La cucina giapponese, famosa nel mondo per le sue tradizioni culinarie antiche e ancora oggi ben radicate, è considerata una delle più sane, complete ed equilibrate, sia in Oriente sia in Occidente. Gran parte delle ricette giapponesi vengono preparate utilizzando due ingredienti fondamentali: il riso e il pesce, impiegato principalmente crudo, sempre di prima scelta e rigorosamente freschissimo.
Oltre all'uso del riso bianco e del pesce, dove spiccano soprattutto tonno e salmone, la cucina giapponese predilige anche l'utilizzo di alghe, verdure e salse dal sapore spiccato e persistente, come quella di soia, o il wasabi, ottenuto dal ravanello giapponese. Tra le ricette giapponesi più popolari e apprezzate anche in Occidente ricordiamo:
Tra i condimenti più diffusi troviamo invece lo zenzero fresco, quello marinato in agrodolce e il sesamo, senza dimenticare il celebre tè verde, servito rigorosamente amaro per accompagnare i pasti principali.
Nella tradizione culinaria nipponica troviamo tre elementi costanti: la salute, la freschezza e la raffinatezza. Quest'ultimo aspetto non è affatto secondario, perché se analizziamo da vicino la composizione dei piatti, l'accostamento dei colori e l'unione degli ingredienti, ci accorgiamo facilmente di come ogni pietanza sia costruita secondo un ordine estetico, al fine di raggiungere non solo un risultato apprezzabile al gusto, ma anche alla vista. A questo fine, risulta essenziale l’utilizzo di numerosi coltelli di qualità – non a caso i Giapponesi mostrano una cultura e una maestria sconfinata in questo campo – che aiutano lo chef a realizzare bocconcini di cibo adatti ad essere presi con le bacchette e a tagliare gli ingredienti in maniera impeccabile.
Proliferano in Occidente – e quindi anche nel nostro Paese – i ristoranti giapponesi e quelli specializzati in sushi, con menu à la carte o con formula all you can eat. A Roma, ad esempio, da provare sono Rokko, in pieno centro, e Sushisen, un vero e proprio Kaiten-zushi, in cui si sceglie il sushi direttamente dal nastro trasportatore. A Firenze, invece, tra i ristoranti giapponesi che vi consigliamo c’è sicuramente Mr Sushi, mentre a Milano imperdibili sono Poporoya e Iyo.
Agrodolce vi guida alla scoperta dei migliori piatti tradizionali giapponesi da ricreare a casa e dei ristoranti nipponici da non lasciarsi sfuggire.
Quando ci sediamo al tavolo di un ristorante giapponese, ci immergiamo in un mondo di eleganza e raffinatezza, dove ogni pietanza è una combinazione equilibrata di gusto, colore e texture. La filosofia che c’è dietro a ogni piatto è fondamentale: rispetto per gli ingredienti, sempre freschissimi, attenzione al dettaglio e infinita armonia. Ogni boccone è un’esperienza sensoriale, che ci trasporta direttamente nelle strade affollate di Tokyo o nei tranquilli villaggi di Kyoto.
Il natto è un prodotto fermentato a base di soia e dall’odore forte e particolare molto apprezzato in Giappone, specialmente per la prima colazione.
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Esplorando la vasta e affascinante tradizione gastronomica della cucina asiatica, spicca un ingrediente versatile e salutare: il daikon. Questa radice, dalla forma slanciata e dal sapore unico, viene utilizza in cucina da secoli, sia in Giappone che in Corea. Conosciuto anche come ravanello bianco o giapponese, racchiude in sé una serie di benefici ottimali per la salute che stanno attirando sempre più l’attenzione degli appassionati e degli esperti di nutrizione.
Gli uramaki sono tra le tipologie di sushi più amate e riconoscibili. Si preparano con riso all’esterno e alga all’interno ed il ripieno può essere di varie tipologie, per lo più con pesce cotto o crudo. Ne esistono comunque numerose varianti, alcune delle quali possono essere preparate anche a casa propria.
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Il sesamo è una pianta erbacea appartenente alla famiglia delle Pedaliaceae, Originaria dell’India e dell’Africa. I suoi semi, sia bianchi che neri, vengono utilizzati sempre di più in cucina, ad esempio per guarnire il pane o per decorare il sushi. Inoltre, triturandoli si può ottenere una farina, che allungata con dell’olio di sesamo andrà a formare una pasta cremosa, la tahina, condimento ricco di minerali diffusissimo in Oriente.
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