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8 vini emiliani che dovresti conoscere e provare subito

di Daniela Anguilano 17 Luglio 2022 11:00

L’Emilia Romagna è famosa per i suoi vini, ma quali sono quelli che dovreste proprio conoscere? Eccone 8 da provare.

Qual è il primo posto che vi viene in mente sentendo parlare di vino? Probabilmente molti di voi avranno immediatamente pensato ai declivi collinari costellati di vigneti della Toscana o al Trentino e le sue pergole, ma anche l’Emilia ha un patrimonio enologico assolutamente degno di nota, e con una varietà di vitigni autoctoni tutta da scoprire. Eccovi dunque 8 vini emiliani che dovreste assolutamente conoscere.

Pignoletto

Sicuramente fra i bianchi più interessanti del panorama vitivinicolo locale c’è il Pignoletto che prende vita dal vitigno Grechetto gentile, conosciuto localmente anche con il nome di Alionzina. Del Pignoletto, il più tipico dei vini emiliani, tutti apprezzano la bevibilità, il profumo e la finissima bollicina che caratterizzano le versioni frizzanti e spumanti, che sono quindi ideali per l’aperitivo e a tutto pasto. La grande struttura di questo vino è però definitivamente messa in risalto nella versione ferma, grazie al lungo affinamento previsto prima della commercializzazione, che non può avvenire prima del 4 ottobre dell’anno successivo alla vendemmia. Sicuramente consigliati sono dunque:

  • Il Pignoletto DOC Permartina, vendemmia tardiva 2016 – Fattorie Vallona, premiato con Quattro Viti dalla guida Tastevin Vitae 2022 dell’Associazione Italiana Sommelier
  • Il DOC Pignoletto Spumante BRUT Metodo Classico, Blanc de Blancs – Cantina Ventiventi, Medaglia d’Argento 2021 al The Champagne & Sparkling Wine World Championship

Barbera

Considerata il vino storico dei Colli Bolognesi, passiamo quindi alla Barbera che – disponibile nella sua tipica variante rosso rubino, oppure come aromatico bianco o brioso spumante – occupa da sempre un posto d’onore sulla tavola degli emiliani. Con invecchiamento di almeno 36 mesi, di cui 5 mesi di affinamento in bottiglia, può ottenere la menzione Riserva. Terzo vino che dovreste stappare, quindi, è il Colli Bolognesi Barbera DOC “Monte Gorgii” 2019 – Azienda Agricola Isola, anch’esso premiato con le Quattro Viti AIS.

Gutturnio

Spostandoci nel Piacentino, uno dei vini maggiormente apprezzati dagli appassionati è sicuramente il Gutturnio, uno dei primi vini italiani ad aver ottenuto la denominazione DOC. Di colore rosso rubino brillante, il Gotturnio è ottenuto da un blend di uve di Barbera e Croatina (vitigno noto localmente come Bonarda). Inoltre, in funzione dell’esposizione e dell’altezza sul livello del mare delle diverse zone di produzione, si ottengono differenti versioni di Gotturnio: superiore o riserva (più alcolico e con un maggiore contenuto di polifenoli), e frizzante (più fresco e con un bouquet fruttato sul finale). Un altro vino che vi consigliamo di degustare è quindi il Gutturnio DOC Frizzante – Cantina Il Poggiarello (Medaglia d’Oro 2022 al Gilbert & Gaillard International Challenge), specialmente se in abbinamento a salumi e formaggi, primi piatti della tradizione piacentina e carni bianche. 

Vini delle sabbie

Nei terreni sabbiosi del litorale ferrarese e ravennate si ottengono invece i cosiddetti vini delle sabbie, ottenuti sia da vitigni rossi (fortana e merlot) che bianchi (sauvignon, malvasia bianca di Candia e trebbiano romagnolo). Tra questi consigliamo il Romandiola Bosco Eliceo Fortana Frizzante (premiato con un punteggio di 88/100 da xtraWine), ottimo come aperitivo e per accompagnare antipasti e portate a base di pesce come l’anguilla, che all’assaggio vi sorprenderà per acidità e vigore ma in veste elegante. 

Lambrusco

Vieni qua: c’è un bicchiere di vigna e un vassoio di mais già scoppiato” cantava qualche anno fa Luciano Ligabue riferendosi a uno dei vini emiliani per eccellenza, il Lambrusco. Ma sapevate che la parola Lambrusco indica una famiglia di ben dodici vitigni a bacca nera, sviluppati e diffusi in Emilia Romagna da tempo immemore? Di Lambrusco proponiamo due vitigni in particolare:

  • DOC Lambrusco di Sorbara, un vino autoctono della pianura centrale modenese, di colore rosato o rosso poco intenso, impareggiabilmente fresco, con note fruttate e che – grazie alla sua beva elegante e mai banale – è un vino che non teme alcun tipo di abbinamento. Consigliato: Lambrusco di Sorbara Leclisse – Cantina Paltrinieri, premiato con i Tre Bicchieri 2022 Gambero Rosso e con 92 punti al Falstaff Rosé Trophy 2022
  • DOC Lambrusco Grasparossa di Castelvetro, un vino diffuso nelle aree collinare e pedecollinare di Modena e Reggio, di colore rubino intenso con riflessi violacei e un profumo che richiama l’amarena, la mora, la mandorla fresca e la viola. È dotato, rispetto agli altri Lambrusco, di una maggiore componente tannica che lo rende dunque più strutturato. Consigliato: Lambrusco Grasparossa di Castelvetro Vini del Re – Cantina Settecani, Medaglia d’Oro 2021 al The Champagne & Sparkling Wine World Championship 

Spergola

Infine, per concludere con il botto, consigliamo di sciabolare una bottiglia di Ca’ Besina Brut Millesimato, di colore giallo paglierino brillante e con un bouquet dai sentori di crosta di pane, fiori di biancospino, frutta tropicale, mela verde, scorza di limone e leggere note di fieno e noccioline. Riconosciuto come il primo metodo classico dell’Emilia Romagna, questo vino spumante è ottenuto dal vitigno autoctono Spergola in purezza (un vitigno che ha trovato il suo terroir di elezione sulle colline di Scandiano), con un affinamento di almeno quattro anni sui lieviti.