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Liquirizia a cosa fa bene? Le proprietà benefiche che non ti aspetti

di Carlotta Mariani 9 Agosto 2023 17:00

La liquirizia è uno di quei prodotti che sanno mettere d’accordo grandi e piccini in diverse parti del mondo. Più o meno dolce, salata, in polvere, da gustare sotto forma di caramella o di tisana. Il suo sapore dolce e le proprietà benefiche della liquirizia sono note dall’antichità. Ma prima di capire a cosa fa

La liquirizia è uno di quei prodotti che sanno mettere d’accordo grandi e piccini in diverse parti del mondo. Più o meno dolce, salata, in polvere, da gustare sotto forma di caramella o di tisana. Il suo sapore dolce e le proprietà benefiche della liquirizia sono note dall’antichità. Ma prima di capire a cosa fa bene la liquirizia conosciamola meglio!

Da dove viene la liquirizia?

Pensate che la pianta della liquirizia (Glycyrrhiza glabra), originaria della zona mediterranea e mediorientale (Turchia, Siria, Iran, ecc.), era ben nota nella medicina tradizionale dell’antico Egitto, in Cina, in Grecia, in Mesopotamia. Alcuni pezzetti di radice sono stati persino trovati nella tomba del faraone Tutankamon. In Europa si è diffusa grazie ai Domenicani, che furono tra i primi a far conoscere i benefici di questo alimento nel Vecchio Continente e crearono un metodo di estrazione del succo di liquirizia. Questa pianta perenne, appartenente alla famiglia delle leguminose, cresceva spontanea in Calabria e in Abruzzo e ancora oggi, in tutto il mondo, queste regioni italiane sono famose sia per la qualità della loro materia prima sia per la sua eccellente lavorazione.

Proprietà benefiche della liquirizia

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Abbiamo detto che la liquirizia veniva molto usata nella medicina antica, ma per combattere quali mali? Quali benefici possiamo sfruttare ancora oggi? Nell’antichità i medici impiegavano questa materia prima come rimedio per la tosse, le intossicazioni alimentari, i disturbi del fegato. Molti di noi avranno poi notato come una tisana a base di liquirizia possa aiutare la digestione pesante.

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Tutto questo grazie alla glicirrizina, il principio attivo più importante, con proprietà antinfiammatorie, decongestionanti, antispastiche, digestive, lassative e ipertensive. Che cosa significa? Che la liquirizia può prevenire e aiutare a trattare le gastriti e alleviare i sintomi dell’ulcera gastroduodenale. Può calmare la tosse e ridurre il fastidio di bronchiti e faringiti. Può essere un alleato per calmare i dolori mestruali e gli spasmi gastrointestinali. Può agire contro l’acidità di stomaco e aiutare chi soffre di insufficienza epatica o cali di pressione. Le parti della piante utilizzate a scopo terapeutico sono la radice e il rizoma che vengono lavorate e proposte sotto forma di polvere, estratto secco o molle, succo o bastoncini da mordicchiare. La radice può essere essiccata e tagliuzzata per preparare una tisana oppure, se si tratta di tronchetti lunghi, un decotto.

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La liquirizia ha inoltre una particolarità interessante per il nostro palato. Molti in cucina la usano per dare un profumo più aromatico ai propri piatti, sia dolci che salati. Provate, per esempio, il panino con caciocavallo, salsiccia, melanzane e liquirizia o i cupcake alla liquirizia. Questo ingrediente si usa poi per aromatizzare bevande come birre, grappe o liquori. Nell’industra alimentare e farmaceutica è un importante strumento per correggere e addolcire il sapore dei preparati. Sembra che la sua capacità dolcificante sia molto più potente persino di quella dello zucchero.

Controindicazioni della liquirizia

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Pro e contro, come tutte le cose. La liquirizia può fare bene ed essere un interessante rimedio naturale, ma non per tutti. L’assunzione di questa pianta e dei suoi derivati è infatti sconsigliata in caso di ipertensione, ipersensibilità verso almeno un componente, allergia alla famiglia delle leguminose, gravidanza e allattamento, insufficienza renale o epatica, diabete mellito, aritmie cardiache, diarrea. Fate attenzione anche alle interazioni con certi farmaci come lassativi, cortisonici, diuretici, insulina, antiaritmici, contraccettivi orali, anti-infiammatori non steroidei (Fans). Se avete dei dubbi rivolgetevi al vostro medico di fiducia.