Home Mangiare Apre Arnolfo The Frame, il nuovo ristorante dei fratelli Trovato a Colle Val d’Elsa

Apre Arnolfo The Frame, il nuovo ristorante dei fratelli Trovato a Colle Val d’Elsa

di Stefania Pianigiani 12 Ottobre 2022 16:00

Siamo stati da Arnolfo The Frame, la nuova sede del ristorante 2 stelle michelin dei fratelli Trovato a Colle Val d’Elsa.

L’ulivo è simbolo di rinascita e all’ingresso del nuovo Arnolfo The Frame, in Viale della Rimembranza 24 a Colle Val d’Elsa, le piante di ulivo cariche di frutti sono tante. Sono state piantate proprio in segno di buon auspicio per la nuova avventura di Arnolfo, il ristorante due stelle Michelin dello chef patron Gaetano Trovato. A 40 anni dalla fondazione, è stata infatti inaugurata la nuova sede, sempre a Colle Alta. I fratelli di origine siciliana, Gaetano e Giovanni Trovato, leggermente emozionati ci hanno confidato “Questa è una situazione bella, particolare, il coronamento di una carriera che ha voluto portare avanti la gastronomia italiana nel mondo. Ma, soprattutto, questo è il terzo ristorante che apriamo qui a Colle Val D’Elsa. C’è un legame storico con la città, ci siamo cresciuti da ragazzini e ci hanno adottato”

Arnolfo The Frame

Arnolfo, nato nel 1982 dai fratelli Trovato nella cittadina colligiana situata in provincia di Siena, oggi rappresenta una meta imperdibile nel cuore della Toscana per tutti gli appassionati dell’arte culinaria, che qui arrivano da ogni dove. La casa di Arnolfo, come ama definirla lo Chef Trovato, ha però cambiato sede e dal centro storico si è spostata sulla collina di fronte, da dove si può godere di una vista unica sull’intera cittadina medievale suddivisa in borgo, castello e paese (dov’è anche nato lo scultore e architetto Arnolfo di Cambio). Questa nuova sede è dedicata alle future generazioni. Si tratta di un progetto che raccoglie in sé l’essenza di un intero viaggio, un’esperienza di vita e di lavoro, quella dello Chef Gaetano Trovato segnata dall’entusiasmo e dalla creatività di chi è abituato a guardare sempre oltre il presente. E del resto, come dargli torto? Trovato, non è solo un grande cuoco ma è anche un grande maestro, che ha sempre creduto nel futuro e nei giovani. Basta pensare che da lui si sono formati nomi dell’alta ristorazione italiana come quello di Aurora Mazzucchelli, Filippo Saporito, Eugenio Boer, Matteo Lorenzini, Alberto Sparacino, Simone Cipriani e di tanti altri. La nuova realtà trova nel presente e nel futuro anche la gioia e la determinazione di Alice Trovato, la figlia di Gaetano e la manager del ristorante Arnolfo che, in punta di piedi, è entrata a lavorare con il babbo e lo zio e che oggi è una giovane donna. Il nuovo progetto manifesta, anche nella sua forma architettonica, il dialogo tra cucina, sala e ospite suggerendo, già a un primo sguardo, gli elementi fondanti di uno spazio frutto della piena sostenibilità non solo ambientale ma anche sociale. Il design segue questo tema e lo raddoppia con due cornici: una con vista sul borgo e la campagna circostante, l’altra che si apre alle cucine incorniciate dal pregiato Marmo giallo di Siena e, di conseguenza, al lavoro dell’uomo. Inoltre, la famiglia Trovato, porta ancora avanti il rapporto di continuità con Relais & Châteaux, la dimora storica nel centro di Colle di Val d’Elsa rimane aperta solo con le iconiche camere con vista sulle colline toscane.

La cucina dell’attualità

La cucina, fulcro dell’attività di Gaetano Trovato, è stata sviluppata con soluzioni estetiche e funzionali uniche per tutto il panorama italiano. “In questo spazio più ampio, avremo la possibilità di poter esprimere al meglio tutti i contenuti del nostro progetto di ristorazione e di vita” ha sottolineato lo chef. Da scoprire, due menu: Ottantadue\Ventidue per celebrare i 40 anni di Arnolfo, dove si possono trovare materie prime di alto livello, provenienti da tutta la regione. Sei portate che spaziano dal dentice, basilico, limone e melanzana perlina, alle piramidi di anatra muta del Valdarno di Laura Peri, pomodoro giallo, finocchietto o alla Chianina IGP di Simone Fracassi con giardiniera e insalatina di campo. Ma le prelibatezze da scoprire sul posto sono tante, come i formaggi de Le Caprine, l’alta pasticceria o il gelato di Sergio Dondoli.

L’altra proposta, Impressionismo Vegetale, è invece dedicato a chi ama le verdure e rappresenta il percorso vegetariano che caratterizza il lavoro dello chef ormai da 15 anni. Anche qui, ci sono piccole realtà del territorio, come Naturalia, dei dinamici Natalia Ciappi e Rudi Andriaccio, una giovane azienda locale che ha fatto degli ortaggi coltivati in modo naturale il suo credo. Nel menu, il vortice di pasta fresca con zucchine, fiori di zucca e ricotta, il tagliolino con pomodoro datterino e pomodoro verde e altri piatti rispettano sempre i canoni della stagionalità. E poi c’è lei, la grande cantina sotterranea, che è il paradiso degli appassionati di vino dove scovare grandi nomi ma anche piccole chicche del territorio. È Giovanni Trovato che si occupa della sala e della scelta dei vini e che, insieme al fratello, vezzeggia con attenzioni e consigli enogastronomici tutti gli ospiti del ristorante. Gli spazi esterni e i giardini, dove imperversano ortensie, buxus e rosmarini striscianti sono stati organizzati in modo tale da creare una promenade di accesso, suggestiva e funzionale. “La filosofia di Arnolfo non cambia, ma si colora di nuove sfumature” ha detto Alice Trovato, in qualità di rappresentante del futuro più prossimo di questa importante realtà italiana dell’alta cucina e dell’ospitalità d’autore.