Issopo, un’erba officinale purtroppo dimenticata
Fra le erbe officinali spesso dimenticati e non di uso comune, ricordiamo che ci sarebbe anche l’issopo, parente di altre piante note come rosmarino, origano, timo, salvia, menta e altre Lamiaceae. Ma di cosa sa? E come usarla in cucina? Ecco qualche indicazione
Fra le tante erbe officinali dimenticate non possiamo non citare l’issopo. Molto probabilmente la maggior parte di noi non ha neanche mai sentito parlare di questa pianta aromatica. O magari ci siamo imbattuti in essa su qualche libro, ma non siamo riusciti a inquadrarla bene e non sapevamo come usarla in cucina.
Caratteristiche dell’issopo
Il nome scientifico dell’issopo officinale, solo issopo per gli amici, è Hyssopus officinalis. Si tratta di una pianta aromatica che fa parte della famiglia delle Lamiaceae. Quindi vuol dire che è una cugina di menta, timo, origano, salvia, rosmarino e via dicendo.
Questa pianta erbacea è coltivata sin dall’antichità sia per le sue proprietà curative che per l’uso in cucina. Parlando della pianta, si tratta di una pianta erbacea perenne, caratterizzata da fiori ricchi di nettare. Solitamente cresce spontanea ed è raramente coltivato. Quando lo si coltiva lo si fa tramite semina a giugno-luglio o tramite divisione di cespi. Ma si propaga anche per talea.
Come pianta solitamente preferisce i terreni calcarei, collinari e ben sciolti. Resiste parecchio al freddo e alla siccità.
La pianta tende a essere cespugliosa ed estremamente aromatica. Alta anche 30 centimetri, ha fiori piccoli, mentre il frutto è un achenio. Il tipico aroma della pianta è piccante e forte e lo si può percepire in ogni sua parte.
Proprietà curative dell’issopo
Dal punto di vista della medicina popolare, all’issopo sono ascritte proprietà digestive e antibatteriche. Come infuso, lo si usa anche per i disturbi respiratori. Infatti è l’ideale in caso di raucedine, tosse e mal di gola.
Ha anche azione sedativa e balsamica grazie all’alto contenuto di oli essenziali. Per questo motivo lo si usa anche per fluidificare il catarro, aiutando l’espettorazione. Può essere usato anche in caso di asma.
Tuttavia potrebbe avere delle controindicazioni in chi soffre di epilessia e crisi convulsive in quanto tende a eccitare il sistema nervoso.
Uso dell’issopo in cucina
Solitamente si usa l’essenza di issopo o le foglie. La raccolta la si fa durante la fioritura, quindi a giugno. Prima di precipitarvi a usare l’issopo, ricordatevi che contiene tujone, un terpenide che profuma di mentolo. Questo vuol dire che non se ne può usare molto.
Prima di usarlo in cucina, è bene sapere che ha un sapore che ricorda la menta, anche se forse un pochino più amarognola e con un tocco di salvia. Lo si usa per aromatizzare minestre, zuppe, carni e insalate. In questo caso si utilizzano anche le foglie, un po’ come alternativa al rosmarino. Occhio solo a non esagerare come dose, non solo per la questione tujone, ma anche perché tende ad avere un gusto molto forte. Se ne usate troppo rischiate di sovrastare il sapore degli altri ingredienti.
Può essere usato per preparare selvaggina, pollame o carne in generale (soprattutto gli stufati), anche nelle varie farce. Perfetto anche per insaporire le patate. Per esempio, potreste prepare uno sformato di patate e cipolla aromatizzato con l’issopo. Veloce, facile e dal gusto insolito.
C’è anche chi lo usa per le marinature e le panature.
I fiori sono commestibili e si usano spesso nelle insalate, avendo un sapore più delicato rispetto alle foglie o agli estratti.
Lo si usa anche per alcuni distillati e alcolici. Per esempio, è uno degli ingredienti del liquore Chartreuse, nel Pastis e di alcune varianti dell’assenzio.
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