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Souvenir gastronomici: cosa portare a casa tornando dalla Sicilia

di Roberta De Stefani • Pubblicato 22 Luglio 2014 Aggiornato 17 Dicembre 2014 17:56

Di ritorno dalle vacanze si è sempre tentati di portare a casa qualche ricordo: Agrodolce vi consiglia cosa acquistare in Sicilia prima di tornare.

La Sicilia è stata vissuta da greci, fenici, romani, arabi, normanni, francesi e spagnoli; tutti l’hanno amata e tutti l’hanno rimpianta dedicandole scritti poetici: questo triangolo in mezzo al mare non ne vuole proprio sapere di essere dimenticato. La più grande isola del Mediterraneo è fuori dal tempo e dallo spazio, è rumore e caos, è sabbia in macchina anche a dicembre, è nutrimento per l’anima. Sono molte le cose che inevitabilmente vi porterete dietro da una permanenza in questa terra colorata, ma eccovi una lista dei souvenir gastronomici che dovreste portare a casa, uno per provincia e compagnie aeree permettendo.

  1. croccantePalermo. Sul passaporto dovrebbero prevedere uno spazio per i timbri dei posti d’obbligo. Non si può lasciare questa città senza aver comprato nulla da Mamma Andrea (via Principe di Scordia, 67): da tre decenni  qui si possono trovare tutte le preparazioni della tradizione siciliana in confezioni elegantissime e trasportabilissime. Chi vi scrive ha una conclamata dipendenza da croccante: dolce, ovviamente.
  2. sospiriErice (Trapani). Una guantiera di dolci è a dir poco doverosa. Tra tutti vi consigliamo quelli di Maria Grammatico e della sua pasticceria (via Vittorio Emanuele, 14). La dolcissima signora Maria è stata costretta dalle amare circostanze della sua giovinezza a vivere dalle suore di clausura del convento di San Carlo. Ed è lì che ogni notte spiava di nascosto le abili mani delle suore per carpire i segreti dei dolci di mandorle. Ogni pasticcino sa di rivalsa e di libertà.
  3. cous cous dolceAgrigento. Nel cuore di questa antichissima cittadina si nasconde il monastero cistercense di Santo Spirito (via Santo Spirito). Qui le suore si fanno guide turistiche, spiegando i tesori principali di questa abbazia medioevale come gli stucchi barocchi del Serpotta. Una volta terminata la visita, si possono chiedere i buonissimi dolci che le suore preparano tutt’ora: impareggiabile il cous cous dolce di pistacchio e zuccata; ottimi anche i dolcetti a forma di conchiglia, simbolo delle peregrinazioni votive.
  4. torrone mandorlaCaltanissetta ed Enna. Il centro della Sicilia è ricchissimo di storia: a tal proposito vale davvero la pena visitare la Villa del Casale a Piazza Armerina (EN), patrimonio dell’Unesco e compendio tangibile di storia romana. Nella vicina Caltanissetta visitate anche il Torronificio M. Geraci (via Canonico Pulci, 10): dal 1870 torroni di tutti i gusti.
  5. Cioccolato-di-ModicaModica (Ragusa). Il centro storico di questo comune è stato dichiarato Patrimonio Unesco grazie alle sue bellissime architetture barocche. Molti titoli ha anche il suo buonissimo cioccolato dalla consistenza grezza. Uno dei più buoni si trova nel laboratorio artigianale L'Antica Dolceria Bonajuto (corso Umberto I, 159).
  6. bottarga-di-tonnoMarzamemi (Siracusa). In questo delizioso e romantico paesino di pescatori (che tra l’altro vi consigliamo caldamente di esplorare in lungo e in largo), si nasconde il paradiso delle conserve di tonno: Campisi (via Marzamemi, 12). Un acquisto su tutti: la bottarga di tonno.
  7. RosolioCatania. Da Nonna Vincenza (piazza San Placido, 7) si torna bambini: avrete voglia di mangiare tutto, aiutati anche dall’arredamento del negozio. Oltre a questo punto vendita Nonna ha più sedi, una anche all’aeroporto di Fontanarossa (CT) con pacchi viaggio a prova di aereo. Da provare il rosolio fragolino e i croccantini.
  8. pignolataMessina. Impossibile non innamorarsi follemente della costa che congiunge la porta orientale dell’isola, Messina, con la sua capitale, Palermo. Su questo tratto vi è Castel di Tusa (ME) dove sorge l’Atelier sul Mare, albergo – opera d’arte con 14 stanze create da artisti di tutto il mondo su commissione del mecenate messinese Antonio Presti. Non solo: quest’uomo controverso ha ideato e realizzato un percorso artistico che segue il corso del fiume Tusa attraversando 7 comuni, creando, per l’appunto, una Fiumara D’Arte. Prima di questa immersione nell’arte contemporanea passate da Doddis (via Comunale Santo, 106 - Messina) e fate incetta di pignolata e di ‘nzuddi, buonissimi biscotti con mandorle e cannella.
  9. malvasia vigonaIsole Eolie. Non fatevi mancare la malvasia Virgona (la trovate sull'isola di Salina, a Malfa in via Bandiera, 2), vino dolce perfetto per rievocare i giorni sicani.
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