La Cucina Araba può essere considerata il trait d’union tra la cucina mediterranea e la cucina indiana. Caratterizzata da tradizioni antichissime e da una ritualità dei pasti dettata anche e soprattutto dalla religione Islamica. Durante il periodo del Ramadan infatti gli arabi consumano due pasti durante tutta la giornata, prima del sorgere del sole (Suhur) e dopo il tramonto (Fitūr). Il Fitūr ha delle regole dettate proprio dalla tradizione religiosa.
Il pasto, composto da tre portate, deve cominciare consumando dei datteri, in numero dispari, per poi passare alla seconda portata, una zuppa e, dopo una pausa dedicata alla preghiera, è possibile consumare la terza portata, quella principale, costituita da una porzione di carne o pesce, una porzione di riso, una di lenticchie ed una di verdure cotte.
Quando non c’è il ramadan invece i pasti principali della cucina araba sono tre; la colazione, il pranzo e la cena. La colazione è un pasto veloce costituito da pane e prodotti caseari, tra i più famosi c’è la labne, servita con olive, olio d’oliva e menta secca. Per la colazione a volte si consumano anche focacce.
Il pranzo è il pasto principale della giornata, quello in cui si riunisce tutta la famiglia e in cui si invitano gli ospiti. È fatto principalmente di un’unica portata costituita da: una porzione di carne o pesce, riso, lenticchie e pane, verdure cotte e crude.
La cena è per tradizione un pasto molto più leggero e frugale ma con il passare degli anni ed il cambiamento dello stile di vita della maggior parte della popolazione sta aumentando d’importanza.
La tajine è una pentola in terracotta utilizzata per la preparazione di piatti della cucina marocchina: ecco alcuni consigli per utilizzarla al meglio.