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Vacanze alternative? In montagna, a fare il volontario nei masi

di Alessandra Gesuelli 28 Giugno 2022 09:00

Avete mai pensato di offrire il vostro aiuto in un maso di alta montagna in Alto Adige? Se vi può interessare, ecco qualche informazione.

Trascorrere una settimana in un maso d’alta montagna per dare una mano nella produzione di formaggi? È un’esperienza possibile anche questa estate in Alto Adige grazie all’Associazione Volontariato in Montagna (AVM), fondata per aiutare i contadini bisognosi e svantaggiati. I masi, o malghe, cioè le caratteristiche fattorie d’alta quota, sono un patrimonio importante da difendere nelle nostre Alpi e per mandare avanti la loro attività spesso il lavoro dei fattori non basta. Fare il volontario, anche per un breve periodo, è un modo per difendere la montagna e i suoi ritmi. Si tratta, insomma, di una vera e propria esperienza di lavoro gratuito, immersi nella natura, da non confondere con una vacanza. Vi diciamo come funziona.

Come diventare volontario

Durante la stagione estiva (ma non solo), quando la maggior parte dei masi è aperta, è possibile fare il volontario e aiutare a produrre formaggio. Bisogna avere 18 anni ma in alcuni casi anche i minori, previa autorizzazione dei genitori, possono dare il loro contributo. Si dorme in quota, ospiti del maso, senza altre spese a proprio carico se non il mezzo di trasporto per arrivarci. Il periodo minimo di soggiorno sono sei giorni lavorativi, quello massimo è limitato a tre mesi. Si può decidere di andare anche in gruppo, per un minimo di tre persone e, in questo caso, la durata si limita a un giorno o a un fine settimana. La disponibilità che si deve dare è per un vero e proprio aiuto gratuito alle attività quotidiane del fattore e della sua famiglia, le mansioni possono essere diverse e deve essere messo in conto anche un impegno fisico: aiuto nelle stalle, faccende domestiche, preparazione dei pasti, lavori nei boschi, manutenzione dei macchinari e anche l’aiuto a persone anziane e ai più piccoli. I masi in questione sono per la gran parte a gestione famigliare, tramandati di generazione in generazione, di piccole dimensioni, con una media di 15 mucche e 8 vitelli ciascuno, il cui sostentamento economico è basato fondamentalmente sull’attività produttiva. È necessario adattarsi ma il contatto autentico con la natura ripaga di tutto. 

Come iscriversi

Sul sito dell’Associazione Volontariato in Montagna trovate il form per iscriversi online. Una volta compilato, si viene registrati nel programma e in seguito viene fissato un contatto telefonico per un breve colloquio. Questo serve per conoscere meglio esperienze, aspettative e motivazioni personali così da trovare il maso più adatto a voi e alle vostre esigenze. Se volete partire tra luglio e agosto, iscrivetevi adesso. Circa un mese prima dell’intervento, infatti, vengono inviate per mail le proposte di possibili masi tra cui scegliere, complete di una breve descrizione del maso stesso e della famiglia contadina. Una volta confermata la partecipazione, viene inviata per mail o per posta a casa del volontario l’assicurazione che copre per tutta la durata del soggiorno contro infortuni e rischi contro terzi. Se invece ci dovessero essere dei cambiamenti o si dovesse annullare la partenza, la comunicazione deve essere fatta il prima possibile per evitare disguidi. Se siete interessati, vi manca solo la valigia: portate le scarpe da montagna adatte, stivali di gomma, abbigliamento sportivo, anche pesante, adatto a tutti i climi ma, soprattutto, indumenti da lavoro, facili da lavare e sacrificabili.

I masi: un patrimonio da difendere

Fare i volontari nei masi aiuta a preservare una realtà economica e produttiva molto importante per le Alpi. Solo nel 2021 sono stati circa 270 i masi contadini che si sono avvalsi del contributo dell’Associazione Volontariato in Montagna e di questi il 90% fornisce Latte a Marchio di Qualità Alto Adige. Fare il volontario in queste piccole imprese, quindi, equivale anche a sostenere le produzioni latto-casearie certificate e di qualità del territorio. In termini numerici, l’aiuto che l’Associazione fornisce è davvero importante. Dal 2012 ogni anno sono più di 2.000 le persone che si sono offerte per dare una mano concreta e tenete in conto che si tratta di aziende che non solo devono far fronte a problemi finanziari ma anche affrontare le condizioni circostanti:  il 65% di queste sorge ad altitudini molto elevate, oltre 1.500 metri, e hanno quindi bisogno di un ulteriore aiuto per garantire il sostentamento della produzione e la sopravvivenza stessa del maso.  L’Associazione è nata nel 1997 grazie alla volontà di 4 organizzazioni: Unione Coltivatori Diretti dell’Alto Adige/Südtirol, Caritas Diocesana, Lebenshilfe ONLUS e Süd-tiroler Jugendring –Federazione Provinciale delle Organizzazioni Giovanili. Se volete altre informazioni: L’Associazione Volontariato in Montagna – Bergbauernhilfe Südtirol.