Cinque cose da sapere sul Mercato Orientale di Genova
L’Orientale è un mercato vero, fortemente legato alla tradizione ma con un occhio ben puntato al futuro e all’evoluzione della gastronomia.
A Genova esiste un mercato civico, chiamato Orientale, che ha fortemente contribuito alla storia e alla tradizione gastronomica della città. Un mercato dove è da sempre possibile trovare un po’ di tutto, come dicono i genovesi, ma che oggi sta conoscendo una nuova vita, grazie anche alla ristorazione.
Che cos’è il Mercato Orientale?
Il Mercato Orientale è il più antico di Genova e si chiama così non per un qualche motivo esotico ma perché è collocato nella zona orientale della città. È, da sempre, un luogo molto famoso e frequentato, a cui i genovesi sono molto legati. A differenza degli altri, per lo più relazionati al quartiere dove sono ubicati, l’Orientale ha la grande particolarità di essere considerato come il mercato di tutti i genovesi, il posto dove è possibile trovare moltissimi prodotti: dalle primizie agli alimenti etnici più particolari. Entrare all’Orientale è una vera festa di suoni, colori, profumi e sapori che allieta i sensi. A incantare sono i forniti banchi di frutta, verdura, pesce, carne, formaggi, spezie e frutta secca di ogni genere.
L’evoluzione: da convento a mercato
In molte città italiane, tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, sono iniziati a sorgere i primi mercati coperti, di solito eleganti strutture in stile liberty dove una molteplicità di banchi offrivano pesce, carne, spezie, frutta e verdura. Genova, a inizio Novecento, ne poteva vantare almeno quattro: i mercati del Carmine, di piazza Sarzano e di piazza Statuto e quello che, già ai tempi, per quantità, tipologia delle merci e dimensioni, era considerato il più importante di tutti: il Mercato Orientale. Nato negli gli spazi dove un tempo sorgeva il convento dell’Ordine Eremitano di S. Agostino, attiguo alla Chiesa della Consolazione, nell’arco di pochi anni cominciò a ospitare appartamenti e botteghe. Il motivo? La vocazione commerciale della città e, in particolare, del quartiere stesso. Da subito, questo spazio fu quello più richiesto dai commercianti, arrivando presto a contenere fino a duecento banchi. Anche la sua collocazione fu immediatamente considerata strategica, soprattutto per la crescita di un quartiere nuovo (al tempo), che si stava delineando intorno alla chiesa della Consolazione con la nascita di via XX Settembre, oggi via principale dello shopping a Genova.
L’importanza della stagionalità
In ogni stagione, lo scenario è diverso. In estate, i colori dell’orto esplodono e i banchi delle pescherie offrono acciughe e cozze, in autunno compaiono invece i funghi (la maggior parte reperiti sulle alture della Liguria), le castagne e le zucche. La prossimità e la stagionalità sono sicuramente le due caratteristiche portanti dell’Orientale e del MOG (Mercato Orientale Genova), che con la sua ristorazione ne rappresenta il diretto proseguimento a tavola. Per rafforzare ulteriormente questo legame, nel 2022 è stato varato un progetto molto interessante, quello del Lunario, che coinvolge tutte le realtà del Mercato, approfondendo ogni mese un prodotto di stagione che fa parte della gastronomia locale. Il termine lunario è un termine di derivazione dialettale, arriva da Lunâio: una parola che non indica semplicemente il calendario ma un vero e proprio almanacco che tiene conto dei ritmi e dei bisogni della natura. Un diario ancestrale che lega il contadino alla terra e, contemporaneamente, il prodotto alla cucina. Termine scelto appositamente per definire questo progetto in unione alla cucina e ai prodotti tipici della regione.
La novità della ristorazione
Nel 2019, all’interno della struttura, è stato inaugurato il MOG (Mercato Orientale Genova): uno spazio nuovo e molto interessante, completamente dedicato alla ristorazione. L’idea è stata quella di riprendere lo stile della tradizione spagnola, dove nei mercati è sempre presente street food di qualità. Nel piano rialzato, al centro del mercato, oggi è possibile degustare tante specialità diverse: dai baluardi della cucina genovese e ligure fino ad arrivare alla cucina più etnica proveniente da varie zone del mondo. Non mancano anche una caffetteria di altissima qualità e alcuni punti ristoro gestiti da ex titolari dei banchi del mercato sottostante, che hanno deciso di approfondire in cucina i prodotti in vendita sui loro banchi. È l’esempio di Carne dal 1946.
Le cucine del MOG
Il MOG, la parte dedicata alla vera e propria ristorazione, è stato capace di superare la difficilissima fase della pandemia. Oggi, la sua presenza si è consolidata ed è una certezza per tutta la città. Gli spazi sono tanti ed è possibile trovare cucine molto diverse: street food locale ed etnico o ristorazione vera e propria, come Ostaia de Zena che propone una cucina legata al territorio e alla tradizione. Ops… Coffee by mistakes è invece lo spazio dedicato al vero e proprio caffè d’autore, dove Andrea Cremone (barista e trainer ufficiale della Specialty Coffee Association oltre che miglior barista d’Italia 2019 per Bargiornale) propone i coffee specialty più ricercati per un’esperienza nel mondo del caffè, che parte dall’espresso e arriva fino ad altre tipologie di estrazione. Lì, il caffè è tostato a vista ogni giorno proprio per offrire la migliore qualità possibile. Tra i vari corner è interessante anche il Laboratorio Gastronomico Genovese, soprattutto per chi ha voglia di provare le tipicità liguri. Per chi è incuriosito dalla cucina peruviana c’è Mi Rico Perù oppure, per chi preferisce la pasta fresca, è da provare Lo Scolapasta. Insomma, non manca niente. Neanche un corner dedicato alla cucina del Kenya, la cui comunità è molto nutrita in città.