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Il più amato degli spiedini in Giappone: tsukune

di Carlotta Mariani • Pubblicato 19 Ottobre 2017 Aggiornato 15 Marzo 2019 16:10

Che cos’è lo tsukune? Come si prepara e dove di mangia? Scoprite con noi questa ricetta tradizionale della cucina giapponese, poco famosa ma molto invitante.

Se vi diciamo cucina giapponese che cosa vi viene in mente? Sicuramente sushi, ramen, dorayaki, zuppa di miso, yaki udon, ma avete mai sentito parlare di tsukune o più in generale di yakitori? Esploriamo insieme questo affascinante mondo. Scopriamo che cos’è uno tsukune, come si prepara, quali sono le sue varianti e dove potete assaggiare questa particolare ricetta.

Cos’è lo tsukune

tsukune

Se parliamo di tsukune non possiamo prima citare una parte di gastronomia giapponese che va sotto il nome di yakitori. Di che cosa si tratta? Sono spiedini, ottimi come street food, resi ancora più interessanti dalla copertura di salsa teriyaki a base di salsa di soia, mirin (vino di riso), zucchero. una variante degli yakitori, serviti in polpettine Gli tsukune sono una variante di yakitori. Sono facili da riconoscere perché si presentano sotto forma di polpettine infilzate, una dietro l’altra, da uno spiedino di bambù. Altro elemento importante e comune ad altre ricette di yakitori è che le polpettine, prima di essere servite, sono coperte da una salsa. Può essere il classico condimento teriyaki oppure quella che è chiamata salsa tare, particolarmente apprezzata sulla carne alla griglia. Rispetto alla teriyaki, la tare ha una consistenza più densa ed è più saporita. Tra gli ingredienti infatti troviamo anche brodo di pollo, sake, aglio, cipolla, pepe e un pizzico di zenzero. A volte la carne di pollo è mischiata con quella di maiale, manzo o più raramente con il pesce.

Come si fa

polpette di pollo

Preparare gli tsukune non è difficile. Tra l’altro, anche nella nostra tradizione gastronomica ci sono varie proposte di polpette, quindi troveremo le procedure piuttosto familiari. Per prima cosa tritate lo scalogno, l’aglio e un pezzetto di zenzero. Versate in una ciotola. Unite il macinato di pollo e un pizzico di sale. A questo punto c’è chi ci aggiunge un uovo e del panko per amalgamare meglio e tenere uniti gli ingredienti. Alcuni sostituiscono il panko con della maizena; altri versano semplicemente dell’olio vegetale come quello di sesamo. La consistenza della polpette deve essere compatta ma morbida e succosa, caratteristiche che rendono gli tsukune particolarmente amati dai bambini (e non solo). Amalgamate attentamente il tutto e poi create con le mani delle polpettine della stessa dimensione. Tradizionalmente hanno forma arrotondata oppure più allungata e affusolata. Infilate queste palline di carne negli spiedini di bambù e cuocete il tutto alla griglia. A cottura quasi ultimata, spennellate gli tsukune con la salsa tare.

Dove si mangia

yakitori

Non avete voglia di sporcarvi le mani o volete confrontare il sapore della vostra ricetta con quello preparato da uno chef giapponese? Allora la soluzione migliore è recarvi in un ristorante specializzato in yakitori. Li potete trovare sia in Giappone che in altre parti del mondo. Ci sono poi ristoranti giapponesi, anche in Italia, che nel menu prevedono questi tipi di spiedini. Naturalmente in madre patria sono più diffusi e si possono acquistare facilmente anche dalle bancarelle di street food. Gli yakitori e gli tsukune sono infatti ottimi come pasto ma anche semplicemente come snack.

Varianti di tsukune

tsukune

Finora vi abbiamo parlato della versione base degli tsukune ma questa ricetta ha alcune deliziose varianti. Siete pronti a scoprirle tutte? Iniziamo dal tsukune nabe ovvero polpette in brodo. Ogni regione ha qualche piccola differenza nel preparare questo piatto. Alcuni mettono gli udon, per esempio. Oppure ci possono essere delle differenze nella preparazione del brodo che può essere di pesce o di carne (pollo). Quando le polpette sono fritte si parla di agemono quando invece sono stufate con le verdure si definiscono tsuyumono.