per esempio il salmone di Plantish, azienda israeliana, che non solo lo ha ottenuto a partire da proteine vegetali ed estratti di alghe ma lo ha anche stampato in 3D. E poi, sì, sintetiche esistono anche le uova. Le Vegan Egg di Follow Your Heart sono ottenute da latte di soia in polvere e altri ingredienti leganti mentre le Just Egg di Eat Just Inc utilizzano una base di fagioli mungo. Prodotti, di fatto, più semplici a trovare riscontro sul mercato, grazie alla nutrita nicchia di consumatori vegani o comunque alle persone allergiche alle uova.