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Loto: non si butta via niente

di Danny D'Annibale

La pianta asiatica del Loto è una delle più straordinarie risorse alimentari: se ne mangia ogni singola parte.

Si dice che del maiale non si butta via nulla. Beh nemmeno del Loto. Originaria dell’Asia e dell’Australia questa pianta acquatica è, da sempre, l’icona di qualunque rappresentazione grafica di laghi o stagni, nota ai più per i bellissimi fiori ornamentali dalle grandi foglie galleggianti. È uno dei simboli del Buddismo e rappresenta la contemporaneità di causa ed effetto. Fiore e frutto del loto infatti, coesistono nello stesso istante.

Tè cinese con fiori di loto
Tè cinese con fiori di loto

In realtà nei paesi d’origine il Loto, o Lotus, ha un uso davvero ampio in cucina ed è un’importante risorsa alimentare: ogni sua singola parte è commestibile e cresce allo stato spontaneo senza alcun bisogno di essere coltivata, anzi, è addirittura una pianta infestante. I petali essiccati si possono aggiungere a tè e tisane per aromatizzarli.

Boccioli di fiore di loto
Boccioli di fiore di loto

I boccioli dei fiori vengono venduti a mazzi nei mercati e consumati crudi, come un frutto, dalle popolazioni indigene. Le foglie più giovani e tenere sono anch’esse utilizzabili come una verdura sia crude che cotte. Le radici, o meglio i rizomi sono la parte in cucina più conosciuta. Interi appaiono esattamente come una buffa fila di grosse salsicce di color beige, ma la magia è all’interno in quanto una volta tagliate a fette si potrà apprezzare come la polpa bianca sia intagliata, come in un ricamo, da diversi fori tondeggianti disposti in modo radiale, quasi a stilizzare un fiore.

Radici del Loto
Radici del Loto

La consistenza e il gusto sono molto simili a quelle della rapa bianca, ma più delicata, per niente amara e, crescendo in acqua, molto meno terrosa; si usano in zuppe e minestre oppure rosolate in padella o tagliate a fette sottili e fritte a mo’ di coreografiche chips.

Chips di Loto

I semi, raccolti in una grande capsula dalla forma caratteristica, possono essere consumati freschi oppure essiccati, cotti come se fossero dei ceci, legume a cui somigliano molto nell’aspetto e nel gusto, in minestre e zuppe o caramellati e ridotti in una pasta usata per il ripieno di dolci e torte. Non è finita qui: per poter consumare i semi è necessario aprirli separando con le mani i due lobi di cui sono composti, e togliere i germogli verdi all’interno, in quanto amari.  Anch’essi sono comunque commestibili e utilizzabili per fare un infuso molto simile al tè verde. Insomma questo Loto è davvero una dispensa a cielo aperto. Foglie e boccioli  freschi non sono commercializzati in Italia. I semi e i germogli essiccati, la pasta dolce di semi, i rizomi freschi interi o congelati a fette potete trovarli in qualunque negozio fornito di specialità asiatiche.